Siamo arrivati alla quinta puntata dell’ultima stagione di Game of Thrones: The Bells, la puntata che ci ha lasciato a bocca aperta, senza la forza di parlare. Vediamo la recensione di questa puntata.

game-of-thrones-analizziamo-la-sigla-dellepisodio-8x05-maxw-644-1-320x180 "For the Throne" Recensione 8x05 Game of Thrones
Fonte foto: MondoFox

 

Dopo una quarta puntata che ci ha riportato ai vecchi fasti della serie, è arrivata The Bells, forse la puntata più emozionante di questa ultima stagione. Una puntata che ci ha lasciato senza parole, che ha annientato tutte le nostre possibili teorie, una puntata che è stata un grande smacco per chi pensava che la serie fosse diventata banale e prevedibile.

“Ogni volta che nasce un nuovo Targaryen, gli dèi lanciano in aria una moneta”

 

Sono passati 7 giorni dalla morte di Missandei, giorni in cui Daenerys non tocca cibo, rendendo vana la speranza di Varys di avvelenarla; Varys, infatti, ha intuito la vena di follia che la Regina dei Draghi nasconde dentro di sé fin dall’inizio e non la reputa degna del Trono di Spade.
Ma Daenerys rimugina su chi l’abbia tradita, su chi abbia detto a Cersei che stava arrivando e su chi, quindi, abbia provocato la morte di un drago e di Missandei.
Tyrion in parte ancora fedele a Daenerys ed in parte terrorizzato da lei, le rivela che è stato Varys a tradirla.
Vediamo la morte del Ragno Tessitore, ucciso dalla fiamma di Drogon, sotto gli occhi folli di Daenerys e sotto quelli rassegnati di Jon e Tyrion.
Danerys cerca solo cieca vendetta, vuole il Trono ed il potere: l’ultimo barlume di ragione sembra perderlo quando riceve l’ulteriore rifiuto da parte di Jon, che lei ancora ama.
Tutto viene a galla: la Regina dei Draghi sa che tutti preferirebbero Jon al Trono, sa che Tyrion e lo stesso Jon l’hanno tradita, facendo circolare le informazioni sulla vera identità di Jon, sa che nessuno la ama in questo continente.
Tyrion cerca di far ragionare la Regina dei Draghi, chiedendole di fermarsi e di risparmiare Cersei, se sentirà le campane suonare, che simboleggiano la resa dell’esercito Lannister: è l’unico modo per non fare una strage di innocenti.
Ma il più piccolo dei Lannister, nonostante abbia chiesto questo a Danerys, non si fida più di lei ciecamente, dopo la morte di Varys e nonostante sia stato avvertito dalla Regina di Draghi di non tradirlo mai più, commette un ultimo atto eroico.
Il fratello Jaime è stato catturato dall’esercito dei Targaryen, mentre cercava di raggiungere Approdo del Re e la sorella Cersei: lo avevamo visto, infatti, scappare dal letto di Brienne per tornare da sua sorella nella scorsa puntata.
Tyrion libera Jaime e fa in modo di dare a lui ed alla sorella tanto odiata, una via di fuga, così da poter ricominciare una nuova vita, lontani dal Trono e lontani da tutti, pur sapendo di condannarsi a morte con le sue stesse mani, tradendo nuovamente Danerys.

 

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Fonte foto: BadTv

 

Siamo arrivati alla battaglia: gli eserciti sono schierati e la flotta di Euron è pronta con gli scorpioni carichi.

La battaglia avviene velocemente, in maniera così caotica e devastante che sembra durare pochi secondi: Daenerys, in groppa a Drogon, riesce a far fuori tutta la flotta ed a distruggere molte delle mura che circondano Approdo del Re, rendendo un gioco da ragazzi, l’entrata dell’esercito di Daenerys.
Uccisi facilmente i mercenari, l’esercito di Daenerys, con Verme Grigio, Davos e Jon si ritrova faccia a faccia con l’esercito dei Lannister, quest’ultimo sicuro di andare di fronte a morte certa.
Infatti, i soldati Lannister decidono di gettare le proprie armi a terra, dichiarando la resa.

Dopo alcuni momenti di tensione, le campane suonano: i Lannister si sono arresi, non c’è bisogno di fare stragi.

Ma non la pensa così la Regina dei Draghi e decide di mettere a fuoco e fiamme la città, uccidendo migliaia di innocenti.
Danerys diventa il villain della serie: Cersei poteva pensare che la Regina dei Draghi volesse il Trono, ma non si aspettava di trovarsi di fronte a questa furia cieca.
Approdo del Re si sgretola davanti agli occhi di Cersei, mentre Jon cerca salvare più innocenti possibili.
Jaime cerca di arrivare da Cersei, ma viene fermato e ferito da Euron, sopravvissuto all’attacco alla flotta. Nello scontro, Euron muore e la sua follia (e la sua inutilità come personaggio) muoiono insieme a lui.

