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Ascolto attivo – 5 tecniche per migliorarlo

Ascolto attivo – 5 tecniche su come migliorarlo

Quante volte vi sarà capitato di ascoltare qualcuno ma in realtà non siete stati attenti a ciò che ha detto? Succede successivamente di arrivare a litigare perché l’altro può accorgersi che la nostra attenzione non è su di lui.

Può capitare che durante una conversazione ci facciamo distrarre. Dal cellulare, da ciò che ci circonda, dai nostri pensieri che vagano su altro e magari anche sulla possibile risposta da dare al nostro interlocutore.

Questo atteggiamento non favorisce la comunicazione, anzi la peggiora. Se l’altro arriva a pensare che non viene ascoltato, non si aprirà più con noi, e ci saranno parole non dette, fraintendimenti.

Invece in una relazione, di qualsiasi natura, la comunicazione è primo passo per farla funzionare. È utile per poter mantenere gli equilibri, sintonizzarsi con l’altro. Ecco perché si parla di ascolto attivo.

Ascolto attivo – cosa è

L’ascolto attivo altro non è che essere veramente presenti quando il nostro interlocutore parla. “Un grande ascoltatore attivo ascolta non solo le parole che vengono dette, ma la storia sottostante dietro le parole”. Afferma la dottoressa Susan Withman.

Ma come farlo? Il segreto è focalizzarsi sia sulle parole e dunque il loro contenuto ma prestare attenzione anche al linguaggio non verbale: postura, gesti, tono di voce.

Per un ascolto attivo è importante altresì che vi sia un atteggiamento non giudicante riguardo cio che l’altro ci sta dicendo oltre alla piena attenzione.

Per questi motivi l’ascolto attivo è diverso da altri tipi di ascolto, quali quello passivo che non richiede energia e concentrazione ( ad esempio mentre si chiacchiera si guardano i bambini che giocano al parco) e quello auto focalizzato dove l’altro non fa altro che interrompere l’oratore del messaggio con frasi che lo riguardano.

Ad esempio voi vi state lamentando del vostro capo, l’altro invece di darvi consigli, si lamenta a sua volta del proprio capo.

Si tratta di un ascolto egocentrico dove il ricevente pensa di creare una connessione ma in realtà è soltanto una modalità con cui chi sta parlando non si sente compreso.

Ascolto attivo – come migliorarlo

Dopo avervi introdotti in breve su cosa è l’ascolto attivo, vediamo le 5 tecniche per migliorarlo. Alcune dovreste averle già intuite ma facciamo insieme un recap!

prestate attenzione: lavorate per essere bel presente lasciando da parte ogni genere di distrazione. Stabilite un contatto visivo, entrate nella storia che state ascoltando.

dimostrate che state ascoltando: annuite inclinate la testa, alzate le sopracciglia. Fate vedere con il corpo che ci siete, oltre a commentare quando necessario ciò che sentite.

riflettete su ciò che sentite: fate un riassunto di ciò che state ascoltando, riflettete sulle emozioni che l’altro sta esprimendo in modo tale da arrivare a comprendere cosa ti dice e come. Oltre le parole ci sono emozioni e sensazioni che non vanno ignorati.

evitate il giudizio: cercate di non giudicare, dare opinioni, almeno all’inizio. Aspettate di avere il quadro completo della situazione prima di esprimervi e dare supporto

rispondete in modo appropriato: cercate di fare delle domande utili che possano fare sentire l’altro accolto. Chiedetegli come si è sentito, cosa ha fatto dopo, non siate impulsivi nelle risposte.

Adesso che vi abbiamo dato qualche tips su come migliorare l’ascolto attivo, potreste provare a fare più caso alla prossima conversazione che avrete e vedere se funziona.

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