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Carenza di ferro: quali sono i rischi e cosa comporta

E’ comune a molte persone avere carenza di ferro: ecco quali sono i rischi e cosa comporta.

Di cosa si tratta nello specifico?

Provocata da una quantità troppo bassa di ossigeno nel sangue, la carenza di ferro è un “problema” che affligge molte più persone di quanto si possa credere. In medicina viene denominata con i termini di “anemia sideropenica” o parziale; la condizione di insufficienza di questo elemento, fondamentale per il nostro organismo, provoca nell’individuo un senso continuo di spossatezza.

Da cosa è causata?

Il ferro, per l’organismo, è un minerale fondamentale che trasportando l’ossigeno attraverso il sangue ,favorisce la produzione dell’emoglobina (che ovviamente è scarsa nel caso di carenza di ferro).

Ma vediamo quali sono le cause più comuni:

1) Scarso assorbimento: a volte il metabolismo ha dei difetti, per cui non consente di assorbire tramite l’alimentazione la quantità di ferro necessaria. Questo accade in presenza di malattie croniche, come il morbo di Crohn , la celiachia o la colite ulcerosa, di diverticoli o tumori allo stomaco e al colon.

2) Scarso apporto nell’alimentazione: cattiva alimentazione, nella quale è assente la presenza di cibi contenenti ferro. E’ una situazione più rara ma può facilmente succedere con delle diete drastiche o in presenza di disturbi alimentari.

3) Emorragie e sanguinamenti: la perdita di sangue evidente o meno e interna può far abbassare drasticamente i livelli di ferro . Succede nelle donne in età fertile, durante il ciclo mestruale, o quando vi è un’emorragia interna causata da un’ernia iatale, da un polipo del colon-retto, da un’ulcera peptica o per un tumore.

4) Gravidanza e allattamento: sono fasi delicate e critiche per le riserve di ferro, poiché il fabbisogno di questo minerale è fondamentale per lo sviluppo del bambino nel grembo materno.

5) Interventi chirurgici: in alcuni interventi in cui vi è l’asportazione o il bypass di tratti dell’intestino, viene ridotta così la capacità di assorbimento di ferro.

Come per ogni malattia o in questo caso “deficit metabolico”, comporta l’insorgere di diverse problematiche in base al grado di infermità che il paziente subisce.

Cosa comporta la carenza di ferro

Nel caso della carenza di ferro , inizialmente i sintomi sono lievi perché l’organismo tende ad approvvigionarsi dai depositi di ferro chiamati anche ferritina.

Ma quando la carenza persiste e aumenta sempre più , possono insorgere:

-stremo affaticamento e debolezza (astenia)

– pallore

– irritabilità

– mal di testa

– insonnia

– fiato corto e mancanza di respiro

– dolore toracico

– vertigini e capogiri

– mani e piedi freddi

– unghie fragili

– perdita di capelli

– accelerazione del battito cardiaco

– bruciore alla gola

– scarso appetito

– formicolio alle gambe

 

Ovviamente, nei casi più estremi, ci si cura con degli integratori  ma, la migliore arma per la prevenzione e la cura, è un’alimentazione varia e naturalmente ricca di ferro .

Mangiare carne rossa, carne di maiale, verdure a foglia verde, frutta secca, pollo, frutti di mare, fagioli e alimenti contenenti vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.

 

Una particolare attenzione va alle donne in gravidanza e in allattamento e, naturalmente, ai bambini.

 

 

 

 

Fonte: www.humanitas.it

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