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La scelta di Daenerys è solo follia Targaryen?

 

“Io sono il sangue del drago” – Daenerys Targaryen

***Sono presenti spoiler della 8×05

Nel penultimo episodio di Game Of Thrones, assistiamo ad una vera e propria carneficina. Tutti periscono bruciati sotto il fuoco della madre dei draghi. Approdo del re è distrutto, migliaia di innocenti sono morti e il trono è probabilmente sepolto sotto un cumulo di macerie assieme ai corpi di Cersei e Jamie Lannister. Tutto sotto lo sguardo incredulo di un Tyrion che in molti hanno trovato poco convincente, e di una Arya che magicamente sopravvive a crolli di palazzi, folla in corsa e attacco di draghi.

A commettere questa strage dettata dalla pura follia è Daenerys. Ma è soltanto la follia genetica ereditata dai Targaryen a muovere le azioni di una protagonista che fino alla puntata scorsa era considerata l’eroina che avrebbe dovuto conquistare il trono?

In molti hanno criticato questa scelta in quanto incoerente con il percorso evolutivo del personaggio. Daenerys Targaryen si è sempre professata come la distruttrice di catene e come abbiamo visto nelle stagioni precedenti si è prodigata per liberare schiavi e innocenti.

Per questo motivo, la sua decisione di bruciare ogni singolo abitante di Approdo del Re, nonostante il suono delle campane indicasse la resa della città, viene considerata totalmente folle, soprattutto perché in passato è riuscita a sopravvivere ad angherie e soprusi mostrandosi forte e coraggiosa e senza ricorrere ad eccessiva violenza. Tuttavia questa convinzione che  Daenerys Targaryen fosse l’eroina venuta a salvare le popolazioni con la sua determinazione e bellezza, è completamente sbagliata.

La regina dei sette regni, come lei stessa si dichiara, non è nè un’eroina ne una folle senza ragione.

Psicologicamente parlando, se durante l’infanzia un individuo subisce abusi, è vittima di violenza ed assiste ad atti violenti, da adulto vi sarà una possibilità di andare incontro a comportamenti disfunzionali, soprattutto se durante i primi anni di vita non si hanno avuto relazioni stabili.

E Daenerys Targaryen alle spalle ha una storia caratterizzata in primis dall’essere nata da uno stupro, non ha rapporti con una figura materna, e a soli 13anni, si ritrova con accanto soltanto un fratello che smania per il potere e che inconsciamente le inculca l’idea che bisogna utilizzare la violenza per ottenere le proprie soddisfazioni.

Al suo fianco ha soltanto Jorah Mormont, suo amico e fedele consigliere che, come sappiamo, muore difendendola nella battaglia contro gli estranei. Commuovente all’estremo la scena di lei china sul suo corpo esamine mentre a proteggerli da una mare di morti vi è “soltanto” un drago.

La sua vita è stata caratterizzata da enormi perdite e l’unico modo con cui ha imparato a reagire è la violenza, come una coazione a ripetere quello che si è susseguito durante il suo percorso. E se nei primi anni la follia è stata tenuta a bada dai rapporti con le persone che la circondavano, prima Jorah e poi Missandei, come se questi rappresentassero un fattore protettivo contro la caduta verso la forza oscura, davanti al dolore per la morte dei suoi draghi e della donna che per anni l’ha accompagnata nelle sue conquiste, non ha potuto fare altro che ridurre tutto in cenere.

Inizialmente  il personaggio di Daenerys Targaryen si presenta come fragile ed insicuro.

Una ragazza sola al mondo, che sin da giovane deve affrontare perdite importanti come quella di suo marito e del figlio che portava in grembo. Ma un po’ per il suo poter essere “immune” al fuoco ed avere a seguito ben tre draghi, viene consacrata regina, prima dai Dothraki che iniziano a seguirla in quanto moglie di Khal Drogo, e poi dalle popolazioni che si rendono conto di quanto sia in realtà un abile stratega.

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Il suo obiettivo è sempre stato quello della conquista del trono, ma ha sempre desiderato farlo con i giusti mezzi per non avvicinarsi ai modi crudeli di suo padre.

Tuttavia non si può sfuggire davvero da quel che si è veramente, e se inizialmente la sua follia può essere contenuta, in quest’ultima stagione tanti sono i momenti in cui lei vuole cedere per ottenere in modo rapido quello che desidera.

Inoltre il tradimento da parte di Jon Snow, che ha rivelato di essere il legittimo erede del trono, e il suo sottomettersi a lei soltanto perché lei è la sua regina, fa vacillare le buone convinzioni della donna. Se fino a poco prima, per amore e buon senso sarebbe stata disposta a rinunciare a distruggere una città con tutti i suoi abitanti innocenti, comprendere che non sarà mai amata davvero e che quei rapporti sani che aveva sono andati distrutti, la porta verso l’unica direzione possibile.

Tutta la follia esce fuori perché non è più contenuta adeguatamente. L’angoscia dovuta alle perdite, ai tradimenti, agli abbandoni, la rendono il vero villain di Game of Thrones, considerato che Cersei è indegnamente morta mostrandosi debole.

La sua però non è follia senza ragione e lei non è un eroina. Daenerys Targaryen è semplicemente una donna che ha perso tutto.

Ritrovandosi completamente sola opta per l’unica soluzione, come se fosse nella sua natura diventare come suo padre, come se non si potesse fare altrimenti. E l’assenza di figure che davvero credano in lei, avvalora la sua percezione di dover farsi largo e farsi temere perché soltanto così può difendersi dalla sua vulnerabilità.

Non sappiamo ancora cosa succederà nell’ultima puntata. Probabilmente questo atto poco adatto ad un re giusto, la renderà vittima e la vedremo perire. L’ipotesi più probabile è che ad ucciderla sia Arya, in quanto come profetizzato da Melisandre, la ragazza di Grande inverno avrebbe ucciso occhi marroni, verdi e blu. Daenerys (almeno nella serie) ha gli occhi verdi, dunque potremo assistere alla sua sconfitta per mano di una delle ultime Stark rimaste in vita.  

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