Il coronamento di una vita dedicata alla moda: un lavoro e una passione35-annadellorusso-kN1D-835x437@IlSole24Ore-Web Anna Dello Russo mette all'asta il suo guardaroba

Neobarocca e audace, elegante e kitsch allo stesso tempo: Anna Dello Russo fashion editor dal pedigree stellato, influencer pioniera e celebrity dello streetstyle dopo 30 anni di carriera ha deciso di mettere in vendita l’inestimabile archivio a favore di giovani talenti.

ADR, ritratta in mise sfavillanti dispensatrice di pillole di saggezza genere: «If you want to feel comfortable, you’ll never get the look», per anni ha custodito con dedizione una quantità incredibile di abiti catalogati come in un museo. Capi e accessori che sono stati gelosamente conservati in un bunker o nel secondo appartamento milanese adibito a cabina armadio, che nel tempo erano diventati un fardello per la vita reale e per il compagno Angelo Gioia.

“Ho dovuto creare uno spazio per la vita” dichiara in un’intervista a Vogue Italia.

Anche se creare un archivio non è sicuramente conciliabile con la rigenerazione costante del fashion world -certo, nella moda tutto torna-.

 

«Mi sono sempre definita una bouticcara alla ricerca costante del nuovo»- racconta- «Il profumo degli abiti appena arrivati in negozio, tirati fuori dal cellophane, mi inebria. La moda, e intendo per tale il prêt-à-porter pronto all’uso, non la couture degli atelier, è stata il mio linguaggio, la mia terapia, il mio inconscio».

 

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«I primi capi rilevanti sono del 1985», aggiunge, «e c’è davvero di tutto, dal nero dei giapponesi al minimal anni Novanta, per arrivare alle ciliegie in testa e alle eccentricità del periodo più recente. Nella moda sono sempre riuscita a seguire il mio intuito, molto più che nella vita reale. L’ho seguito come un flauto magico che non ha mai smesso di incantarmi».

L’archivio è il perno di un progetto molto articolato, una metamorfosi, che inizia con la creazione di un libro e termina con un’asta e una vendita online.

 

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Trenta look battuti all’asta da Christie’s il 24 febbraio per la realizzazione di borse di studio dedicate a giovani designers. Mentre una seconda fase di “sharing” del suo guardaroba, circa 150 pezzi, messi in vendita ieri 25 febbraio sulla pagina Instagram di Net-a-porter a prezzi accessibili, i cui proventi andranno al Britsih Fashion Council per sostenere gli studenti di moda.

“I miei vestiti sono come i miei figli, non voglio vendere nessun bambino!”

 Un atto d’amore verso quel patrimonio che negli ultimi 30 anni le ha regalato la vita, un atto d’amore verso le donne che hanno acquistato quegli abiti desiderando di far parte parte di questo mondo sfavillante.

Un altro motivo? la SOSTENIBILITA’. Dopo 30 anni di carriera la stylist si è convertita al pensiero corrente. Le sarà balzata l’idea mentre ordinava la sue 4000 paia di scarpe ci saremmo chiesti tutti. Probabile!

“Se nascessi di nuovo, vorrei fare le cose correttamente, la spazzatura non è buona come messaggio, prima dicevo: indossa quello che vuoi. Ora dico “RICICLARE I VESTITI!” I tempi stanno cambiando.”

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Un mega party ha coronato l’asta benefica che ha raccolto ben 147mila euro devoluti alla Swarovski Foundation Scholarship Program.

Eppure sostiene che non fosse questo ciò che aveva in mente per il futuro del suo ricco wardrobe.

A questa idea iniziale è stata affiancata la pubblicazione del primo libro di Anna Dello Russo,“AdR Book: Beyond Fashion”, pubblicato da Phaidon in vendita su Net-a-Porter a partire dal 25 febbraio esclusivamente per due mesi prima della sua uscita di aprile.

Il book è stato ideato con l’aiuto dello storico amico Luca stoppini -art director di VogueItalia- ripercorrendo l’esilarante carriera della stylist fino ad oggi.

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All’interno si possono trovare i lavori più rappresentativi al fianco di personaggi come Helmut Newton, le campagne pubblicitarie più iconiche e i vari editoriali di moda.

Racconta Anna a Vogue Italia: «L’editore Phaidon mi ha contattata tre anni fa con l’idea di realizzare un volume. Sono subito stata intrigata, ma non ero per niente incline all’idea di celebrarmi. Ho deciso di far ruotare il progetto intorno all’archivio, documentandolo nel momento stesso in cui lo avrei smantellato»

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Il risultato? un vaso di Pandora, un libro-scatola che ne contiene altri dieci; un riepilogo del guardaroba e della carriera di Anna Dello Russo.

Una raccolta di figurine fatta di 300 look e una special issue che racchiude tutti i suoi lavori editoriali; un libretto di messa cantata sintetizza le ADR style rules, mentre diario e scrapbook vertono più sul personale; non mancano poi un flipbook, una raccolta di cartoline e pure una bambolina di carta. Apparentemente slegato ma realmente tenuto insieme da una bruciante passione per il fashion world.

“Io sto vivendo un momento di forte cambiamento personale. Ho scelto un linguaggio iper pop perché i miei interlocutori sono i giovanissimi, e infatti ho puntato sulla comunicazione digitale, con un format da videogioco».

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«Non ho alcuna nostalgia. Al contrario molta gioia. Smantello il mio tempio, sperando che la mia saggezza renda fertili altri campi. Io? Mi reinvento.”

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