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Piccolo Grande Paolo Vs i reality

Classe 1961, romanesco ma amante dell’Inter: Paolo Bonolis incarna lo spirito da showman, uno dei migliori della televisione italiana.

Un curriculum, quello di Paolo, carico di programmi molto amati dal pubblico vario per età ed interessi. Dal Bim Bum Bam del 1981 fino ai recenti successi di “Avanti un Altro” e “Ciao Darwin”.

Si considera un tipo analogico in un mondo ormai reso digitale dalle nuove mode dettate dai nuovi show, in particolare i reality come “Grande Fratello” e “Isola dei Famosi” così distanti dal suo stile di lavoro, caratterizzato da un modo di fare televisione dettato da un personalissimo umorismo.

Dietro questa facciata, spesso accusata di essere rude e volgare, si cela un uomo: un uomo con dei sentimenti che difficilmente, a causa del suo lavoro, riesce a mostrare in camera.

Ci sono tuttavia casi in cui nemmeno il più carico degli anchorman si può permettere il lusso di rimanere impassibile. Questo lo sa.

Come quando il suo compagno di lavoro Luca Laurenti ha messo in risalto le sue doti umane in diretta a “Ciao Darwin” oppure la sua vicinanza alla famiglia del concorrente rimasto gravemente ferito dai rulli del genodrome, una delle prove del programma seguito da una vasta fetta di audience il venerdì sera.

Tra due anni lascerà questo mondo di luci e costumisti che han dato tanto a lui così come lui ha dato. Rimarranno, sperando in una loro rapida fine e rimozione, i reality con il loro inutile carico di falsità, di recitazione fine a se stessa così priva di educazione e di civiltà.

Una scena che sembra un omicidio della televisione per le famiglie, la sua fine, un caso per due grandi indagatori come Montalbano (Luca Zingaretti) o Barnaby ( John Nettles o Neil Dudgeon che sia) o giusto per un servizio dei due grandi documentaristi Italiani Giacobbo ed Angela.

Dopo Paolo, rimarrà allora un solo grande uomo della televisione, quel paffuto Gerry Scotti di Passaparola o di Chi Vuol Essere Milionario. 

Non serve una Casa piena di telecamere a Cinecittà, ne tantomeno un isola dove può nascondersi tra naufraghi e staff un movente come quello dell’omicidio di Mario Biondo (tecnico del programma in Spagna).

Paolo Bonolis e Jerry Scotti hanno insegnato che vi è solo una Casa che è l’Italia piena di famiglie che cercano nella tv un modo per passare insieme una serata tra notizie, documentari e film o partite di calcio.

Una Televisione che nessun reality o talent show è in grado di offrire.

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