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Potere di donna : le nostre conquiste dal ‘800 ad oggi (in occasione della Festa della Donna)

Voto, aborto, maternità: piccoli grandi passi “rosa”

La Giornata internazionale della donna (o più semplicemente Festa della Donna): molti maschietti, ignoranti, spesso sminuiscono il reale valore di questa ricorrenza.

Confesso che qualche volta mi è capitato di sentire

” Perchè non esiste anche una Festa dell’Uomo, visto la “fatica” che facciamo a starvi accanto? 

e mi  sono trattenuta quella volta a non dare una bella lezione all’energumo che ha pronunciato queste parole.

Anche se spesso, come altre ricorrenze, tende a sfociare in una festa “di consumo” e l’origine vera di questa ricorrenza sia ancora un mezzo mistero”, l’ 8 marzo si vuole ricordare  le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.

Al tempo stesso, la Festa della Donna vuole anche celebrare le conquiste sociali, economiche e politiche fatte dalle donne in quasi tutto il mondo.

E noi di THEWEBCOFFEE vi vogliamo portare alla scoperta di questi piccoli grandi passi fatte dalle donne nel corso della storia, e che la Festa della Donna vuole ricordare.

1874: Tutte all’università

Uno dei primi fronti della lotta per l’emancipazione femminile nell’Italia “fresca di unione” fu quello dell’istruzione, per poter uscire dal pregiudizio che aveva visto fino ad allora la donna solo “moglie e madre”, confinata nella sfera domestica.

E il 1874 segna un importante traguardo: viene permesso alle donne l’accesso ai licei e alle università, anche se in realtà molte scuole continuarono a respingere le iscrizioni femminili.

Tre anni dopo, nel 1877, la prima laureata italiana in medicina: Ernestina Paper.

1925: Diritto di mamma

Il fascismo è appena salito al potere: il 10 dicembre nasce l’Opera nazionale per la protezione della maternità e dell’infanzia (ONMI), un ente parastatale specificatamente finalizzato all’assistenza sociale della maternità e dell’infanzia.

1946: Anche il NOSTRO voto conta qualcosa!

10 marzo 1946: si tengono le Elezioni e per la prima volta alle donne è concesso esprimere il proprio voto, riconoscendo loro la piena cittadinanza politica.

1948: un primo passo di uguaglianza…sulla carta

La Costituzione, nell’ articolo 3, sancisce “l’ uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». 

Tuttavia, l’impronta fascista sembra permanere : proprio nel periodo delle guerre e dell’avvento del fascismo, sembra quasi si “torni indietro”, con una società basata sulla supremazia del capo famiglia, unico detentore di diritti, tra i quali la potestà filiale.

Una riforma tanto radicale quanto difficilmente removibile.

Dobbiamo aspettare fino agli anni ’70 per vederne il crollo, con l’ “estinzione” della figura del capo famiglia e la rivalsa dell’ uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.

1970: e mo’ chiedo il divorzio…ora che posso!

Un’altra “pietra importante” sul cammino dei diritti delle donne viene posta il 1° dicembre,quando viene approvata ufficialmente la legge sullo «scioglimento del matrimonio» o legge del divorzio (tale legge è stata recentemente modificata, specialmente per quanto riguarda l’aspetto degli assegni di divorzio)

1977: io (donna) lavoro bene quanto te (uomo)

Il 9 dicembre 1977, a 19 anni di distanza dalla legge che ne stabiliva l’uguaglianza dal punto di vista politico e davanti alla legge, viene approvata la legge 903 che stabilisce l’uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro.

Con questa legge viene vietata ogni discriminazione di genere per l’accesso a qualsiasi tipologia di lavoro

 1978: sarò libera di non volere un figlio?

La tematica dell’aborto, sia prima che anche dopo la legge 22 maggio 1978, n. 194, è sempre stata molto delicata.

Tale legge “consente alla donna, nei casi previsti dalla legge, di ricorrere alla IVG in una struttura pubblica  nei primi 90 giorni di gestazione.

Tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica”.

DOMANDA: Perché proprio 90 gg? 

Perché in quel lasso di tempo il sistema nervoso centrale non si è ancora formato.

Però il cuore già batte.

E proprio questo aspetto sembra scatenare il dibattito, perché a 2 mesi l’embrione è già un piccolo essere vivente. 

La cui vita non può essere interrotta per nessun motivo.

Ma cosa porta una donna ad abortire?

  1. La voglia di essere libera
  2. L’ incapacità di accettare la possibilità che la creatura possa presentare “problemi”
  3. L’ incapacità economica di provvedere ai bisogni della creatura che verrebbe alla luce.

Una tematica molto “calda”, sia ieri che oggi.

1996: la violenza diventa REATO

Con la L. 15 febbraio 1996, n. 66, la violenza sessuale viene considerata reato, inquadrata all’interno della categoria dei delitti contro la persona (precisamente quelli contro la libertà personale).

Viene posto in rilievo il carattere offensivo delle condotte punite nei confronti del bene giuridico della libertà sessuale e non più di quelli della moralità e del buon costume.

Negli anni,sono state promulgate diverse leggi per rendere sempre più severe le pene nel caso di violenza sessuale, stalking e femminicidio.

Tuttavia sembra che ancora non si sia fatto abbastanza, visto che ogni anno  ci troviamo a fare i conti con un numero ancora troppo alto di femminicidi.

Nell’anno appena trascorso , sono stati 114.

114 donne uccise da compagni, mariti, ex che non accettavano la fine di una relazione, e che sono arrivati a questo gesto ignobile, magari preceduto pure da schiaffi, botte, violenze psicologiche.

 

Questo perchè  sì tante battaglie sono state vinte, ma tante altre ancora no: e noi donne non dobbiamo smettere di LOTTARE!

E la Festa della Donna serve anche a ricordarlo a noi e al mondo intero!

Buona Festa della Donna!

 

 

https://www.focus.it/cultura/storia/il-divorzio-quando-la-legge-sul-divorzio-non-cera

https://www.associazionelucacoscioni.it/cosa-facciamo/aborto-e-contraccezione/aborto/

http://www.meteoweb.eu/2018/03/festa-della-donna-femminicidio-italia/1058429/

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