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Quattro chiacchiere con … Gregory Fusaro e Maurizio Mozzoni soci fondatori di Edizioni Underground

Questa settimana, per conoscere meglio il mondo delle case editrici per esordienti e non solo , abbiamo intervistato i soci fondatori di “Edizioni Underground?”

Per permettervi di approfondire ulteriormente l’argomento, dopo l’ intervista a Federico Faccioli di Aletheia editore  abbiamo voluto confrontarci con Edizioni Underground? casa Editrice di Milano 

  1. Come definirebbe il Mondo dell’editoria italiana in questo momento?

Gregory Fusaro: come per molti settori, in questo momento un editore indipendente affronta una corsa solitaria. Ci sono realtà spesso molto valide, ma faticano a fare rete. Un conto è crearsi un mercato e quindi, giustamente, sopravvivere economicamente e considerarsi in un certo senso rivali. Altra storia sarebbe creare un movimento solido e unito che possa influenzare seriamente l’attività culturale di tutto il paese. L’unica rivoluzione possibile è quella culturale, e per farla serve unire le forze. Quindi mi viene difficile dare una definizione generale vera e propria, allora vi dico come la vorrei: militante. Nel senso più sincero e nobile del termine. Capace di prendere posizione. Molte piccole realtà lo fanno quotidianamente, ma non si può parlare di un movimento unito.

 

  1. Ci parli un po’ della vostra CE . Come e quando è nata e quali sono le vostre caratteristiche peculiari?

Gregory Fusaro: Nel 2015, davanti a una birra, in un locale alla periferia di Milano, decidemmo di fondare il collettivo “Underground? – distribuzioni alternative”. Avevamo un sogno, un’idea: tornare a costruire cultura e arte partendo dalle persone. Siamo individui, cittadini, prima che artisti. Pezzo per pezzo, persona dopo persona, incontro dopo incontro, quel sogno si sta costruendo. EDIZIONI UNDERGROUND? è un nuovo tassello del nostro percorso. Una casa editrice piccola e di grandi speranze, aperta a tutti coloro che ci vogliono credere, che vogliono spendersi, che hanno capito che lo scrittore non è solo quello che scrive un libro ma anche quello che vuole misurarsi con il pubblico, con i lettori, con la critica. Da parte nostra promettiamo impegno e costanza, ai lettori chiediamo attenzione, critiche, suggerimenti.

 

  1. Perché a vostro avviso un autore dovrebbe scegliere la vostra CE ? Qual è la vostra carta vincente?

Gregory Fusaro: per mettere in chiaro il nostro modo di operare, siamo assolutamente contrari alle cosiddette “eap”, per cui è più corretto dire che siamo noi a scegliere l’autore, attraverso una normale selezione. Detto questo, i nostri progetti nascono con lo scopo di valorizzare al meglio le opere (può sembrare una cosa scontata, ma in questo mondo non lo è affatto). Il punto di partenza è un lavoro di qualità realizzato in totale libertà dall’autore e con un leale e quotidiano confronto con l’editore. Dopodiché inizia un percorso di promozione destinato a non finire mai. Perché i nostri lavori non hanno una data di scadenza e sappiamo bene quanta importanza abbia la costanza e la pazienza nella promozione. Quindi se un autore si rivolge a noi e viene scelto troverà questo ambiente, presumo stimolante.

 

  1. Di quali generi letterari vi occupate? A cosa è dovuta questa scelta?

Maurizio Mozzoni: più che di generi letterari ci piace dire che ci occupiamo di quello che di solito gli altri maneggiano con difficoltà. Oltre alla poesia, dedichiamo molto spazio alla “narrativa breve” racconti e novelle. Sappiamo che questo genere in Italia è poco apprezzato e che spesso gli editori ne stanno alla larga perché si rischia di non avere un grande ritorno di pubblico ma noi crediamo che un vero scrittore si debba saper cimentare anche nel racconto breve. Oltre a questo dedichiamo spazio anche alla saggistica con un occhio particolare al mondo delle scienze dell’educazione. Qui abbiamo inaugurato due collane, una più “libellistica” che tratta, oltre che dei temi dell’educazione anche di temi inerenti alle politiche del lavoro e un’altra, più accademica, che tratta invece di temi più teorici.

 

  1. Da autrice emergente che procedura dovrei seguire per contattarvi e proporvi il mio manoscritto?

Maurizio Mozzoni: anzitutto vogliamo che l’autore ci parli un po’ di lui, quindi desideriamo una piccola biografia in cui magari si comprenda anche il percorso che lo ha portato alla scrittura, oltre a questo, da subito richiediamo una sinossi del testo e di avere almeno il primo capitolo dell’opera. Il tutto per email.  Se interessati penseremo noi a contattare l’autore per chiedere il manoscritto integrale.

 

  1. Che progetti avete per il futuro?

Maurizio Mozzoni: la Rivoluzione!

 

  1. Dopo la selezione del manoscritto quali sono i passaggi precedenti alla pubblicazione e mediamente quanto tempo richiedono?

Maurizio Mozzoni: Ovviamente dipende dal tipo di testo. Se parliamo di un racconto si passa all’editing, il tempo è ovviamente variabile anche sulla base della sintonia che si instaura tra autore ed editor. Successivamente, si lavora sulla parte grafica, di impaginato e di copertina. Il responsabile del reparto grafico è molto scrupoloso e non accetta che gli si metta fretta. Il nostro motto, a questo punto del lavoro è: “Meglio un lavoro fatto bene che un lavoro fatto in fretta”.

La poesia ha tempi diversi perché l’editing ha delle complessità diverse ma il prodotto che ha una gestazione più lunga restano i saggi in quanto per quelli ci avvaliamo della consulenza di un comitato scientifico. In media dalla presentazione del primo scritto alla messa in pubblicazione passano circa cinque o sei mesi. Tutto ovviamente è suscettibile di modifica sulla base delle esigenze editoriali.

 

  1. Per sintetizzare, potreste definire la vostra CE con una sola parola?

Gregory Fusaro: Militante

Maurizio Mozzoni: rivoluzionaria

  1. Potreste descrivere con una breve frase le caratteristiche che cercate in un autore?

Gregory Fusaro: Un autore che si rivolge a noi è un autore che ha voglia di mettersi in discussione. Di stare al centro del progetto, ma non su un piedistallo. Il nostro “manifesto” parla chiaro: bisogna essere responsabili (senza paura di prendere posizione), manager (gestire la propria immagine è una cosa seria), bravi (ma che lo dicano gli altri), altruisti (è fondamentale pensare alla collettività) e aperti (bisogna sapersi adattare a ogni circostanza e in ogni spazio). Sappiamo che questa è la strada giusta per valorizzare un’opera, che sia letteraria, cinematografica, fotografica, musicale e di qualsiasi altro linguaggio artistico.

Ringraziando Gregory e Maurizio per la loro disponibilità vi ricordiamo che per maggiori informazioni potete visitare il loro sito ufficiale

edizioni underground?

 

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