Checco Zalone è uno dei comici più famosi e amati in Italia, in particolare nel Sud Italia, spesso si è parlato di lui con un sorriso sul volto, ma non stavolta, in cui è stato accusato di razzismo.

Per quelle poche persone che non conoscono il suo personaggio, Luca Pasquale Medici interpreta Checco Zalone (dal pugliese “che cozzalone”, ovvero “che tamarro”) dal 2009.

Mentre Luca è laureato in giurisprudenza nell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Checco è invece un cantante neomelodico pugliese che si esibisce durante comunioni e matrimoni.

Il personaggio di Checco è stato sempre preso con sarcasmo e ironia, soprattutto nei suoi famosissimi film, tra i più visti in Italia, in cui prende in giro gli stereotipi italiani sia del nord che del sud.

Insomma, Checco Zalone ha sempre fatto quel tipo di satira pacata che dovrebbe farti ridere e pensare allo stesso tempo, ma sembra che questa volta l’argomento toccato sia troppo.

La polemica è iniziata con il suo “Immigrato”, la canzone di Checco Zalone che preannuncia il film “Tolo Tolo”

Sarà il suo quinto film e lui ne sarà attore e, per la prima volta, regista, “Tolo Tolo” uscirà nelle sale martedì 1 Gennaio 2020, per aprire l’anno nuovo con un po’ di risate. “Chi ride a Capodanno, ride tutto l’anno”.

La trama del film, che prima non era certa, ormai sembra essere stata confermata dalla nuova canzone di Checco Zalone: “Immigrato”.

Non compreso da madre patria, Checco trova accoglienza in Africa. Ma una guerra lo costringerà a far ritorno percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Lui, Tolo Tolo, granello di sale in un mondo di cacao.

Trama del film

Insomma, tratterà una tematica che al giorno d’oggi fa sicuramente parlare, soprattutto considerando che la polemica della Lega è basata quasi solo su questo.

Ma Checco Zalone non si schiera né dalla parte della destra, né dalla parte della sinistra, perché, mentre da un lato ironizza su come gli immigrati si “integrino” nel paese, dall’altro si sente un chiaro “prima gli italiani”, frase ripetuta allo sfinimento da Giorgia Meloni e da Matteo Salvini.

 

Nel trailer, come si può perfettamente notare, Checco Zalone tratta le solite diverse “battute” che vengono fatte sugli immigrati, compresa quella degli “immigrati che fanno sesso con le nostre donne”.

Tuttavia, mentre Checco Zalone lo dice palesemente con la sua solita ironia, se quelle cose le si pensano davvero, forse un problema di fondo c’è, ed è proprio a questo che la satira serve.

Deve far ridere, ma deve anche far pensare.

Tuttavia, questo non è il messaggio che è passato a tutti

Infatti, a Quarta Repubblica, l’economista Giulio Cazzolla dice:

Su certi argomenti fare dell’ironia può essere pericoloso. In questa clip, la critica vera è l’offesa nei confronti degli stranieri in Italia: 5 milioni, di cui 3,8 extracomunitari. Molti mandano avanti settori importanti del paese. Il film non l’ho visto e forse neanche lo vedrò. Però rappresentare il problema degli immigrati con una caricatura è sbagliato.

Dalla parte di Checco Zalone, invece, Valerio De Gioia, magistrato:

L’intelligenza e l’ironia del conterraneo e quasi collega (perché è laureato in giurisprudenza) rendono apprezzabile questo tipo di film che consente di sdrammatizzare e non minimizzare un problema che esiste. Fossero questi i problemi e le forme di razzismo.

E ancora Giulio Cavalli, giornalista e scrittore:

La satira storicamente attacca i potenti. Dal 1500 avviene questo. Attaccare i difesi, i poveracci, gli immigrati ma anche agli omosessuali. Può piacere o non piacere, si può rivendicare il diritto di non apprezzare Checco Zalone. L’operazione di marketing ha funzionato… Non so quanto faccia ridere il mafioso con la coppola e la lupara. La questione è che chi ha il potere di fare la satira dovrebbe usarla per attaccare i prepotenti e i pregiudizi.

Insomma, sembra che ci sia chi, come sempre, vede l’ironia di Checco Zalone con un tocco critico e divertente, mentre chi, questa volta, ha deciso che è un razzista.

E voi, da che parte state?

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