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Mammo? No, semplicemente padre che cresce un figlio

Oggi si fa tanto parlare di termini consoni, del fatto che dovremmo dire ministra, assessora, avvocata ecc, ma vogliamo parlare del termine mammo?

Mammo è un termine che viene utilizzato per indicare un uomo che cresce i figli e fa i lavori di casa, sarebbe la versione maschile di mamma, peccato che la parola esista già: padre.

Padre o mammo?

Non si capisce per quale motivo un uomo che si prende cura dei propri figli, vestendoli, portandoli a scuola, giocando con loro, facendoli mangiare, debba essere chiamato mammo e non padre.

 

 

Forse è dovuto all’antico retaggio per cui una madre fa mille cose mentre il padre sta in panciolle sul divano a bere birra e guardare la partita, ma siamo sicuri che oggi sia ancora così? È veramente necessario chiamare un padre mammo perché fa cose considerate femminili?

Un padre che dovrebbe fare? Insegnare al figlio maschio ad andare a caccia, e preparare la dote della figlia femmina? Lasciare panni sporchi in giro, attendendo che la madre passi a ritirarli per lavarli?

Un padre vale quanto una madre

Siamo portati a pensare che le madri facciano tutto in casa, e in molti casi è così. Però, chi l’ha detto che i padri non facciano la loro parte?

Di solito un uomo che decide di prendersi una paura dal lavoro per stare dietro ai figli o alla famiglia, è guardato con sospetto: si pensa che in fondo non fosse tanto bravo nel suo lavoro se ha fatto questa scelta.

Da una donna invece ci si aspetta che lo faccia, che ad un certo punto metta in stand by la sua carriera per stare dietro ai bambini. Se non lo fa è considerata egoista perché mette la carriera al primo posto.

Ancora oggi si guarda con sospetto l’uomo che stende i panni, che cucina (a meno che non sia un cuoco di fama elevata), che porta i figli al parco, perché queste sono considerate attività femminili che diminuirebbero la virilità del maschio, mentre accrescerebbero la femminilità della donna.

Stiamo davvero andando nella direzione giusta?

Questo dualismo è veramente costruttivo? Serve a formare future menti, in un mondo in cui la realtà dimostra che sempre più uomini amano prendersi cura della propria famiglia?

Non è anche questo simbolo di una parità raggiunta? Le donne del passato avrebbero pagato oro, per avere uomini che muovevano un dito in casa, che si interessavano della famiglia, e che aiutavano in casa. E in molti casi lo facevano veramente, e come oggi venivano guardati con sospetto, giudicati e sminuiti nel loro ruolo.

E la parola mammo è veramente svilente, perché non significa nulla, non identifica niente, se non una specie di genitore ibrido senza fondamento. I mammi non esistono, ci sono i padri che si prendono le responsabilità fino in fondo, che amano la loro famiglia, vogliono curarla e fare si che tutti stiano bene e siano felici.

Sono padri nel vero senso della parola, a prescindere dal rapporto con le madri dei loro figli, sono padri e non mammi, sono uomini che non meritano di essere sminuiti per essere così. Anzi andrebbero valorizzati, tenuti in conto e chiamati con il loro nome: padre, che esattamente come la madre hanno un valore immenso ed insostituibile.

Quindi facciamo un appello accorato ed eliminiamo la parola mammo dal nostro vocabolario, perché è brutta, suona male e non ha nessun significato. La parola padre è bellissima, piena di amore e affetto e racchiude un mondo fatto di favole e giochi che nessuno potrà mai eliminare!

 

 

Cosa ne pensate del termine mammo? Lo ritenete di retaggio maschilista? Fatecelo sapere in un commento!

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