Intanto, Arya ed il Mastino sono dentro le mura di Approdo del Re: la prima vuole uccidere Cersei, il secondo vuole lo scontro tanto atteso con suo fratello, la Montagna.
Il Mastino convince Arya a desistere dall’uccidere Cersei e ad andare via, prima che tutto crolli e che muoiano entrambi.
La loro tacita amicizia ha il suo addio, un addio senza lacrime, ma che intristisce tutti.
Il Mastino arriva da suo fratello e noi ci prepariamo allo scontro: dopo la morte del Maestro Qyburn, che provoca più ilarità che orrore allo spettatore, Cersei si defila e lascia i due contendenti a lottare.
Dopo una lotta senza esclusione di colpi, nella quale pensiamo sia ormai finita per il Mastino (la Montagna, addirittura, cerca di ucciderlo schiacciandogli gli occhi, come aveva fatto con Oberyn), quest’ultimo riesce ad ucciderlo, buttandosi nel fuoco insieme, quel fuoco che tanto odiava e che li aveva divisi.

 

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Fonte foto: Everyeye serie tv

 

Mentre tutto crolla, Jaime, ormai ferito gravemente, raggiunge Cersei. La Regina che abbiamo sempre visto come fredda e calcolatrice, adesso è impaurita, ha perso tutto, compresa Approdo del Re, non sa cosa fare e non vuole morire, ma, soprattutto, vuole che il figlio, che porta in grembo, sopravviva.
Ma ormai i due sono spacciati: tutto crolla e non c’è via di uscita: siamo di fronte alla fine dei fratelli Lannister, quelli che si sono tanto amati, seppur fosse sbagliato.

 

Questa quinta puntata ci ha lasciato senza parole: tutti le ipotesi, tutte le teorie si sono rivelate fasulle: la vera protagonista di questa puntata è stata la follia.

Innanzitutto, dobbiamo fare un plauso al reparto tecnico: la quinta puntata è un grande spettacolo visivo, un trionfo per quanto riguarda gli effetti speciali, il tutto guidato da una regia precisa e curata al dettaglio.

La follia di Daenerys era diventata quasi lampante negli ultimi episodi (anche se, forse, lo abbiamo sempre saputo): la Regina dei Draghi non voleva più essere la liberatrice delle catene, quella sovrana giusta che avevamo visto nelle prime puntate. Ormai, ha un solo interesse: il potere e tutte le perdite che ha subìto la portano ad essere cieca ed a fare tutto ciò che può, per avere il Trono.
L’ennesimo rifiuto di Jon, la consapevolezza di essere poco amata ed il tradimento di Tyrion, la fanno diventare una furia cieca, che passa sopra a tutto e tutti, pur di ottenere il potere; Daenerys finisce quello che non era riuscito a finire il padre.

I Targaryen hanno la follia nel sangue e questa puntata ne è stata la conferma.

Jon e Tyrion sono inermi: anche loro ciechi, per timore o amore, di fronte ad una follia che ardeva sotto i carboni, in attesa di essere attizzata di nuovo.
I loro occhi sono increduli quando vedono Drogon fare fuoco su Approdo del Re, quando vedono i Dothraki e gli Immacolati uccidere donne e bambini.
Varys aveva visto bene: Daenerys non poteva sedersi sul Trono di Spade, ma ora la strada è libera davanti a sé, ha ucciso i suoi nemici e può sedersi sul Trono, governando chi, però?

Menzione speciale ai Lannister: tutti credevamo che Jaime avesse bluffato con Brienne, che andasse ad Approdo del Re per uccidere Cersei, ma non è così: Jaime è tornato perché l’amava.
C’è chi dice che il percorso di Jaime si sia rovinato in quest’ultima puntata, ma le sue parole sono chiare:

“Del popolo non m’interessa, tutto quello che ho fatto era per Cersei”

ed ottiene anche il lasciapassare da parte di suo fratello, con cui ha uno dei dialoghi migliori di quest’ultima stagione e che ci dà la certezza che i due non si rivedranno mai più.
Cersei, con un’interpretazione perfetta da parte di Lena Headey, inizialmente sicura di vincere la battaglia, capisce in fretta che la città cadrà.
Cerca di scappare, ma non riesce, ma ha comunque Jaime, qualcuno che la ama e che le è stato accanto da sempre, nonostante abbia sbagliato più volte.
Capisce di aver perso tutto, ma, a differenza, di Danerys, il potere passa in secondo piano rispetto all’amore per quel figlio che deve ancora nascere e quel fratello che ha sempre amato.
La follia di Daenerys rende Cersei quasi una martire, una donna che sta perdendo tutto, ma che comunque ha vicino qualcuno che la ama incondizionatamente, a differenza della Regina dei Draghi, rimasta sola, sul suo freddo Trono.

La puntata finisce con Arya, unica superstite, che trova un cavallo bianco, macchiato di sangue, che cavalca per uscire dalla città.
Sicuramente parliamo di una scelta simbolica da parte dei registi: il cavallo è stato mandato da Bran o dal Dio della Morte?

La prossima puntata concluderà un percorso di otto stagioni, ma questa quinta puntata ci sembra quasi un finale, uno che non avremmo mai immaginato, neanche nei nostri peggiori incubi.

 

Ecco il promo della prossima puntata:

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