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Le Amazzoni esistono ancora?

Le “Amazzoni” esistono ancora? Nel corso della storia, si è conservata una concezione tradizionalista che vede l’uomo, forte e possente, a combattere per il proprio popolo, la propria patria, la propria famiglia, e la donna ad occuparsi della casa e dei figli, rilegata ad un ruolo “marginale”.

Una concezione che piano piano ha subito nel corso dei secoli un radicale ribaltamento, con la figura femminile che conquista sempre più spazio, sempre più diritti, fino ad una condizione di (quasi) parità con l’uomo, e forse, un piccolo incipit lo hanno dato pure loro, le Amazzoni.

Chi sono le Amazzoni?

«guerriera ardita,

che succinta, e ristretta in fregio d’oro

l’adusta mamma, ardente e furïosa

tra mille e mille, ancor che donna e vergine,

di qual sia cavalier non teme intoppo.»

Virgilio, Eneide

Così Virgilio nel suo capolavoro, l’Eneide, descrive delle donne guerriere, nate dall’unione di Ares, il dio della guerra, e da una ninfa, Armonia. Diversa la loro collocazione da parte dei vari storici: chi le colloca in Asia Minore (in Anatolia), chi nel Caucaso oppure nelle steppe eurasiatiche.

Ma due caratteristiche superano ogni dubbio sulla collocazione delle Amazzoni: la capacità di governarsi da sole, ma soprattutto la loro insofferenza nei confronti degli uomini, considerati al pari degli schiavi quando si trattava di compiere lavori pesanti. Schiavi trattati nel peggior dei modi, e ai quali venivano storpiati gli arti al fine di impedire loro l’uso delle armi.

Un uso che doveva essere esclusivo delle donne guerriere, che dovevano essere in grado di maneggiare qualsiasi arma, dalla spada all’arco delle frecce ( e proprio a quest’ultima arma è legata una caratteristica fisica peculiare delle Amazzoni: la mancanza di un seno, il quale veniva cauterizzato per consentire loro d’imbracciarlo meglio).

Pentesilea: una delle prime Amazzoni

Il “mito” delle Amazzoni risale all’Antica Grecia, dove questo gruppo di donne venivano viste come nemiche del popolo greco, dominato sempre più da una società fortemente maschilista ed ordinata, dove una donna guerriera era un qualcosa di veramente inconcepibile.

I grandi narratori del mondo antico, in particolare raccontano le gesta di alcune di queste donne, divenute anche regine delle Amazzoni: tra queste Pentesilea.

Figlia di Ares, dio della guerra, e di Otrera, prima regina di questo popolo di guerriere, Pentesilea viene ricordata soprattutto per aver affiancato, insieme al suo esercito di Amazzoni, il re Priamo nella guerra greco-troiana, a seguito della morte del figlio di quest’ultimo, Ettore. La stessa Pentesilea verrà in seguito uccisa da Achille.  

Oltre al suo impegno in battaglia, Pentesilea viene ricordata per essersi macchiata di un’infame delitto: quella della sorella Ippolita, durante la rissa scoppiata a seguito delle nozze di Teseo e Fedra.

Amazzoni : mito o realtà? La storia delle Amazzoni del Dahomey

Nei secoli a venire, ci si è interrogati se le Amazzoni fossero esistite davvero oppure la loro fosse solo una delle tante affascinanti leggende o miti del mondo greco.

Diversi studi confermarono l’esistenza di donne guerriere in popoli confinanti degli antichi greci (i cosiddetti “Sciti”) i quali tuttavia, non lasciarono alcuna testimonianza scritta della loro storia, e quindi dell’esistenza delle Amazzoni. Donne tatuate, vestite coi pantaloni da uomo, che combattevano al fianco di essi.

Un mito che rimase radicato anche nella cultura occidentale, proponendo una figura di donna diffidente degli uomini e dell’ amore e dedita alle armi. 

Un mito, o forse no, in quanto nell’età moderna diverse furono le testimonianze della presenza di “donne guerriere” nel mondo.

Vi siete mai chiesti perchè il “Rio delle Amazzoni”, uno dei fiumi più lunghi al mondo, si chiami così?

Nel 1500 un conquistatore spagnolo, Francisco Orellana, durante una spedizione militare, si trovò ad esplorare per primo il corso di un grande fiume. Durante l’esplorazione, raggiunse un villaggio, e lì fu assalito da un gruppo di donne bellicose, delle “Amazzoni”, le quali si pensa che diedero il nome a quel fiume, il Rio delle Amazzoni.

Testimonianze dell’esistenza di queste “donne guerriere” si sarebbero trovate anche in altre zone del mondo, come in Africa. 

  

Nel XVIII° secolo il sovrano del Dahomey (ora Repubblica Benin), re Agadja, assoldò un gruppo di circa 4000 “donne guerriere” come guardie del corpo personali: le “amazzoni del Dahomey”

Le amazzoni del Dahomey erano perlopiù donne giovani e ancora vergini, mandate dai padri o dai mariti a causa del loro comportamento troppo aggressivo, ma anche donne che decidevano volontariamente di mettersi a protezione del sovrano, alle quali erano legalmente unite.

Molte amazzoni del Dahomey morirono durante la seconda guerra di conquista del Dahomey, che divenne un protettorato francese e in seguito i legionari testimoniarono su “l’incredibile coraggio e audacia” delle amazzoni.

Chi sono le Amazzoni oggi? Storie di “donne guerriere”

Nella società d’oggi, in ambito giornalistico, il termine “Amazzone” viene utilizzato per indicare una donna combattiva e un po’ virile. Un qualcosa di strano, e a volte a dir poco inammissibile, visto che per secoli la donna è stata sempre un qualcosa da proteggere, tutelare, o in alcuni casi addirittura nascondere.

Ma pian piano (e forse, per fortuna) si sta sempre più arrivando ad una parità dei sessi (anche se ancora c’è molto da fare) e già negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso si è assistito ad una lotta delle donne per la conquista di diversi diritti

Esempi di donne guerriere se ne vedono ogni giorno: ne sentiamo parlare al telegiornale, quando si parla delle donne soldato nei fonti di guerra più caldi, che in questi giorni comprendono anche le corsie degli ospedali, le terapie intensive (in Italia, il 78% del personale sanitario in prima linea contro il COVID-19 è composito da donne).

Un altro esempio di “donne guerriere” sono le donne soldato curde, che libere e uguali agli uomini, ogni giorno combattono sul fronte per difendere le loro famiglie, il loro Paese.

Tuttavia, in alcuni casi, alle Amazzoni si fa riferimento in senso negativo che rivela gli atteggiamenti oscuri come nella società maschilista del tipo islamico, come nel caso delle cosiddette “amazzoni di Gheddafi”.

Donne giovani, bellissime, che alla fine degli anni ’90 vennero reclutate dal leader e dittatore libico, anche se la formazione di questo “corpo militare” risalirebbe in realtà ai tempi della guerra fredda, al solo scopo di difenderlo, sacrificando talvolta la propria vita.

Subito dopo la morte di Gheddafi, emersero verità shoccanti relative a queste donne: una tra tutte, dietro a quelle divise in realtà si celavano studentesse rapite a scuola o all’università, modelle, hostess, infermiere, impiegate, sposate e non, reclutate dal dittatore libico per soddisfare ogni suo desiderio.

Al di là di queste storie, ogni donna dentro di sè è un’Amazzone, che combatte ogni giorno nella vita quotidiana, per il proprio lavoro, la propria famiglia, anche il semplice “essere donne”

Quindi non è una semplice leggenda, le “Amazzoni” esistono. 

 

 

 

 

 

 

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