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Lady Diana: la principessa che non rispettava le regole

Lady Diana, Diana Spencer, la Principessa Triste: diversi nomi per indicare una donna che si è trovata incastrata negli stretti vincoli della famiglia reale britannica. Ma è stata anche un simbolo di ribellione e di umanità. Riscopriamo la sua storia.

Fonte foto: Good Wing

Diana Frances Spencer, questo era il suo nome completo, è stata una figura importante per il Regno Unito. Diana è stata la consorte di Carlo, figlio maggiore della regina Elisabetta II, dal 1981 al 1996. Dopo il divorzio da un matrimonio asfissiante, Diana ha preso una svolta dalla sua vita passata, fino alla prematura morte nel 1997, ancora avvolta nel mistero.

Diana è nata il primo luglio del 1961 a Sandringham, nel Norfolk, in una delle famiglie britanniche più antiche ed importanti, strettamente connessa alla Famiglia Reale. La sua non è stata una famiglia perfetta: i genitori desideravano un figlio maschio che portasse avanti il nome della famiglia, per questo Diana rimase senza un nome, fino ad una settimana dopo la sua nascita. Inoltre, quando aveva solo sette anni, i genitori divorziarono, dilaniati dalla morte prematura di un figlio.

Durante l’adolescenza non mostrò molta passione per lo studio, ma aveva talento nella musica e nello sport, oltre ad un grandissimo amore per i bambini.

Nonostante appartenesse ad una famiglia di ceto elevato, visse una vita “normale”: andò a vivere con alcune sue amiche e lavorò come insegnante di danza, governante ed hostess alle feste.

Nel 1977, durante una battuta di caccia, incontrò Carlo, il quale, all’epoca, era sotto pressione per trovare una giovane di buona famiglia da sposare. A partire dal 1980, i due si incontrarono sempre più spesso e Diana fu ospite della Famiglia Reale in diverse occasioni. Infatti, il 6 febbraio 1981, Carlo chiese la mano di Diana al castello di Windsor.

Diana studiò attentamente il protocollo, ma già il 9 marzo 1981, diede segno del suo anticonformismo: durante un ricevimento ufficiale, si presentò con un vestito nero dalla vertiginosa scollatura, che attirò diverse critiche dalla stampa. In quell’occasione, la principessa Grace di Monaco la confortò per quell’errore e le diede alcuni consigli per superare le critiche e la pressione mediatica, perché sarebbe andata sempre peggio.

Il 29 luglio 1981 Carlo e Diana si sposarono nella Cattedrale di St. Paul a Londra. Il matrimonio fu un vero e proprio evento mediatico, visto da oltre 750 milioni di spettatori, oltre alle 600’000 persone che si versarono nelle strade di Londra per vederla. Il suo vestito è rimasto, ancora oggi, uno degli abiti matrimoniali più iconici della storia, grazie anche allo strascico lungo sette metri.

Anche qui, il suo anticonformismo si fece vedere: Diana, infatti, non espresse voto di obbedienza al marito, come voleva l’etichetta.

Fonte foto: Nanopress

Il 5 novembre 1981 venne annunciato che Lady Diana aspettava il primo figlio. Nel 1982 cadde dallo scalone principale della residenza di Sardingham e, nonostante la caduta venne considerata accidentale, fu il primo disperato tentativo della principessa di attirare l’attenzione di Carlo, che la lasciava sempre sola, per andare a caccia.

Il 21 giugno 1982 nacque William, il primo erede al trono che nacque in un ospedale pubblico, invece che a palazzo, per decisione di Diana.

Il 15 settembre 1984 nacque il secondogenito, Harry.

Diana fu una madre premurosa ed attenta alla vita dei figli: li accompagnava personalmente a scuola, si occupava personalmente delle loro questioni e licenziò la governante reale, per assumerne una di sua scelta.

Fu una principessa attenta alla gente: quando i due reali andarono a Roma, Diana si separò da Carlo, per andare all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, per conoscere le terapie e le storie dei bambini ricoverati. Fece cose comuni, distaccandosi completamente dal protocollo: nel 1985, durante il primo viaggio negli Stati Uniti, ballò insieme a John Travolta, avvolta in un fasciante abito nero, che fu subito rinomato “Travolta Dress”. Si occupò di tantissime associazioni benefiche, visitò di tutti i malati del mondo e diventò la madrina e la portavoce di diversi enti benefici.

Una delle sue azioni più straordinarie fu il suo atteggiamento nei confronti della piaga dell’AIDS, che negli anni Ottanta funestava la società. Diana diventò ambasciatrice per la sensibilizzazione dell’AIDS ed aprì un reparto dedicato ai malati al Middlesex Hospital.

In questa occasione, Diana strinse la mano a medici, infermieri e a dieci pazienti affetti dall’AIDS, senza guanti, mostrando che non c’era bisogno di avere paura della malattia. Il suo esempio placò parzialmente l’isteria sull’AIDS.

Fonte foto: Rare Historical Photo

Nel 1997 uscirono le foto di Lady Diana, mentre percorreva un campo minato in Angola, con un giubbotto antiproiettile, per promuovere la campagna della Croce Rossa Americana, contro l’uso delle mine.

Nonostante Diana si buttasse continuamente a favore di associazioni benefiche, la sua vita continuava ad essere funestata dal protocollo reale e dallo stesso Carlo. In un’occasione, fu addirittura redarguita dal marito, per essere svenuta in pubblico e non in privato.

Durante gli anni Novanta, la situazione era ormai allo stremo: Carlo e Diana si accusavano a vicenda del fallimento del matrimonio. Diana intraprese una relazione col suo istruttore di equitazione e Carlo tornò dalla vecchia fiamma Camilla Parker-Bowles, con la quale tradì ripetutamente Diana.

Nel 1992, con l’uscita del libro Diana – La sua vera storia, vennero rivelati i numerosi tentativi di suicidio della principessa, dovuti alla sua infelicità durante il matrimonio. I due si sperarono ufficialmente il 9 dicembre 1992.

A Lady Diana Diana rimase il titolo di Principessa del Galles, ma perse quello di Altezza Reale.

Il 31 agosto del 1997, all’età di 36 anni, Diana morì in un incidente automobilistico, sotto il Pont de l’Alma a Parigi, insieme al compagno Dodi Al-Fayed.

È una vicenda ancora avvolta nel mistero: in molti sostengono che dietro all’incidente ci fossero i servizi segreti britannici, poiché la figura di Diana offuscava la figura di Carlo e della stessa corona britannica.

La morte di Diana gettò nella completa disperazione il Regno Unito e, forse, tutto il mondo. Durante il funerale, seguito da due miliardi di persone, Elton John cantò Candle in the Wind, modificandola per lei.

Lady Diana è stata un simbolo per il Regno Unito e per il mondo: ha mostrato tutta la sua compassione ed il suo carisma, ha cercato di aiutare i più bisognosi. Ma soprattutto, ha mostrato il suo carattere e l’indipendenza dagli stretti vincoli della Famiglia Reale e del matrimonio, che l’hanno portata alla depressione e alla disperazione.

Diana è stata anche una figura controversa, martoriata dalla stampa britannica e mondiale per le sue scelte, costretta in un ruolo che non era il suo e tradita dall’uomo che pensava di amare.

Lady Diana rappresenta, ancora oggi, un simbolo di ribellione, anche in un mondo in cui la libertà non sembra un’alternativa possibile.

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