Lioness serie Netflix – Un nuovo thriller firmato Taylor Sheridan
Tra sparatorie, tensione e missioni segrete, Lioness si presenta come una spy story ad alto tasso di adrenalina con una forte componente femminile. ( Di recente è stata confermata la realizzazione della Stagione 3 ma al momento in Italia è possibile vedere solo la prima serie)
Ideata da Taylor Sheridan (Yellowstone, Sicario), la serie punta in alto: esplorare il mondo dell’intelligence da un punto di vista diverso, quello delle donne.
Il risultato? Una serie accattivante, ben recitata e tecnicamente impeccabile… ma che finisce per disperdersi tra troppe sottotrame.
Se ti piacciono le serie Netflix che uniscono dramma e introspezione, potresti apprezzare anche la mia recensione di House of Guinness, un altro titolo recente che affronta il potere da una prospettiva completamente diversa.
La trama: spionaggio, coraggio e dilemmi morali
La protagonista, Joe (Zoe Saldaña), è un’agente CIA che guida il programma “Lioness”, un progetto segreto in cui le donne vengono infiltrate nei circoli femminili di potenziali terroristi per carpire informazioni preziose.
Un’idea affascinante: usare l’intelligenza e l’empatia come armi strategiche in contesti di potere dominati dagli uomini.
Accanto a Joe c’è Cruz Manuelos (Laysla De Oliveira), ex Marine dal passato complicato, scelta per una missione che metterà alla prova la sua forza fisica ed emotiva.
Nel frattempo, la vita privata di Joe si sgretola sotto il peso di un lavoro che non ammette pause: tra figli, matrimonio e segreti professionali, la tensione è sempre altissima.
Un cast stellare: Zoe Saldaña, Nicole Kidman e Morgan Freeman
Uno dei motivi principali per guardare Lioness è senza dubbio il cast.
Oltre alla magnetica Zoe Saldaña, spiccano Nicole Kidman nei panni della supervisore CIA Kaitlyn Meade e Morgan Freeman, sempre impeccabile nel dare spessore anche ai ruoli marginali.
Ogni interprete regge perfettamente la scena, e la chimica tra i personaggi è palpabile.
La produzione è di altissimo livello: fotografia curata, montaggio serrato e atmosfere cinematografiche che rendono la visione appagante.
Insomma: se cerchi un prodotto “Action in USA”, qui trovi qualità, ritmo e intrattenimento garantiti.
I punti di forza secondo la critica e il pubblico
Secondo i principali siti di recensioni (Rotten Tomatoes, Metacritic, Decider), Lioness convince per diversi motivi:
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Zoe Saldaña perfetta nel ruolo di Joe, capace di mostrare forza e vulnerabilità.
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Un’idea originale, che unisce spionaggio e femminilità in modo nuovo.
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Produzione di altissimo livello, con ritmo sostenuto e scenografie spettacolari.
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Colpi di scena ben calibrati e una tensione costante che mantiene alta l’attenzione.
La seconda stagione, secondo molti critici, mostra maggior coerenza e maturità narrativa, con trame più focalizzate e meno dispersive.
Le debolezze: troppa carne al fuoco
E qui arriviamo al nodo centrale.
Lioness non si limita a raccontare la missione CIA: prova a inserire un’enorme quantità di tematiche parallele, tra cui:
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adolescenza e difficoltà di crescita;
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il rapporto complicato tra madre e figlia;
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il senso di colpa per un incidente mortale;
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una gravidanza precoce;
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abusi, violenza, potere sottile;
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omosessualità e parità di genere.
Tutto questo in una sola stagione.
Il risultato? Molte idee, ma nessuna sviluppata davvero fino in fondo.
Il racconto perde equilibrio: alterna momenti di grande impatto emotivo a scene che scivolano nella soap.
Il ritmo resta alto, ma l’approfondimento psicologico viene sacrificato in nome dello spettacolo.
Come dicono alcune recensioni internazionali, Lioness “vuole dire tutto e finisce per dire solo in parte”.
Realismo: un optional
La componente action è potente e adrenalinica, ma spesso poco credibile.
Alcune missioni sembrano più pensate per far colpo visivamente che per rispettare la logica del mondo dell’intelligence.
Chi ama le spy story “alla Bourne” o “Homeland” potrebbe storcere il naso: lo spettacolo prevale sulla verosimiglianza.
Detto ciò, la serie non annoia mai: gli episodi scorrono veloci, e la regia mantiene un ritmo cinematografico costante.
Cosa dice la critica (in breve)
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Rotten Tomatoes: 56% di approvazione per la prima stagione, circa 90% per la seconda.
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Metacritic: punteggio medio di 56/100, quindi “recensioni miste”.
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Pubblico: più indulgente, apprezza cast e ritmo, ma concorda sulla mancanza di profondità.
In sintesi, Lioness è considerata una serie solida ma non rivoluzionaria.
La mia opinione personale
Da spettatrice, ho trovato Lioness coinvolgente ma sbilanciata.
L’idea di fondo — raggiungere grandi obiettivi attraverso una strategia diversa, con una forte componente femminile — è brillante e attuale.
Il cast è di altissimo livello: Nicole Kidman e Freeman sono impeccabili, e i personaggi secondari convincono.
Ma c’è un problema evidente: troppe storie, troppi temi, troppo di tutto.
L’adolescenza, la maternità, la carriera, il lutto, la violenza, la parità di genere: tutto affiora e scompare prima di essere davvero elaborato.
Capisco la volontà di dare spessore, ma qui si sfiora l’effetto “riassunto di vita moderna”.
Forse bastava meno per dire di più.
Nel complesso darei alla serie una sufficienza piena: un prodotto godibile, che intrattiene e si lascia guardare, ma che non lascia un segno profondo.
Buona da vedere, non da ricordare.
Conclusioni: per chi è consigliata Lioness
Guarda Lioness se ami:
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le storie di spionaggio con protagoniste femminili;
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i thriller d’azione americani ben girati;
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le serie che alternano adrenalina e sentimenti familiari.
Evitala se cerchi:
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realismo e introspezione;
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trame psicologiche coerenti;
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una riflessione autentica sul ruolo delle donne nel potere.
Voto personale: 6½ / 10
Un’idea potente, un cast eccellente, ma troppi temi per un’unica storia.
Lioness resta un buon intrattenimento, non un capolavoro.
