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Pelle “sveglia di notte”: quando il sonno tarda ad arrivare

Pelle sonnambula: cosa può accadere alla nostra pelle quando il sonno viene a mancare? Il sonno, si sa, ha enormi benefici su tutto il nostro corpo, pelle compresa, ma per i motivi più svariati, non sempre riusciamo a dormire per il tempo necessario, o a volte non dormiamo per nulla, trascorrendo una o più notti in bianco; tuttavia, recentemente, è stato osservato come il non dormire, come il confondere il giorno con la notte, porta ad un ribaltamento dei ritmi biologici.

Prima di tutto..perchè il sonno notturno è importante per la nostra pelle?

Vi siete mai chiesti perchè di giorno lavoriamo, studiamo…e la notte dormiamo, o perchè i migliori esperti dicono di dormire almeno 8 ore al giorno? La risposta: è tutta una questione di ritmi, in particolare i cosiddetti ritmi circadiani. In poche parole, il nostro organismo risponde a stimoli esterni come luce e temperatura e si adatta alla variazione di questi, sincronizzando il suo “orologio interno” con quello esterno.

Questi ritmi biologici influenzano diversi aspetti della vita quotidiana, come ad esempio la nostra beauty routine, in quanto anche la pelle, nelle diverse fasi del giorno, ha una maggior o minore produzione e secrezione di GH (ormone della crescita) da parte dell’ipofisi, così come una diversa produzione di cellule; inoltre, questi ritmi sono correlati anche alla produzione di collageneuna proteina fondamentale per l’elasticità e la compattezza della pelle.

Ritmi biologici, collagene e pelle sonnambula

Una correlazione, quella tra ritmi biologici e produzione di collagene, confermata anche da uno studio pubblicato sulla nota rivista scientifica Nature Cell Biology [1] ,il quale descrive il legame diretto tra l’interruzione dei ritmi circadiani (il modello di sonno-veglia e rigenerazione del corpo) e la capacità della pelle di sintetizzare il collagene.

In particolare, è stato osservato che l’omeostasi del collagene è regolata da specifiche proteine, la cui espressione avviene a determinate ore del giorno e della notte.[2]

Durante la notte, ad esempio, la fase di sintesi è maggiore, data l’assenza di raggi UV che potrebbero influire sulla lettura del DNA, attraverso la formazione di radicali liberi. ( A contribuire a tale processo vi è anche il picco della produzione, sempre durante la notte, di melatonina, che oltre a favorire il sonno, è un potente antiossidante). Inoltre il ciclo circadiano di sintesi e degradazione del collagene contribuisce a formare un pool di collagene di nuova sintesi, mantenendo la rete di collagene persistente.

Quando i ritmi biologici vengono alterati, a seguito ad esempio di un’inversione tra giorno e la notte, si ha un’alterazione della produzione di collagene, con conseguente perdita d’elasticità della pelle.

Inoltre si ha un calo dei livelli di melatonina, rendendo la pelle più sensibile ai radicali liberi, e un aumento dei livelli di  glucorticorticoidi (ormoni che in condizioni normali, manifestano un picco al mattino presto per poi scemare verso mezzogiorno), in primis il cortisolo, meglio noto come “ormone dello stress”, che può influenzare l’omeostasi della pelle, provocando invecchiamento precoce oltre che un aspetto spento della pelle stessa.

In poche parole, la nostra pelle è attiva quando in realtà quando non dovrebbe, e da qui il termine “pelle sonnambula”

Pelle sonnambula e luce blu: qual’è il nesso?

Le alterazioni dei ritmi biologici alla base della “pelle sonnambula” possono avere diverse cause, tra le quali alcune abitudini notturne, come l’utilizzo di dispositivi elettronici prima di andare a dormire, sia per svago che per lavoro.

Infatti tali dispositivi in particolare emanano la cosiddetta “luce blu”, una componente naturale della radiazione solare, che fa parte della luce visibile ed è caratterizzata da una lunghezza d’onda più lunga rispetto agli UV .

Normalmente questa componente della luce arriva debolmente, tuttavia presenta una parte “dannosa”, che viene emanata proprio dai dispositivi elettronici di uso comune e che a lungo termine penetra nel derma intaccando la produzione di collagene ed elastina, con relativi provocando rughe, cedimenti cutanei e iperpigmentazione.

Inoltre la luce blu ha un grosso impatto sui ritmi biologici: attraverso la retina, che invia segnali al cervello facendogli intendere che per lui è giorno, e ciò influenza il rilascio degli ormoni che controllano il nostro ciclo sonno-veglia, con relative conseguenze sulla pelle.

Pelle sonnambula : consigli di bellezza

Un valido aiuto per la “pelle sonnambula”, oltre al cosiddetto digital detox, è rappresentato da una corretta beauty routine, sincronizzata coi ritmi biologici del nostro organismo, e il cui scopo è ridurre le rughe di espressione, ma soprattutto prevenire l’invecchiamento cutaneo precoce da radicali liberi e da luce blu.

Perciò è importante una buona detersione, con prodotti adatti alla propria tipologia di pelle, alla quale deve seguire un trattamento anti-luce blu, che spesso deriva da una combinazioni di antiossidanti ( ad esempio  vitamine C ed E, acido ferulico, floretina, acido lipoico e coenzima Q10).

Ruolo importante, però, è giocato dai trattamenti viso notturni dalla formula “pro-sleeping” che stimolano i meccanismi di rigenerazione, aiutano la pelle a colmare eventuali scompensi e la rilassano.

 

 

Approfondimenti

[1] Burris, T.P. Clock regulation of protein secretion. Nat Cell Biol 22, 1–3 (2020). https://doi.org/10.1038/s41556-019-0449-4

[2] Chang, J., Garva, R., Pickard, A. et al. Circadian control of the secretory pathway maintains collagen homeostasis. Nat Cell Biol 22, 74–86 (2020). https://doi.org/10.1038/s41556-019-0441-z

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