In principio era Myspace. Facebook (2004), Twitter (2006), Instagram (2010) fino ai più recenti Google Plus o Snapchat (2011), solo per citarne alcuni: per i giovani d’oggi rappresentano i mezzi social per eccellenza: luoghi dove condividere foto, video, musica…insomma ogni istante di vita.

Ma per chi è cresciuto nei primi 90′ il social per eccellenza resta uno : Myspace.

Noi di The Web Coffee vogliamo fare un tuffo nel passato, alla scoperta di uno dei “pilastri” delle reti sociali.

Era il lontano 2003 quando due giovani studenti americani, Tom Anderson e Christopher (Chris) DeWolfe ebbero l’idea di creare una comunità, o più propriamente una rete sociale.

Le persone possono creare una propria pagina, condividere foto, brani musicali e tanto altro.

myspace-screenshot Myspace: una meteora social?

Così nasce Myspace , “ mio spazio”: un nome che riflette perfettamente l’idea di questa rete. Infatti una volta creato il profilo, era possibile personalizzarlo a proprio piacimento, in termini di grafica. 

Inoltre, chi vuole diventare un piccolo hacker, ha campo libero per modificare gli HTML, e rendere quella pagina digitale un piccolo mondo personale.

Non solo luogo per condividere le passioni, ma anche per incontrare persone nuove, con la speranza che un semplice “Grazie per avermi aggiunto/a”, nella realtà possa diventare “Usciamo insieme?” oppure per conoscere i propri idoli musicali, senza il limite dei bodyguard e di masse incallite di fan in coda.

Considerato uno dei primi “trampolini di lancio” del mondo dei social network, Myspace diventa anche per molti artisti il mezzo ideale per emergere e farsi notare nel panorama musicale.

Tra i tanti Adele, Mika, gli Arctic Monkeys, Lily Allen, prima di promuovere i loro CD si sono fatti conoscere prima attraverso questa rete social.

Una favola, quella di Myspace, destinata a non avere forse un lieto fine.

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Con l’avvento di nuovi social network, quali Facebook e Twitter, forse più avanzati e tecnologici, Myspace è caduto nel dimenticatoio.

Resta ancora una vetrina per qualche artista, ma il primato di un account aperto ogni 5 secondi è solo un miraggio.

A partire dal 2005 (avvento dei nuovi social), per Myspace comincia una strada in discesa.

Una discesa fatta di passaggi da mano, licenziamenti, chiusure ( la sede italiana, dopo aver funzionato per qualche anno, chiude nel 2009).

Nel 2013, però, un restyling riporta il social network nuovamente in carreggiata: una piccola vetrina musicale per quei cantanti e gruppi che vogliono “farsi vedere”.

La dimostrazione che in vesti nuove, quella che può essere considerata una “meteora social” può ancora brillare.

 

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