Firenze e Farmville: cos’hanno in comune? Appartentemente nulla, ma in realtà sono stati gli ingredienti fondamentali per la nascita di Treedom.

Le prime idee e lo sviluppo

È il 2010 quando Federico Garcea e Tommaso Speroni si incontrano nel capoluogo toscano in un’azienda che si occupa di ambiente. Il primo, allora ventitreenne, era tirocinante, mentre il secondo ci lavorava. I due colleghi erano grandi appassionati di FarmVille, il gioco che simula l’attività di agricoltore e dov’è possibile, tra le varie cose, piantare alberi virtuali. Se milioni di persone sono disposte a pagare per piantare alberi virtuali, perché non provare a vendere alberi reali? Questo è ciò che si sono chiesti i futuri soci.

Nello stesso periodo, i due stavano lavorando a un progetto in Camerun e si sono resi conto di quanto alcune zone del mondo necessitino di riforestazione. Sempre più convinti, l’anno seguente hanno investito 30.000 euro e hanno fondato Treedom, il cui nome deriva dall’inglese Tree, albero, e Freedom, libertà.

Clienti famosi

Il successo dell’iniziativa non è tardato ad arrivare, fino ad attirare l’attenzione dell’Enel e di Jovanotti. Il cantante stava organizzando la sua tournée con la partnership della nota azienda e ha acquistato 12.000 alberi, che venivano dati in omaggio con il biglietto, allo scopo di compensare l’emissione di CO2 che il tour avrebbe causato.

Come funziona Treedom?

Il progetto Treedom si rivolge sia alle aziende (che possono piantare un’intera foresta), sia ai privati, i quali costituiscono circa il 15% dei clienti totali. Il sito web presenta un’interfaccia molto colorata in cui prevale, naturalmente, il verde, ed è piuttosto intuitivo. È possibile visionare tutti gli alberi che si possono piantare, in quale paese verranno piantati, dall’Italia al Kenya fino ad Haiti, e calcolarne l’assorbimento di CO2. È possibile vedere anche lo sviluppo economico, la sicurezza alimentare e la protezione ambientale che l’albero a cui si è interessati porterebbe nella sua zona. Infine, c’è la possibilità di far piantare un albero come regalo e personalizzarlo con un messaggio, il tipo di acquisto più frequente.

Ma dopo? Una volta acquistato l’albero, un contadino locale lo pianterà e se ne prenderà cura. Verrà aperta una sua pagina online dove il proprietario portà vederne le foto, avere accesso alla geolocalizzazione per conoscerne la posizione precisa e avere man mano aggiornamenti sulla sua crescita. Ogni tipo di albero, inoltre, presenta una scheda con tutte le sue caratteristiche e curiosità.

Dati alla mano

Nel giro di pochi anni i risultati hanno iniziato a mostrarsi: nel 2015 la startup ha raggiunto un fatturato record di oltre un milione di euro e ad oggi sono stati piantati 686.317 alberi. Treedom conta oltre 200.000 utenti, 1.231 aziende clienti e 40.000 contadini coinvolti nella coltivazione degli alberi acquistati.

Tutto questo è sorprendente e soprattutto infonde speranza per il futuro, in un pianeta che sta vivendo una situazione di precarietà e dove l’inquinamento è alle stelle.

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