Salone del Libro di Torino 2025: lettura, giovani e meraviglia

Salone del libro Torino 2025
Salone del libro Torino

Il Salone del Libro di Torino si è appena concluso, e quest’anno ho avuto il piacere di partecipare per la prima volta, domenica 18 maggio. Un’esperienza che per un’amante della lettura e della scrittura come me è stata semplicemente indimenticabile.

Appena varcata la soglia del Lingotto Fiere, ho capito che non si trattava solo di una fiera del libro. Era un vero e proprio viaggio in un universo fatto di parole, storie, idee. Un luogo dove la passione per i libri prende forma concreta, fatta di persone, copertine colorate, incontri inattesi e scoperte che ti sorprendono dietro ogni angolo.

Una varietà straordinaria: editoria indipendente, autopubblicazione e grandi nomi

Uno degli aspetti che mi ha colpita di più è stata la straordinaria varietà dell’offerta editoriale. Certo, c’erano i grandi nomi dell’editoria – Feltrinelli, Mondadori, Einaudi – con i loro stand eleganti e curati, ma ciò che mi ha davvero conquistata è stato il mondo delle case editrici indipendenti, spesso poco conosciute, ma ricche di proposte originali, coraggiose, fuori dagli schemi.

Passeggiando tra gli stand ho scoperto titoli che non avevo mai sentito nominare, ma che mi hanno incuriosita subito per le loro copertine graficamente accattivanti, per i temi trattati, per i formati alternativi. Alcuni editori davano spazio a racconti brevi, altri a graphic novel, altri ancora a saggi ibridi tra narrativa e autobiografia.

E poi, una vera rivelazione: gli stand dedicati all’autopubblicazione. Piattaforme come Youcanprint, Amazon KDP e altre realtà italiane erano lì per raccontare come oggi sia possibile pubblicare un libro in autonomia, con strumenti professionali e sempre più accessibili. Un’opportunità che, per chi ama scrivere, rappresenta una strada concreta e stimolante.

La sorpresa più bella: i giovani lettori

Ma il vero regalo di questa giornata è stato un altro, del tutto inatteso: la presenza massiccia di giovani. Ragazzi e ragazze di ogni età, dai liceali ai ventenni, che passeggiavano tra gli stand con gli occhi curiosi, si fermavano a sfogliare i libri, scattavano foto, prendevano appunti. Commentavano le copertine, si consigliavano a vicenda, ridevano e si emozionavano davanti a un titolo o a un autore.

In un paese in cui, secondo le statistiche, si legge meno di un libro all’anno pro capite (escludendo i testi scolastici o professionali), vedere tutti questi giovani così coinvolti e interessati alla lettura è stato un vero colpo al cuore.

Un promemoria potente, per me e per tutti: leggere non è solo un passatempo. Leggere è un atto di resistenza, di cura, di libertà. Leggere ci aiuta a evadere, certo, ma anche a sognare, a immaginare mondi diversi, a conoscere meglio noi stessi e gli altri. Leggere ci insegna a pensare, a concentrarci, a prenderci del tempo di qualità in un’epoca di costante distrazione.

Un’occasione da vivere almeno una volta

Il Salone del Libro non è solo per gli addetti ai lavori, per gli autori o gli editori. È un luogo aperto a tutti, dove chi ama i libri può sentirsi a casa. Che tu sia un lettore accanito o solo curioso, un aspirante scrittore o un semplice appassionato, il Salone è uno spazio in cui puoi trovare stimoli, ispirazioni, connessioni.

Ci sono conferenze, laboratori, firmacopie, incontri con gli autori, tavole rotonde su temi attuali: dalla sostenibilità alla parità di genere, dalla scuola alla tecnologia, fino al ruolo della lettura nella società contemporanea.

E proprio per questo, se non ci sei mai stato, ti consiglio di segnartelo per l’anno prossimo. Prenditi una giornata, sali su un treno, e lasciati travolgere da questo universo fatto di parole.

Leggere è ancora un atto rivoluzionario

Tornando a casa, con la borsa piena di libri e la mente piena di idee, ho sentito un senso di gratitudine profonda. Perché in mezzo a tanto rumore, il Salone Internazionale del Libro mi ha ricordato qualcosa di semplice ma essenziale: i libri hanno ancora il potere di unire, ispirare e cambiare le persone.

E se è vero che i numeri parlano di un calo della lettura, eventi come questo raccontano una storia diversa. Una storia fatta di editori coraggiosi, lettori appassionati, giovani curiosi, autori generosi. Una storia che vale la pena di scrivere, leggere e vivere.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *