Il modello Riace è un modello positivo, che integra gli immigrati nella società e fa si che imparino mestieri in disuso e risollevino una comunità che stava morendo.

Mimmo Lucano ha ideato questo modello nel 1998, portandolo alla ribalta quando nel 2004 diventa per la prima volta sindaco di Riace. Lo rimane fino al 2018, quando l’allora Ministro Salvini fa in modo che il modello crolli, accusando Lucano di presunte irregolarità nel suo operato.

Arrivano così denunce per sfruttamento dell’immigrazione clandestina, Mimmo Lucano viene arrestato e il modello Riace crolla in poco tempo. 20 anni buttati al vento, migliaia di persone salvate e inserite in una società cancellate con un colpo di spugna.

Oggi il Consiglio di Stato afferma che non solo il modello Riace era un modello positivo, ma che l’allora Ministro si è mosso senza averne titolo, perché non è sufficiente dire ci sono irregolarità per inviare dei controlli. Le irregolarità vanno provate, i diretti interessati vanno avvisati e guidati nella correzione. In altre parole l’allora Ministro avrebbe commesso un abuso di potere.

SPRAR, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

Lo sapete che autorizza questi Sprar? Il ministero dell’interno. Per questi motivo il Consiglio di Stato afferma che in quell’occasione si è comportato in maniera contraddittoria autorizzando il modello Riace, e attaccandolo poco dopo. In poche parole se ci sono state irregolarità il ministero avrebbe dovuto accorgersene e avrebbe dovuto aiutare Lucano a risolverle.

Questo perché si parla di progetti che coinvolgono decine di persone, enti locali, e attività del luogo che si mettono a disposizione del modello di integrazione. Non si può semplicemente cancellare perché ritenuto scomodo.

Il modello Riace ha insegnato a migliaia di persone lavori manuali in disuso, ha ridato vita a una cittadina che stava invecchiando e vedeva i suoi giovani andarsene; ha insegnato cosa sia veramente l’integrazione, diventando un modello copiato in tutto il mondo.

Mimmo Lucano è stato inserito dalla rivista Forbes al 40esimo posto della lista degli uomini più influenti del mondo. Era l’unico italiano. Ma tutto questo di fronte alla cultura dell’odio non funziona, perché questa non si basa su dati oggettivi ma su fatti inventati.

Il modello Riace come simbolo della lotta all’ignoranza

Si deve attaccare il nemico di turno, quello che ti ruba il lavoro e non importa se intaglia tronchi di legno facendone statuette, o un qualsiasi latro mestiere che non avresti mai fatto, perché la cultura dell’odio demolisce tutto. Ti indica il nemico, la persona da abbattere, non vuole progressione ma regressione.

Mimmo Lucano ha subito accuse orribili, tutte miseramente crollate subito, ma siccome è una bellissima persona non è quello che gli interessa. La sua preoccupazione è che il modello Riace sia stato distrutto, che 20 anni di lavoro siano stati cancellati senza motivo.

Perché su fa presto a dire gli immigrati stanno a zonzo tutto il giorno, ma se nessuno offre alternative dove dovrebbero andare?

Il modello Riace offriva lavoro, una casa, una comunità che ti supportava e ti faceva sentire di nuovo una persona importante, e non un numero o un problema da risolvere. C’era una struttura di base, c’erano attività locali disposte ad aiutare, c’erano le istituzioni pronte a creare una rete di supporto. Ma così facendo sarebbero mancati i raccoglitori di pomodori al nero, a due euro al giorno. Sarebbero mancate braccia alla criminalità organizzata, alla malavita, si sarebbero create persone con un futuro e un lavoro, indipendenti e pronte a vivere una vita loro.

Meglio lasciarle gironzolare per strada, così la criminalità organizzata può raggiungerli meglio sventolando soldi facili che hanno come contrappeso la rinuncia alla vita, all’indipendenza, alla propria dignità. Grazie Salvini, ancora una volta ci ha dato prova di quanto l’ignoranza sia la strada più facile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *