Un vero e proprio must per aperitivi e pre serata in tutto lo stivale, diffondendosi e modificandosi, ma la sua capacità di aggregare tutti davanti ad un bicchiere è rimasta la stessa: stiamo parlando dello spritz.

Prosecco, bitter, seltz e una fetta d’arancia: da ingredienti semplici spesso nascono le ricette più efficaci e straordinarie, come appunto quella dello spritz. Ma forse in pochi sanno la sua storia, o meglio la leggenda che sta dietro a questo drink: ma noi di The Web Coffee siamo curiosi e volevamo saperne di più. Guardate cosa abbiamo scoperto.

venice-2292381_1920 Spritz, che storia! Leggende e curiosità dell'aperitivo per eccellenza
Fonte: Pixabay

 

In molti, sicuramente, attribuiscono la “paternità” dello spritz a Venezia e ai veneziani, che l’hanno reso un cocktail di grido negli anni 20 e 30 del ‘900 poi esportato in tutta Italia ( si sa, ogni regione non riesce ad inglobare facilmente le novità, ed ecco nel tempo questa bevanda è stata modificata e sono nata nuove varianti regionali, che non si discostano però più di tanto dalla ricetta originale), ma le due probabili storie legate alle sue origini vanno molto più indietro, agli inizi del 1500 e al 1700 rispettivamente.

SPRITZ STORY N°1 : IL DRINK DEGLI OPERAI ALL’ARSENALE

Venezia, 1500: la città lagunare denominata Serenissima, per secoli stato composto di isole e fasce costiere, ha cominciato la sua espansione verso la terraferma in risposta alla minacciosa espansione di Gian Galeazzo Visconti (duca di Milano dal 1395); in questo periodo un ruolo importante è l’industria navale e in particolare l’Arsenale di Venezia, antico complesso di cantieri navali e officine che costituisce una parte molto estesa della città.

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Arsenale di Venezia nel 1500

E proprio all’Arsenale e ai suoi operai è legato la nascita dello spritz: la Serenissima aveva a cuore la salute dei suoi operai, e quindi a questi erano riservati trattamenti di favore ,tra i quali una “merenda” che d’estate era costituita da “gallette e una bevanda a base di vino allungata con un po’ d’acqua fresca di pozzo”.

SPRITZ STORY N°2 : LA BEVANDA CHE VIEN DALL’AUSTRIA

La seconda storia legata alla possibile origine dello spritz, e considerata da molti la più credibile (visto anche il “nome” della bevanda) è sempre ambientata a Venezia, ma durante il periodo in cui la Serenissima in lento declino cominciò a cedere agli invasori, finendo agli inizi dell’Ottocento sotto dominio asburgico.

Al loro arrivo, i soldati austriaci, abituati da sempre a sorseggiare un buon bicchiere del loro vino in qualche osteria, non si abituarono ai vini veneti, a loro parere troppo “forti” (dal punto di vista alcolico); così chiesero ai “baristi” veneti di spruzzare i loro bicchieri di vino con dell’acqua frizzante:

“Spritzen”

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Ed ecco come nacque il “papà” dello spritz attuale: semplice vino spruzzato con dell’acqua frizzante; negli anni poi la ricetta iniziale si è evoluta: prima lo spritz “macchiato” con l’aggiunta del bitter, poi agli inizi del 1900 l’aggiunta,al posto della normale acqua gassata, del seltz (acqua fortemente gassata, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas (anidride carbonica) sotto pressione di apposite bombolette), che lo rese una bevanda molto più accessibile anche ad altri tipi di clienti,anche di sesso femminile, dal palato decisamente più delicato.

Poi ogni regione ha la sua ricetta: scopriamone alcune, le più celebri.

Pirlo Bresciano (BS)
  • vino bianco fermo
  • Campari
  • acqua gassata (seltz)

Spruzzato piemontese

  • vermouth
  • seltz
  • ghiaccio

Bianchino (MI)

  •  bianco frizzante
  • Bitter Campari
  • ghiaccio

UNA QUESTIONE DI SPRITZ : APEROL O CAMPARI?

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Fonte: Pixabay

Quante volte, ordinando uno spritz al bar, c’è stata fatta questa domanda dal barista; in effetti, se pensiamo che dopotutto Aperol e Campari non fa differenza, stiamo sbagliando, perchè non è esattamente la stessa cosa: Aperol e Campari sono diversi,pur essendo entrambi dei “bitter“.

La principale differenza è perlopiù di tipo olfattiva-gustativa: infatti se l’Aperol (ottenuto per infusione in alcol di arancia, erbe (tra cui il rabarbaro) e radici) ha un colore rosso acceso ed un sapore dolce amaro, il Campari (ottenuto da un procedimento simile,ossia per infusione di alcool, acqua, frutta, piante aromatiche e erbe amaricanti) ha un colore rosso colore rosso rubino ed un aroma e sapore forte e deciso.

 

I teologi pensano di sapere le domande.

Gli scienziati pensano di sapere le risposte.

Io penso che sia ora di bere un altro spritz.

(Anonimo)

SITOGRAFIA:

https://winedharma.com/it/dharmag/giugno-2014/come-si-prepara-il-pirlo

http://www.leitv.it/cucina/ricette

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/veneto-new-york

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