C’è stato un ennesimo caso di sessismo, lo scorso 23 marzo. Stavolta ci troviamo nel mondo del calcio, quando il telecronista Sergio Vessicchio ha insultato Annalisa Moccia, assistente dell’arbitro.

 

timthumb-320x160 Quando la piaga del sessismo colpisce anche il mondo del calcio
Fonte foto: Sportfair

 

Non bastano i movimenti pro donne, non bastano le manifestazioni a favore dei diritti uguali per le donne e per gli uomini: nel 2019 ci troviamo di fronte a continui casi di sessismo.

L’ultimo caso c’è stato lo scorso 23 marzo, prima della partita di calcio tra Agropoli e Sant’Agnello, valida per il Girone B del campionato Eccellenza Campania.

Il protagonista del vergognoso fatto è Sergio Vessicchio, giornalista sportivo che, prima dell’inizio della partita, ha chiesto al regista di inquadrare da vicino Annalisa Moccia, l’assistente arbitrale della sezione Nola, mentre era intenta a controllare la regolarità della rete di una porta.

Senza alcun motivo, il giornalista si è espresso con parole durissime:

 

“È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro ed è una barzelletta della federazione una cosa del genere, impresentabile per un campo di calcio»

 

Il telecronista si è scagliato contro la donna e la decisione di averla inserita nella terna arbitrale, reputandola non adatta al ruolo, solo per il motivo di essere donna.

Ovviamente le sue parole non sono sfuggite agli ascoltatori ed all’Ordine dei giornalisti della Campania, che ha deciso di sospendere immediatamente il cronista dal suo lavoro.

Le parole di Vessicchio hanno gettato fango sull’Ordine dei Giornalisti nazionale, non solo quello campano.
Dopo la sospensione, il Consiglio di disciplina ha aperto un procedimento per poter giudicare il caso del giornalista.

Le esternazioni di Vessicchio sono rimbalzate per tutto il web ed hanno attirato commenti indignati da tutte le parti d’Italia.
Il suo comportamento non solo va contro la deontologia professionale della categoria dei giornalisti, ma è considerato grave ed inaccettabile, poiché lede la dignità di una persona, che è stata colpita da insulti sessisti ed ignobili.

Dal canto suo, il giornalista non solo non ha ritrattato le sue esternazioni, ma le ha anche confermate con un post su Twitter:

 

“Ritengo personalmente che far arbitrare le donne nel calcio sia sbagliato per molti motivi, quindi confermo il mio pensiero. Perché tutti questi squallidi moralisti non fanno una battaglia per farle giocare insieme ai maschi? La discriminazione è questa”

 

Sergio Vessicchio non è nuovo alle polemiche: già nel 2006, aveva fatto molto discutere con le sue esternazioni contro i napoletani, lanciando una campagna contro quella che affermava fosse “un’invasione” della sua cittadina, Agropoli, da parte di turisti napoletani.

Solo quando il caso è esploso, il cronista ha fatto marcia indietro:

“Ho sbagliato e ho fatto una stupidaggine. Mi sono espresso male; non sono sessista e le farei governare il mondo. Ero in diretta e non potevo subito riparare. Mi sono accorto subito di aver detto una cavolata e ne pagherò le conseguenze”, ha detto a Radio CRC. ”
Le donne arbitro sono statisticamente meglio degli uomini- ha aggiunto- Non volevo creare nessun pandemonio. Non sono razzista, sono per l’integrazione a 360 gradi. Ho attaccato il sistema e la Federazione – conclude – ho sbagliato i modi nell’esprimere il mio pensiero”.

 

Bisogna ammettere che queste ultime parole sembrano solo un tentativo di riparare una situazione ormai sulla bocca di tutti.
Non è di certo con frasi fatte, come “alle donne farei governare il mondo”, che si ottiene il perdono dall’Ordine dei giornalisti e dall’opinione pubblica.

Dal canto suo, Annalisa si è detta “incredula ed amareggiata” di una situazione del genere, in cui si respira un’atmosfera che somiglia al Medioevo e non ad un presente che lotta per i pari diritti fra uomini e donne.

I casi di sessismo sono all’ordine del giorno e possono verificarsi sia in un ufficio, quando si preferisce un uomo ad una donna per un certo ruolo, solo perché viene considerato “migliore in quanto uomo”, sia in casi come questi che, fortunatamente, vengono discussi dalla stampa nazionale.

Il sessismo è ovunque ed è una piaga che dovrebbe essere estirpata: ben venga il caso del giornalista Sergio Vessicchio, che ha portato di nuovo l’occhio dell’opinione pubblica su un fenomeno dilagante, dietro il quale ci si nasconde con facilità.

Sta adesso all’Ordine dei giornalisti punire questo scempio, per mostrare fermezza e nessuna pietà contro chi discrimina le donne solo per il sesso e non per le vere capacità che possiedono.

Facciamo in modo che questo fenomeno venga estirpato e che non si sentano più casi del genere, perché le persone, che siano donne o uomini, devono essere giudicate per quello che fanno e per quello che sono e non per quale organo sessuale abbiano tra le gambe.

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