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Celiachia: quando il glutine fa male

Il lato “pericolosamente nascosto” della spiga di grano

Celiachia: definita dallo studioso Martin J. Blaser, ricercatore in microbiologia e malattie infettive in uno dei suoi libri [1] una delle “malattie dei nostri giorni”, ossia patologie croniche in grado di indebolire in modo violento e devastante, peggiorando progressivamente la qualità della vita di chi viene colpito.

E gli ultimi dati del Ministero della Salute confermano un aumento progressivo di persone affette da questa patologia, che da un momento all’altro (?) si trovano a non tollerare più il glutine.

La celiachia è una condizione patologica scatenata dall’ingestione di alimenti contenenti glutine e che si traduce in un’infiammazione cronica dell’intestino tenue.

Tale infiammazione porta a lesioni cutanee specifiche e distintive, soprattutto a carico dei i villi intestinali, che rivestono appunto l’intestino tenue e sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti.

Nello specifico si assiste ad una vera e propria atrofia dei villi stessi,fino alla vera e propria scomparsa di questi ultimi.

Da un punto di vista sintomatologico questo si traduce in fenomeni di :

Tuttavia la celiachia può assumere diverse forme; infatti può essere silente (caratterizzata da un’atrofia intestinale ma priva di sintomi) , tipica o sintomatica oppure

(nella pagina seguente…conosciamo meglio il glutine)

Celiachia: quando il glutine fa male

IL GLUTINE

Il glutine è un complesso lipoproteico presente in alcuni cereali quali frumento, segale, orzo, avena, kamut; è dato dall’unione di due proteine: la prolammina e la glutenina.

Tale legame si forma in presenza di acqua e di energia meccanica,ed è responsabile della coesione ed elasticità degli impasti ottenuti dalle farine di cereali contenenti glutine.

Quando avviene la digestione di alimenti contenente glutine, questo viene idrolizzato in peptidi e proprio uno di questi, la prolammina (gliadina), è la principale responsabile della reazione immunitaria abnorme alla base della celiachia.

Nello specifico, i linfociti T presenti nella lamina propria della mucosa intestinale si attivano in seguito al legame della gliadina, con le molecole HLA DQ2/8 delle cellule presentanti l’antigene.

In seguito i linfociti attaccano le cellule dei villi intestinali e portando ad una loro progressiva riduzione fino alla completa scomparsa.

Ciò interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive, in quanto i villi intestinali ne sono responsabili.

Studi recentissimi hanno individuato una stretta correlazione tra la reazione infiammatoria ed un virus appartenente alla famiglia dei reovirus,principali agenti eziologici delle patologie gastrointestinali.

Natale? Sì grazie, sono celiaco

Le feste natalizie ormai sono dietro l’angolo, e tra gli scaffali delle librerie negli ultimi anni stanno facendo capolino tanti libri e manuali che promettono ricette gluten free senza dover rinunciare al gusto.

Ecco alcune scelte per voi da THEWEBCOFFEE:

 

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