La notizia è di poche ore fa: cresce, in Manovra, il budget destinato a finanziare l’edilizia sanitaria nazionale. La somma destinata agli interventi di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico sale così da 24 a 26 miliardi di euro.

Investire in edilizia scolastica

Cresce di due miliardi il finanziamento dei programmi di edilizia sanitaria. La revisione al budget è inserita in Manovra, dove è possibile leggere che la somma destinata alla ristrutturazione edilizia e all’ammodernamento tecnologico prevede un finanziamento il cui importo fissato in 24 miliardi di euro “è elevato a 26 miliardi di euro, fermo restando, per la sottoscrizione di accordi di programma con le regioni e l’assegnazione di risorse agli altri enti del settore sanitario interessati, il limite annualmente definito in base alle effettive disponibilità di bilancio”. In più si evidenzia come l’incremento sia “destinato prioritariamente alle regioni che abbiano esaurito, con la sottoscrizione di accordi, la loro disponibilità a valere sui citati 24 miliardi di euro”.

Non solo ristrutturazione

E’ importante evidenziare come la Manovra non preveda solo risorse per la ristrutturazione degli edifici ma anche per l’ammodernamento tecnologico. Un aspetto da non sottovalutare dato che molti edifici destinati a ospitare ospedali e strutture sanitarie spesso sono sprovvisti di tecnologie all’avanguardia. L’innovazione, infatti, sta rivoluzionando tutti i comparti produttivi, a partire proprio dall’edilizia. Grazie a portali come Giffi Market, infatti, è possibile innovare e rinnovare le proprie attrezzature in modo semplice e competitivo, acquistandole direttamente on line, a partire dai trabattelli domestici.

Le novità

Per la prima volta il piano è stato definito partendo dalla stima del fabbisogno sulla base di una ricognizione a tappeto. Il ritratto dello stato dell’arte e i relativi interventi necessari sono il frutto di circa sette/otto mesi di lavoro che il Ministero della Salute ha svolto a stretto contatto con le Regioni, analizzando struttura per struttura e metro quadro per metro quadro, e suddividendo le stesse strutture per livello di ospedale secondo il Dm 70 (strutture di I e di II livello e di base). A definire l’agenda e le priorità dei avori sarà un’apposita cabina di regia che vedrà capofila proprio il Ministero guidato da Giulia Grillo. All’organismo spetterà il compito di dettare l’agenda dei lavori, insieme con Mef, Inail, Cassa depositi e prestiti e Invimit.

Un lavoro di gruppo

In una recente intervista al portale dedicato alla Sanità del Sole24Ore, Sanità24, è lo stesso Ministro Giulia Grillo a specificare che: “Grazie a una norma che inseriremo nella legge di Bilancio coinvolgeremo vari attori istituzionali che possono dare un importante contributo per organizzare quello che ho definito un vero e proprio Piano Marshall per l’edilizia sanitaria e per l’ammodernamento intelligente delle tecnologie. Dalla rilevazione della nostra Direzione Programmazione non sono emersi solo problemi nel reperire le risorse, ma anche rilevanti criticità nella fase di start up dei progetti. Anche per questo abbiamo stipulato una convenzione con la Bei, la Banca europea per gli investimenti. L’idea, insomma, è di mettere a sistema le già tante risorse, finanziarie e tecniche, di cui il nostro Paese dispone, ma che sono rimaste inutilizzate o sotto utilizzate”.

 

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