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#FreeNipplesDay: una giornata senza reggiseno per solidarietà con Carola Rackete

In un’Italia e in un mondo in cui una donna sembra non avere il diritto di indossare e non indossare un reggiseno senza essere giudicata, derisa, messa in ridicolo, due ragazze indicono il #FreeNipplesDay.

L’evento nasce in seguito alle “accuse” verso l’ex capitana della Sea Watch Carola Rackete che si sarebbe presentata alla procura di Agrigento senza reggiseno. “Sfrontata”, “scandalosa”, solo per non aver indossato un reggiseno.

Tuttavia, questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

L’iniziativa creata da due ragazze non vuole solo dare il proprio supporto alla tedesca Carola Rackete, ma anche normalizzare un problema che, nel 2019, si sarebbe dovuto già superare da tempo: il diritto di ogni donna di vestirsi come vuole.

Ci si chiede se, visto ormai il ritorno al passato con una mentalità così maschilista e sessista, si dovrebbe riprendere a bruciare i reggiseni, “simbolo di femminilità e purezza”, come si usava fare negli anni ’70. Forse così le donne riacquisterebbero la libertà sul proprio corpo.

Per ora però ci si limita a cercare di irritare ancora di più quelle persone, perché non sono solo gli uomini a scrivere messaggi di odio, o a ritenere che una donna debba per forza indossare un reggiseno, e magari anche non dire parolacce e pulire la casa, facendo come unica professione la mamma.

O forse, più che irritare, a far ragionare sul perché nel 2019 bisogna ancora sottolineare l’aspetto fisico (o il sesso) di una persona, di una donna, paragonandola magari a una bambola gonfiabile o anche solo giudicandola per com’è, senza soffermarsi invece sul dibattito.

Ed è proprio da questa ingiustizia che le due ragazze di Torino fanno partire il loro evento.

#FreeNipplesDay, chi lo ha ideato e cos’è l’evento

Si chiamano Nicoletta Nobile e Giulia Trivero e sono entrambe di Torino, le due ragazze che hanno smesso di stare zitte e che non hanno accettato di far passare anche questa alle persone che ancora una volta hanno scritto commenti sessisti e maschilisti.

Infatti, la loro iniziativa nasce in seguito a solo un’altra delle tante discriminazioni verso le donne. “Abbiamo deciso di muoverci e organizzare qualcosa che però non doveva essere violenta ma spontanea e naturale, come lo è non indossare il reggiseno“, raccontano le due giovani.

La giornata quindi non nasce solo per difendere il diritto di Carola Rackete, delle donne e di chiunque di essere se stessi, ma anche e soprattutto per cercare di lottare contro chi si ferma sui “dettagli” dell’aspetto fisico senza ascoltare cosa si ha da dire.

“Nel momento in cui il dibattito politico viene oscurato per l’ennesima volta, e la delegittimazione degli argomenti viene perpetrata tramite l’umiliazione e la censura del corpo femminile, proponiamo una giornata in cui affermare il diritto di non indossare un reggiseno senza per questo essere presi meno sul serio.”

Pagina dell’evento

Nato come evento sia ironico che provocatorio, le due ragazze e le loro sostenitrici si augurano che si “possa togliere credito alla becera distrazione politica che utilizza l’umiliazione e il controllo del corpo della donna per offuscare i contenuti“.

A La Repubblica fanno sapere che ogni donna il 27 Luglio 2019, data scelta per l’evento, potrà scegliere di andare in giro senza reggiseno, “una scelta che ogni donna può fare senza scandalo né volgarità“.

La reazione dei social sull’hashtag per Carola Rackete

Le reazioni, ovviamente, sono diverse e alcune anche raccapriccianti.

Donne che appellano altre donne con epiteti tutto tranne che carini, come “oche giulive”, “senza cervello”, “idiote”, altre che invece invitano a pulire le strade con le “tette cadenti”, altre ancora che invece invitano, per solidarietà, a lavarsi.

Altre confuse sul perché donne si avventino contro le altre, visto che la partecipazione all’evento è del tutto facoltativa e nessuno punterà una pistola alla nuca per costringerle a togliere il reggiseno.

Uomini che invece chiedono i “senza doccia”, “senza deodorante” e “senza estetica”, se proprio si vuol dare solidarietà a Carola Rackete.

Altri invece promuovono una versione maschile dell’evento, ovvero di far uscire gli uomini con il reggiseno. Le promotrici non rifiutano l’idea: “Qualsiasi iniziativa non violenta che ci supporti è ben accetta.

Tuttavia, non molte sono a conoscenza dei vantaggi di non indossare il reggiseno!

Non indossare il reggiseno: i vantaggi

Tralasciando il senso di libertà che si ha nel momento in cui lo si sfila a fine giornata, non indossare il reggiseno ha più di qualche vantaggio.

Tuttavia, ogni donna, come ogni essere umano, è dotata di libero arbitrio e può scegliere da sola se indossare o no il reggiseno, senza dover incorrere in giudizi non richiesti. La libertà è tutta nel poter avere una scelta.

 

Fonti: viverepiusani.it

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