A quasi una settimana dal primo italiano malato di Coronavirus, i contagi sono aumentati in un modo in cui probabilmente nessuno si aspettava, come anche l’allarmismo, l’ignoranza e tanto, tanto odio.

Perché per una volta siamo noi, bianchi privilegiati, a dover cercar rifugio, a voler scappare dalla nostra patria, che sia l’italia o semplicemente il paesino in cui siamo cresciuti. Anche a costo di mettere a rischio altre vite o di spendere €300 di spesa o comprare delle mascherine a €50.

Tutte le volte che avete scritto “prima noi, poi loro“, loro che scappavano dalla guerra, dalla povertà e dalle malattie, che avete detto “tu nel mio paese non puoi entrare“, “stai a casa tua“, o ancora il celebre “aiutiamoli a casa loro“, cosa si prova ad essere diventati quel loro?

Adesso siamo noi, i bianchi privilegiati, ad aver bisogno di aiuto, a sperare che qualcuno ci accolga e non ci lasci nella nostra patria infetta (da ignoranza, soprattutto) e non sicura.

Come ci si sente a essere, per una volta, quelli da aiutare e non quelli che sbraitano incessantemente urlando parole d’odio e spargendo paura e razzismo? Proprio quello che, prima che il virus arrivasse in Italia, gli italiani facevano contro i cinesi, colpevoli del nulla.

Come se “occhi a mandorla” significasse coronavirus, come se fosse scontato che una ragazza dall’aspetto orientale che magari in Cina non ci è neanche mai stata o che addirittura non ha neanche origini cinesi, abbia senza dubbio il virus.

E a cavalcare l’onda dell’odio e della paura sono i media, che per settimane hanno portato gli italiani quasi a tremare dalla paura per questo virus, ma soprattutto alcuni politici che, invece, dovrebbero limitarsi a fare politica, a rispondere alle chiamate e a presentarsi in aula, invece di spiegare alle persone come agire nel campo sanitario.

“E’ colpa dei barconi”, “E’ colpa del governo” come cause del coronavirus

Non c’è neanche bisogno di dire chi abbia cercato di addossare le colpe del virus, partito dalla Cina, agli africani, né chi abbia ancora una volta chiesto le dimissioni del governo, come se, in un momento delicato come questo, avessimo anche bisogno della caduta del governo.

Tuttavia, questa persona, anche chiamata capitano o bestia verde, a quanto pare si limiterebbe a fare la grande faccia sui social, suo regno supremo, tra Instagram, Twitter, Facebook e Tik Tok, perché, a detta del presidente del consiglio Conte, lui non risponderebbe alle sue chiamate, su nessuno dei numeri.

E ancora, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, ha affermato che questo sciacallo fomentatore d’odio e paura non solo era informato delle scelte del governo, ma era anche d’accordo, sebbene poco prima avesse scritto sui social di pretendere le scuse da parte dei vertici, e anche le dimissioni.

Per giorni ha scritto e urlato parole d’odio e di paura come se gli italiani avessero bisogno di questo, senza però aprire bocca sugli sbagli del suo partito nelle zone infette.

Ma perché questo sciacallo parla solo degli errori fatti dal governo e non di quelli fatti dal suo partito?

Perché bisogna anche dire che mentre il capitano si batteva con tutto il cuore per far chiudere i porti, Luca Zaia, presidente del Veneto, ha aspettato fino all’ultimo per sospendere il carnevale di Venezia. E sempre questo presidente, pretendeva la quarantena per gli studenti cinesi, ma Adriano Trevisan, prima vittima italiana, aveva finito di studiare da tanti anni.

E, continuando, quando alcuni medici di Padova hanno chiesto di fare i test anche sui pazienti senza sintomi, il capo della Sanità veneta ha risposto con un sonoro e letale no.

Però di questo la così chiamata bestia verde, non parla. Meglio aizzare tutto il suo fandom contro il governo, parlare un po’ delle vittime per commuovere e fare rabbia ai poveri italiani che gli vanno dietro e, infine, prendersela con chi viene dall’Africa.

Perché, sebbene il coronavirus sia arrivato in Italia con un lussuoso aereo, lo sciacallo se la prende comunque con chi viene dal mare, perché “chissà da dove viene”. E ovviamente prendendosela con il governo che “nemmeno nella situazione di grave emergenza nazionale in corso ritiene di dover chiudere i porti”.

Tuttavia, il partito del capitano non ha rinunciato a organizzare e partecipare a una cena con 1500 persone presenti, a Genova. In questi giorni si chiudono le scuole, non si prendono metro, treni, per evitare dei luoghi affollati con persone che non conosci e limitare il contagio, per cui organizzare una cena sembra una decisione fatta dallo stomaco più che dalla testa.

E c’è da dire che persino i sondaggi della Mediaset hanno dimostrato che la maggioranza degli italiani ritenga questo leader uno sciacallo

E le accuse di sciacallaggio arrivano anche da parte degli altri partiti, soprattutto da parte dell’opposizione, sebbene altri si limitino a cercare di tranquillizzare i cittadini, spaventati sia per se stessi che per i propri cari.

Le divisioni della politica su questo tema mettono solo una grande tristezza. Lo scrivo da “politico”: evitate di dare retta ai miei colleghi politici, sul coronavirus vanno seguite solo le indicazioni del ministero della salute, degli operatori, dei medici, degli scienziati

Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato

Ed è esattamente questo che bisognerebbe ricordare, prima di ascoltare persone che non sanno neanche di cosa parlano. Perché il coronavirus è un’influenza che uccide solo le persone già malate o anziane, se sei giovane e sano, è inutile preoccuparsi per la tua salute.

Se proprio vuoi evitare il contagio, non spargere odio, ma lavati molto spesso le mani e segui le direttive del ministero della salute, non quelle che leggi su Facebook o su Whatsapp.

È il momento di lavorare e non delle polemiche, Fratelli d’Italia, sin dall’inizio, ha dato la sua massima disponibilità a collaborare perché questo è il momento di lavorare e non il momento delle polemiche. Ma chiediamo definitivamente una risposta chiara a quattro domande: qual è il tasso di contagio, quello di mortalità, si può essere infettati da persone asintomatiche, si può guarire. Noi vogliamo sapere tutto del corona virus altrimenti non potremmo dare una mano.

Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia

Giorgia Meloni, che in genere lotta per i porti chiusi, ha deciso di fare un passo indietro e cercare di collaborare per gli italiani, perché attaccarsi e cercare di dare la colpa a qualcuno non aiuta a limitare i contagi.

Ora non ci resta che sperare che i medici trovino un vaccino contro questa malattia che, in alcuni casi, può essere mortale, ma anche che gli italiani cerchino di capire che ascoltare le urla dei fomentatori d’odio, e iniziare a urlare insieme a loro, non porta mai a nulla di buono.

 

Fonte: nextquotidiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *