Nella giornata di venerdì 27 Settembre, le piazze e le strade di molte città in tutto il mondo si sono riempite di ambientalisti, persone che hanno a cuore la terra e, purtroppo, persone che volevano solo perdere tempo per il FridayForFuture.

Tradotto in italiano con “Venerdì per il futuro“, il suo nome originale è Skolstrejk för klimatet. Si tratta di un movimento internazionale di protesta composto inizialmente da studenti che decidono di non frequentare le lezioni per un giorno e marciare per puntare l’attenzione sul riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

Il movimento è diventato famoso quando la svedese Greta Thunberg organizzò un’azione di protesta con un cartello che recitava “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima) durante l’agosto 2018.

Tuttavia, a ideare il movimento è stato un gruppo di studenti che ha invitato altri alunni a saltare la scuola il primo giorno della Conferenza sul clima dell’UNFCCC.

Il 30 novembre, il primo giorno della Conferenza sul clima a Parigi, un altro sciopero è stato organizzato in oltre 100 paesi, coinvolgendo più di 50 000 persone. Il movimento si concentrava su tre richieste: 100% di energia pulita, utilizzo di fonti rinnovabili e aiuti ai rifugiati e migranti climatici.

Dopo questi scioperi, in molte città del mondo si sono tenute diverse manifestazioni per lottare per il futuro della terra e dell’umanità, intitolando il movimento proprio “FridayForFuture”.

E così è stato lo scorso venerdì, per la prima volta con una grandissima partecipazione anche in Italia, che ha visto le strade delle più importanti città d’Italia riempirsi di persone pronte a lottare per il proprio futuro. Tuttavia, è evidente che alcuni studenti fossero lì solo per saltare la scuola.

FridayForFuture: perdita di tempo o è servito a qualcosa?

A manifestare sono stati in tanti, tantissimi, le strade erano colme di persone che urlavano e facevano rumore per farsi sentire da chiunque, per cercare di entrare nella testa di tutti, tuttavia, alcuni non hanno centrato l’obbiettivo dello sciopero.

Questo possiamo leggerlo come un lato positivo: la partecipazione degli incoscienti, ha aumentato il numero dei partecipanti: 200.000 persone fanno più scalpore di 200 e quello che uno sciopero deve fare è scalpore.

Tra queste persone, però, c’era anche chi forse non sapeva dove si trovasse.

  • Chi intonava Bella Ciao, come in ogni manifestazione e che probabilmente prima dell’uscita de “La casa di carta”, molti dei presenti non conosceva o che, sicuramente (altrimenti non l’avrebbero cantata), ancora oggi non ne conosce il significato vero e proprio;
  • chi si è impegnato a scrivere cartelli divertenti, ironici, con serie tv, cantanti e frasi che molti adulti non hanno sicuramente capito;
  • chi ha trovato un altro modo per non andare a scuola;
  • chi invece ha ancora e ancora attaccato la politica, che va bene fino a un certo punto, se poi partiti come Europa Verde sono sempre i meno votati (incoerenza?).

Ovviamente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, perché come esistono questi incoerenti, ci sono anche dei ragazzi che sanno per cosa manifestano e cosa devono fare per non far diventare la manifestazione una mera perdita di tempo e soprattutto tra quegli studenti c’è chi si impegna ogni giorno per salvare il nostro pianeta.

Sarebbe tuttavia più istruttivo se anche nelle ore scolastiche si cercasse di sensibilizzare i ragazzini a usare meno plastica possibile, a non buttare le cicche per terra e a fare la raccolta differenziata, magari partendo proprio dalla scuole stesse.

Tuttavia, la gran parte delle persone erano ragazzi delle superiori che hanno preso lo sciopero come una gara al cartello più ironico e divertente

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Alcuni dei cartelli della manifestazione

Indubbiamente simpatici e divertenti, ma sono stati davvero utili?

Un politico, un uomo adulto, un anziano che cerca un motivo (anche se ne avrebbe davvero tanti) per fare la raccolta differenziata, per utilizzare meno plastica, che cerca di capire per cosa questi adolescenti stanno manifestando, cosa può comprendere da cartelli su Iron Man, meme e One Direction?

Per non parlare di quelli simpaticissimi con Alberto Angela o “Earth is gettin hotter than…” citando qualsiasi loro crush o teen idle.

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Altri cartelli

Altri ragazzi hanno invece utilizzato citazioni di canzoni, come (nella prima foto) i BTS, una boyband koreana, e la famosa canzone “Barbie Girl” di Aqua.

Un modo carino per farsi sentire, tuttavia ci si deve sempre domandare: gli uomini che davvero hanno il potere di cambiare la situazione, capiranno questi cartelli?

