“Il mondo dei videogames è un mistero per me. Mi sono limitato a giocare a PacMan e Frogger nelle sale giochi durante gli anni Ottanta.”
Doug Jones
Quando pensiamo al mondo dei videogames d’istinto ci viene da pensare a qualcosa degli anni ’90, o al più della metà degli anni ’80, ma in realtà il viaggio nel tempo va ancora più indietro, negli anni ’70.
Mondo dei videogames: le origini
Infatti, il primissimo videogame venne ideato nel 1972, come simulazione elettronica possiamo dire di quello che oggi è uno degli sport di maggior diffusione nel mondo: il ping pong.
“Pong”, creato dalla statunitense Atari, in poco tempo è diventato in quegli anni un vero e proprio fenomeno culturale, portando i giochi elettronici dall’oscurità dei laboratori informatici alla luce abbagliante delle sale giochi, che proprio negli anni ’70 videro il loro boom, ma non solo. L’approdo di “Pong” segnò l’inizio della cosiddetta “era arcade”, ossia quella dei videogames ai quali si giocava in postazioni pubbliche apposite a gettoni o a monete, presenti appunto nelle sale giochi, ma anche nei bar o in altri luoghi pubblici analoghi.
Pong fu il primo di una lunga serie di giochi arcade, da Pac- Man a Space Invaders, passando per Defender, Asteroids o Tetris, solo per citarne alcuni.
Anni ’80: il mondo dei videogames sbarca nelle case
Con gli anni ’80 si assiste alla nascita delle console domestiche, capaci di portare i videogiochi dalle sale giochi direttamente nelle case delle persone; anche in questo l’Atari fu pioniera, con la 2600, prodotta per la prima volta l’ 11 settembre 1977, che divenne una delle prime console di successo. Un successo, che venne cavalcato da altre grandi aziende del settore, come Mattel, Coleco e Nintendo; quest’ultima ideò la Nintendo Entertainment System (NES), che segnò la rivalsa del mondo dei videogames alla crisi che colpì il settore nel 1983 e per la quale vennero progettati giochi che ancora oggi sono considerate delle vere e proprie icone: tra questi Super Mario Bros., The Legend of Zelda e Sonic the Hedgehog.
Gli Anni ’90: La Rivoluzione 3D e l’era dei PC
Gli anni ’90 rappresentano un periodo d’oro per i videogiochi, un’epoca che vede la trasformazione di un’industria di nicchia in un fenomeno culturale globale, con i videogames che raggiungono nuove vette di popolarità e innovazione, influenzando la cultura popolare e plasmando le esperienze di milioni di giocatori in tutto il mondo.
Inn con la transizione dalla grafica bidimensionale alla grafica tridimensionale. Console come il Sony PlayStation e il Nintendo 64 portarono i giochi in 3D nelle case di milioni di persone, mentre i PC diventarono sempre più potenti, permettendo lo sviluppo di giochi sempre più complessi. Giochi come Super Mario 64, Final Fantasy VII e Tomb Raider definirono un’intera generazione di giocatori.
Gli Anni 2000 e Oltre: La Convergenza Tecnologica e l’Ascesa degli eSports
Gli anni 2000 sono gli anni di Internet e delle tecnologie digitali, dove i videogiochi vedono una nuova espansione, con le principali console di gioco in grado di connettersi online, consentendo ai giocatori di competere e collaborare con persone da tutto il mondo.
Nel frattempo, i giochi per dispositivi mobili hanno reso i videogames accessibili a una gamma più ampia di persone: esempio lampante è la console Wii creata dalla Nintendo, che offre un’esperienza di intrattenimento adatta ad ogni età.L’ascesa degli eSports ha inoltre trasformato i videogiochi in uno spettacolo da stadio, con milioni di spettatori che seguono tornei di giochi come League of Legends, Dota 2 e Overwatch, solo per citarne alcuni.
Insomma, la storia dei videogames è una storia di innovazione, creatività e cambiamento: da Pong fino alla realtà virtuale,i ne hanno attraversato diverse di trasformazioni, ma il loro impatto sulla cultura e sulla società è rimasto costante, restando una forma d’arte, un’esperienza interattiva e un’opportunità per le persone di connettersi e divertirsi insieme.