Sport e mindfulness sono attività che fino a qualche tempo fa sembravano incompatibili. Molte persone ritenevano che lo sport implicasse prevalentemente o esclusivamente l’aspetto fisico. Viceversa, la meditazione era vista come riguardante la sfera psicologica e spirituale. Oggi, sappiamo che solo abbinare queste attività consente di raggiungere performances ottimali.
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Sport e mindfulness sono sinergici
Sport e mindfulness agiscono entrambi su aspetti fisici e mentali. L’attività fisica ha effetti utili sullo sviluppo muscolare e sulla riduzione del peso, previene osteoporosi e problemi cardiovascolari. Ma influisce positivamente anche su riduzione di stress, ansia e depressione. Migliora l’autostima e le funzioni cognitive. La mindfulness aiuta a prestare attenzione a se stessi, a ciò che si vive nel qui ed ora. Quindi, anche al proprio corpo. Il corpo umano non è fatto a compartimenti stagni. Ecco perché solo se siamo perfettamente consapevoli di ciò che viviamo in un particolare momento possiamo ottimizzare la nostra prestazione.
Una visione olistica
Per tali motivi, le più recenti modalità di allenamento integrano attività fisica e meditazione. In qualunque situazione, l’avversario più temibile è dentro noi stessi. Ed è un avversario cui spesso reagiamo con automatismi consolidati, che ci arrecano solo danni. Abbinare sport e mindfulness nelle sessioni di allenamento consente di lavorare su noi stessi a 360°.
Sport e mindfulness: selezionare gli stimoli
Il primo vantaggio di una integrazione tra sport e mindfulness sta nella capacità di concentrarsi. Per allenarsi correttamente bisogna porsi obiettivi, essere costanti e concentrarsi adeguatamente durante la performance. Durante le prestazioni riceviamo una gran varietà di stimoli esterni ed interni, ma dobbiamo essere in grado di selezionare solo quelli che ci possono aiutare. Evitando di disperdere la nostra attenzione su stimoli irrilevanti o negativi, siamo più lucidi. La nostra prestazione sarà più efficace.

Le emozioni negative
L’abbinamento di sport e mindfulness nelle sedute consente all’atleta una gestione più efficace delle emozioni negative. Sappiamo quanto sia presente l’ansia da prestazione e quanto possa essere distruttiva. Ma anche la rabbia e la paura. Così come un improduttivo rimuginio nel caso di prestazione reale inferiore a quella attesa. Consapevolezza, accettazione ed autoregolazione permettono all’atleta di essere meno reattivo in presenza di sentimenti negativi.
Infortunio e recupero
In qualunque attività sportiva gli infortuni sono all’ordine del giorno. Studi interessanti hanno paragonato gruppi di atleti che praticano allenamento integrato tra sport e mindfulness e gruppi con allenamento tradizionale. Gli atleti con allenamento integrato hanno una migliore tolleranza al dolore ed una migliore resistenza alla fatica. Hanno anche una maggiore aderenza al programma riabilitativo e un recupero più veloce e completo. Inoltre, la più ampia consapevolezza di sé e dei propri movimenti unita ad una concentrazione ottimale porta ad avere un minor numero di infortuni durante la performance.

Sport e mindfulness: il quarto vantaggio
Abbinare sport e mindfulness è uno dei modi per apprendere ad amare e curare se stessi. La consapevolezza diviene una forma mentis. Come tale ha ricadute positive anche nella vita quotidiana. Riduzione di ansia e stress migliorano il sonno e la funzionalità del sistema immunitario. Ed, ovviamente, riuscire a gestire meglio l’ansia da prestazione ci aiuta ovunque: nello studio, nel lavoro, nelle relazioni sociali.
Insegnare ai più piccoli
Quanto finora visto, vale anche per i bambini. Con i necessari adattamenti dovuti all’età, i bimbi ricavano da un percorso integrato tra sport e mindfulness gli stessi vantaggi degli adulti. Teniamo conto che i bimbi hanno una stupefacente capacità di apprendimento ed elaborazione. Offrire loro un percorso integrato significa allenarli non solo ad una specifica attività fisica, ma insegnare un modo di essere che li aiuterà per tutta la vita.

Conclusioni
Integrare sport e mindfulness è utile sia per lo sport agonistico, sia per quello amatoriale. Così come è valido per lo sport individuale, ove dobbiamo essere connessi con noi stessi. E se pratichiamo sport di squadra, è ancora più importante: dobbiamo essere connessi con noi stessi, ma anche con la squadra. E’ utile altresì per la “semplice” attività fisica. Molte persone vivono l’attività fisica come un modo utile al proprio benessere e la praticano in modo poco strutturato. La camminata, la biciclettata, la nuotata in piscina dopo il lavoro. Possiamo trasformare tutto ciò in attività consapevole, con relativo incremento dei vantaggi fisici e psichici.