Posacenere come carica e-bike – la nuova illuminante idea tutta olandese.
E’ proprio il caso di dirlo! Tra una scelta green ed un’altra , l’Olanda, è sempre due pedalate avanti.
Questa è la volta della metamorfosi del fumo: riutilizzare i posacenere come carica e-bike. Cioè?
Una vera e propria rinascita dei posacenere a colonnina, posizionati nei pressi delle stazioni pubbliche, che vede -il loro contenuto dannoso per la salute ed inquinante per l’ambiente- trasformarsi in un’illuminante progetto da cui lasciarsi ispirare.

La Lightwell che trasforma i posacenere come carica e-bike
L’idea fresca fresca è di una società -la Lightwell- che ha deciso di riconvertire i tipici posacenere a colonnina delle stazioni in impianti per ricaricare le e-bike, cercando di mantenerne il design classico ma riconvertendone le funzionalità. “Abbiamo fatto alcuni disegni e capito che potevamo rinnovare quasi l’intero prodotto originale..mantenendo il suo design iconico”, dice Florian Mesch, industrial designer di Lightwell.
In realtà, quella di trasformare i posacenere in carica e-bike non è scelta proprio casuale; infatti nei mesi scorsi è diventato illegale fumare nei pressi delle stazioni olandesi. Quindi perché non unire l’utile al dilettevole?!
Lo scopo primario di questo progetto è sicuramente quello di incentivare l’utilizzo delle e-bike, di sollecitare la popolazione a sostituire il proprio mezzo di spostamento con uno un po’ più “green”, e ovviamente di ridurre l’impatto ambientale provocato dalle infinite componenti chimiche presenti all’interno delle sigarette.

Forse, però, non è tutto green quello che è olandese
Una decisione saggia e consapevole ma che potrebbe trovare qualche “intoppo” via via per queste semplici ragioni:
- Per una carica completa di un’ e-bike occorrono dalle 2 alle 6 ore. Forse un po’ troppe da trascorre in stazione
- Lo smaltimento delle batterie.
Ogni e-bike ha una batteria che assicura la pedalata assistita. Le batterie di un’e-bike hanno una durata che varia dai 2 ai 5 anni circa.
Queste batterie sono a litio, proprio come quelle di cellulari e pc, ed esattamente come questi non hanno una resa infinita; passati un po’ di anni bisogna disfarsi della vecchia batteria e comprarne un’altra nuova .
Considerando che in Olanda si contano circa 2 e-bike ogni 5 biciclette, non è difficile immaginare quante batterie al litio siano già state sostituite e buttate. - Secondo degli studi condotti da Asap – sotto denuncia del sindacato dei ciclisti “Fietsersbond” – tra il 2016 e il 2017 si è verificato un aumento degli incedenti causati dall’utilizzo delle biciclette elettriche. La fascia più esposta a questo fenomeno è stata quella più debole: gli anziani over 65; vittime di un’ inesistente preparazione al corretto utilizzo di un mezzo che raggiunge velocità considerevoli.
Come risolvere?
Il progetto è a dir poco invidiabile; reinventare partendo da qualcosa di vecchio e pericoloso è un’arte utile ed intelligente. Però è anche vero che spronare all’utilizzo e – di riflesso- all’acquisto di mezzi che pur essendo “green” presentano dei naturali limiti di impiego, non è il massimo.
Quindi? Un’alternativa più evergreen che green: muoversi a piedi, pedalare sulle tradizionalissime e immortali biciclette e smettere di fumare.

