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Taylor Hawkins: il cordoglio dei colleghi e le indiscrezioni sulla morte

Taylor Hawkins ha lasciato un vuoto incolmabile nella storia del rock. Lo storico batterista dei Foo Fighters si è spento a cinquant’anni a causa di un letale mix di droghe. Il corpo del batterista è stato rinvenuto in un albergo di Bogotà.

Internet in questi frangenti, funge da vero e proprio catalizzatore. I fan della band si sono riversati in rete e le parole di cordoglio non bastano a colmare il vuoto lasciato. “La famiglia dei Foo Fighers è devastata dalla tragica e prematura perdita del nostro amato Taylor Hawkins” si legge in una nota sui social media. Il post si chiude con un messaggio di cordoglio verso la famiglia del batterista e con la richiesta di rispettarne la privacy.

WhatsApp-Image-2022-03-28-at-22.57.44-247x480 Taylor Hawkins: il cordoglio dei colleghi e le indiscrezioni sulla morte

Non sono solo i fan, però, a commentare la tragedia. Anche i colleghi si sono riversati in rete, affidando al web pensieri e ricordi. Tra i colleghi batteristi impossibile non citare Travis Barker, lo storico musicista dei Blink-182 “Non ho le parole. Triste scrivere questo o non rivederti più. Non dimenticherò mai i giorni a Laguna Beach, quando io ero un uomo trash che suonava in una band rock-punk e tu suonavi con Alanis[…] Mi hai dato speranza e determinazione. […] Dire che mi mancherai non è abbastanza.”

Anche Lars Ulrich si è lasciato andare su twitter con parole davvero emozionanti e commoventi. Lo storico batterista dei Metallica lo ricorda come una persona dal sorriso contagioso, sempre pronto a illuminare chi gli sta intorno grazie alle good vibes. “-I batteristi stanno insieme!- Maledettamente giusto, fratello. Solo che ora la comunità è più vuota senza di te.”

Questi erano i commenti più toccanti, ma a loro si è unita l’intera comunità rock nell’ultimo saluto a Taylor Hawkins. Da Ringo Starr a Mick Jagger, da Ozzy Osbourne a Slash. Le leggende del rock si sono radunate al capezzale virtuale del batterista dei Foo Fighters.

 

Iniziano ad arrivare nuove notizie su Taylor Hawkins, il batterista dei Foo Fighters morto a soli cinquant’anni, il 25 marzo scorso.

Pare che avesse dieci diversi tipi di droga in circolo quando è stato trovato morto nell’hotel a cinque stelle Casa Medina a Bogotà.
Sul quotidiano colombiano “El Tiempo”, si legge che alcune fonti abbiano dichiarato di aver intravisto nella stanza di Hawkins della polvere bianca, molto probabilmente cocaina, ed allucinogeni.
Sempre le fonti colombiane hanno lasciato trapelare i risultati dell’autopsia che hanno mostrato un raddoppiamento delle dimensioni del cuore. La Procira di Stato della Colombia ha iniziato le indagini, anche considerando il fatto che nella stanza d’albergo fossero presenti diversi bicchieri, indice che probabilmente il batterista del Foo Fighters non fosse stato solo negli ultimi momenti della sua vita.

La prima overdose nel 2001

Pochi anni dopo essersi unito ai Foo Fighters, il talentuoso batterista ha avuto una overdose di eroina, finendo in coma a Londra.

I Foo Fighters prima di Hawkins

Dave Grohl fonda la sua seconda band, Foo Fighters, nel 1994, subito dopo la morte di Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana.
Grohl fu così devastato dalla morte di Kurt, da pensare di abbandonare il panorama musicale. Hawkins arrivò nel 1997, unendosi per il secondo album di Foo Fighters, “The Color and the Shape”. Insieme, i Foo Fighers hanno cavalcato le scene rock mondiali, scrivendo una delle pagine più belle di questo genere. Alcuni dei loro brani sono diventati delle pietre migliari, come Everlong o Best of You, mentre altri tormentoni hanno cavalcato maggiormente la scena mainstream, come The Pretender.
Prima di entrare nella band, Taylor Hawkins era il batterista di Alanise Morissette.

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