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Grano saraceno: benefici e virtù del “cereale non cereale”

D’estate si sa, complice soprattutto il caldo, la nostra alimentazione tende a modificarsi letteralmente: non abbiamo voglia di cucinare, quindi optiamo per piatti leggeri (principalmente freddi), facili da preparare e al contempo gustosi.

In questo ci danno una mano i cereali, come riso, mais, ma negli ultimi tempi anche farro e soprattutto grano saraceno.

Gioia.it

Parlando di “grano saraceno”, a molti verrà subito in mente la cucina giapponese, e in particolare gli spaghetti sottili, che vengono bolliti nel brodo e saltati in padella con diversi ingredienti (verdure, carne o pesce), ma questo “cereale” viene ampiamente usato anche nella cucina occidentale.

Cos’è il grano saraceno?

Il grano saraceno, nome scientifico Fagopyrum esculentumè una specie di pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Poligonacee; il nome è la combinazione del latino fagus (faggio) e dal greco πυρός pyrós, frumento.

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Per questo si tende a considerarlo un cereale dal punto di vista nutrizionale e commerciale, anche se non appartiene alla famiglia delle graminacee, come molti cereali di uso comune, in primis il frumento.

Il grano saraceno venne coltivato per la prima volta in Siberia e in Cina, nella regione della Manciuria.

Con il passare del tempo, la coltivazione si estende anche in Giappone, in India e in Turchia. In Europa questo “cereale” raggiunge l’Europa nel tardo Medioevo arrivando sulle coste del mar Nero.

Il grano saraceno in cucina, in Giappone e non solo

Fonte: Pixabay

Come accennato in precedenza, date anche le sue origini, il grano saraceno è ampiamente usato nella cucina orientale, in particolare quella giapponese, dove viene usato per la preparazione dei cosiddetti soba (蕎麦), ossia sottili tagliatelle di grano saraceno.

Queste vengono cucinate sia in brodo (kake soba) che saltate in padella o nel più comune (yakisoba) e insaporite con ingredienti come verdure, carne, pesce e salse.

Ma il grano saraceno viene ampiamente usato anche nella cucina occidentale: nei paesi dell’Europa settentrionale, specialmente, viene usato nella preparazione del cosiddetto porridge.

In Italia viene usato, al pari di altri cereali, come farina per pane, pasta e dolci, nonchè per la preparazione della polenta.

Grano saraceno: benefici e proprietà

Fonte: Pixabay

 

Abbiamo detto che il grano saraceno non è considerato un vero e proprio “cereale”, perché sebbene presenta forti analogie con altri cereali come frumento, differisce per alcune caratteristiche, soprattutto a livello nutrizionale: scopriamole insieme.

  1. Più proteine.  A differenza dei cereali “propriamente detti”, il grano saraceno contiene proteine ad elevato valore biologico, in quanto costituite da una buona proporzione di amminoacidi essenziali (ossia quegli amminoacidi che il nostro organismo non riesce a sintetizzare, e che di conseguenza devono essere assunti tramite la dieta). In particolare, il grano saraceno contiene una percentuale di lisina superiore a quelle dell’uovo e di tutti gli altri cereali.
  2. No glutine. Il grano saraceno è diverso dai comuni cereali (detti anche “veri cereali”) in quanto privo di glutine; questo lo rende un alimento adatto anche a chi soffre di celiachia.
  3. Ricco di nutrienti. Il grano saraceno è un alimento completo, ricco di vitamine, in particolare al suo interno troviamo:
    • PP (o niacina), essenziale per il regolare funzionamento del sistema nervoso;
    • B1, utile per il corretto funzionamento del cuore e dei muscoli;
    • B2, vitamina fondamentale per molte funzioni del metabolismo, specie quelle riguardanti i tessuti;
    • K, cofattore indispensabile per un corretto funzionamento della coagulazione del sangue.
      A queste vanno aggiunti sali minerali, come magnesio, potassio, fosforo, oltre a ferro e calcio.

 

Considerando tutti i benefici del grano saraceno non sarebbe il caso di introdurlo nella nostra dieta? Fateci sapere cosa ne pensate con un commento.

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