Al limite del ridicolo, sono quei maschi etero che hanno voluto far sapere, in una manifestazione contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, che a loro piace la “patata”

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Cartelli di altri ragazzi

Durante il mese del Pride faceva quasi onore (come se fosse strano che un essere umano sostenga i diritti di altri umani), ma durante questo FridayForFuture ci siamo trovati a chiederci a che cosa servissero i cartelli con scritto “I love pussy” o “Mi piace la patata ma sostengo la parata”.

Per caso per un maschio etero non è virile fare la raccolta differenziata?

E insieme a quei maschi etero che hanno voluto far sapere cosa gli piace, ci sono i partecipanti al FridayForFuture di Milano, che hanno ben pensato di fare un falò davanti al Duomo

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Piazza Duomo durante il FridayForFuture

E qui è davvero lecito domandarsi: ma questi studenti hanno capito per cosa stavano manifestando?

Perché manifestare per l’ambiente e poi bruciare un mappamondo, non ha molto senso. Un po’ come manifestare per l’ambiente e buttare le cicche di sigaretta per terra. O manifestare per l’ambiente e lasciare tutta la spazzatura in giro, plastica compresa.

Altri adolescenti, invece, hanno ben pensato di far cartelli che attaccano altri adolescenti, in particolare i vip sul web, come Denis Dosio

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Cartello contro Denis Dosio

Chissà cosa avrà pensato questa ragazza, quando ha deciso di scrivere questo cartello, chissà cosa avrà detto a sua madre prima di uscire di casa.

“Ciao mamma, sto andando a manifestare per il mio futuro, insultando in modo implicito un mio coetaneo”. Perché, sì, Denis Dosio è forse uno degli adolescenti con più haters, ma bisogna sempre ricordare che è un ragazzino e soprattutto una persona e, mancargli di rispetto, non rende migliore di nessuno.

Ad ogni modo, oltre a cartelli fuori luogo e mappamondo al rogo, ci sono anche cartelli che centrano il punto della manifestazione

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Altri cartelli

Infine, meritano di essere citati anche gli adulti che hanno deciso di manifestare e, soprattutto, quei bambini che, da soli in piazza, hanno cercato di farsi sentire

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Gli anziani alla manifestazione

Nella foto sopra, alcuni adulti che, in mezzo a tutta la gioventù, hanno deciso di affiancare i propri nipoti, per concedergli non solo un futuro migliore, ma soprattutto un futuro che esista.

Nella foto sotto, invece, il piccolo Potito, un bambino di soli 12 anni che a Stornello (FG) ha manifestato da solo in piazza.

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Fonte: leggo.it

La sua foto è stata condivisa dal sindaco Colia, che su Facebook scrive:

«È ammirevole vedere quanto sia sensibile un bambino di 12 anni che da solo si è appostato in piazza per manifestare contro i cambiamenti climatici, così come stanno facendo migliaia di studenti, oggi, in tutta Italia per aderire al terzo Global Strike For Future Potito ha disegnato un cartellone con una mano tesa che regge una torta farcita di plastica. Mi sono fermato a complimentarmi con lui e gli ho chiesto le ragioni che lo hanno portato ad aderire a questa iniziativa. Mi ha risposto: ‘noi siamo figli di questa terra e con il nostro comportamento la stiamo avvelenando e non può esistere che un figlio avveleni sua madre’».

Il sindaco su Facebook.

Il post è stato condiviso anche dal presidente della regione Puglia Emiliano, che nomina Potito il suo “eroe pugliese per il FridayForFuture“.

Ma quindi, questo FridayForFuture è stato una perdita di tempo o è servito a qualcosa? Entrambi.

La grande partecipazione, sia di chi se ne fregava zero sia di chi aveva davvero a cuore l’obbiettivo, è stato un lato positivo di tutta la vicenda, condivisa anche da Greta Thunberg su Twitter; fa ovviamente onore a questa generazione spesso giudicata come insensibile, essere scesa in piazza a protestare, ma le verità si vedranno con il tempo.

Sicuramente qualcuno ha imparato qualcosa da questa manifestazione, altri invece hanno solo saltato la scuola e perso un giorno in cui avrebbero potuto apprendere qualcosa, un giorno in cui hanno urlato per l’ambiente per poi tapparsi le orecchie e coprirsi gli occhi durante il resto della settimana (fino alla prossima manifestazione).

Si spera, tuttavia, che le persone che hanno partecipato e anche quelle che non lo hanno fatto, facciano diventare ogni giorno un FridayForFuture, perché la nostra terra è in pericolo e solo noi possiamo salvarla, con le piccole azioni di ogni giorno.

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