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Hydra: l’isola car-free in Grecia è un modello di sostenibilità?

Non lontana dal Peloponneso e dall’Attica si trova Hydra. Quest’isola car-free in Grecia è molto tranquilla e si rivela un toccasana per i turisti in fuga dalle solite caotiche mete come Mykonos e Santorini. Qui regnano la pace e… gli asini! Vivreste mai in un luogo senza mezzi su ruote?

Hydra: l’isola car-free in Grecia è un modello di sostenibilità? Alla scoperta dell’isola.

La Grecia è una meta obbligatoria per gli amanti dei viaggi, si sa. Sono moltissimi i luoghi che meritano di essere visitati per i più svariati motivi tra i quali quello del divertimento e di una vacanza frenetica assicurata.

Veduta dall’alto di Hydra. Il centro principale dell’isola, popolato da neanche 3000 abitanti, si addossa tutt’intorno al porto principale creando una suggestiva forma a ferro di cavallo. (Fonte: GreekBoston.com)

Tuttavia, se vi dicessi che c’è una piccola isola abitata da neanche 3000 anime ed è un’oasi di pace e relax (cose ormai sconosciute ai luoghi di villeggiatura più gettonati) con il divieto di qualsiasi mezzo su ruote in vigore dagli anni ’50?

Parlo di Hydra (o Idra), un gioiellino a 37 miglia nautiche dal Pireo, il famoso porto di Atene. Si presenta di forma allungata, con coste rocciose e sovrastata dal monte Eros (592 m s.l.m.). L’omonimo paese di Hydra è il centro principale dell’isoletta, è adagiata a ferro di cavallo intorno al piccolo porto e si arrampica per il rilievo scoceso.

Questo paesino è un classico esempio di architettura tradizionale delle isole greche: casette bianchissime con tetti di colore sgargiante una vicina all’altra, vicoli stretti e un’atmosfera che sa di antichità e pace. Qui sono concentrati i monumenti e i musei dell’isola.

La cosa sicuramente più inusuale di questo luogo e la sua quasi totale mancanza di mezzi dotati di ruote. Non si parla solo di macchine e autobus, ma anche motociclette e biciclette (queste, però, possono essere usate dai bambini del posto rispettando delle rigide regole).

Gli unici mezzi di trasporto consentiti sono i piedi, gli asini e i muli. Questi ultimi, oltre a dare una nota caratteristica alle strette vie di Hydra, sono fondamentali per portare agevolmente cose e persone ovunque nel villaggio, dato che esso è in salita.

Hydra è dagli anni ’50 un’isola wheel-free e asini e muli costituiscono la spina dorsale dei mezzi di trasporto locali. Inoltre, sono considerati un elemento immancabile del panorama dell’isoletta greca. (Fonte: Grecia Mia)

Questa decisione drastica e per certi versi bizzarra risale agli anni ’50, quando un decreto del governo ellenico rese l’isola letteralmente car-free (o, per meglio dire, wheel-free) per conservarne l’aspetto tradizionale. Difatti l’intero territorio è considerato monumento nazionale e posto sotto la massima tutela.

Hydra, così pittoresca e placida, ha attratto a sè anche molti artisti greci, nordamericani ed europei, tra cui Picasso e Chagall.

Particolarmente legato all’isola è il cantante canadese Leonard Cohen che proprio lì scrisse molte delle sue opere e incontrò Marianne Ihlen, alla quale dedicò la canzone “So Long, Marianne”.

Infine Hydra ospitò il set del film “Il ragazzo sul delfino”, uscito nel 1957, con Sophia Loren.

Hydra: l’isola car-free in Grecia è un modello di sostenibilità? Pro e contro di un luogo senza macchine.

Il divieto delle auto e degli altri mezzi può sembrare un provvedimento estremo. Non a caso una tale disposizione presenta dei lati di forza e delle (evidenti) criticità.

Sicuramente l’uso degli asini e dei muli è una soluzione ben più ecologica dei mezzi a benzina e, in secondo luogo, si adatta molto meglio al dedalo di viuzze che formano i villaggi dell’isola. Di sicuro qui non dovrete avere paura del traffico, degli incidenti e dello smog!

Poi, come si intuisce facilmente, gli asini e i passanti uniti a questo luogo fermo nel tempo creano un’atmosfera rilassante e unica, lontana dal chiasso delle maggiori mete turistiche. A Hydra si assapora un modo di vivere lento e compassato che per molti è quasi un’utopia nella frenesia odierna.

Tuttavia, come si legge nelle testimonianze raccolte dalla BBC, questo bozzetto idilliaco presenta dei problemi piuttosto gravi. Gli incendi estivi mettono in difficoltà la popolazione che non avendo a disposizione equipaggiamento da pompieri e sufficienti infrastrutture deve affidarsi ai secchi d’acqua e ai canadair.

Un altro problema è l’accesso alle cure mediche d’emergenza, garantito dagli elicotteri, che non sempre disponibili, e quindi costringono la popolazione a dover usare traghetti e altri mezzi per raggiungere Atene. Infine altre criticità riguardano i rifiuti e i costi di consegna delle merci.

Nonostante ciò, gli abitanti sono felici della loro situazione. D’altronde la mancanza di mezzi su ruota è il tratto peculiare di Hydra e ciò attira molti turisti e quindi denaro.

Infine Hydra ispira altre località, a partire dalle stesse isole egee, a riorganizzare i loro trasporti in maniera più ragionata e, soprattutto, più sostenibile. Non arriveranno al livello estremo di Hydra, ma isole come Kos, Egina, Tinos e altre ancora si stanno muovendo in questo senso riformando i loro trasporti locali con piste ciclabili, linee di bus, auto e addirittura dei tuk-tuk elettrici: questi sono sicuramente dei validi cambiamenti per poter far godere al massimo ai turisti la bellezza dell’ambiente egeo.

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