Christchurch, Nuova Zelanda, 11:40 del mattino. Le Moschee sono gremite per la tradizionale preghiera del venerdì, quando alcuni uomini entrano e iniziano a sparare.

Tutto in diretta Facebook. Si perché adesso gli attacchi terroristici vengono trasmessi in diretta, come fossero feste di compleanno.

I responsabili del social neozelandesi hanno rimosso immediatamente il video, e pregato gli utenti di non condividerlo. Per cui se per caso vi dovesse capitare di vederlo, segnatelo.

I morti sono 49, tutte persone innocenti morte nel nome di cosa? Del difendere la patria dagli invasori. Queste le motivazioni.

Siccome negli ultimi anni terroristi definiti islamici, hanno seminato morte in mezzo mondo, adesso sarebbe arrivata la.resa dei conti. Se non è follia questa.

Chiunque dotato di un minimo di buon senso, condanna un gesto del genere. Eppure c’è chi sostiene che in fondo se la sono cercata. Perché? Perché sono islamici come i terroristi degli ultimi attentati.

Poco importa se i 49 morti di stamani erano persone innocenti che stavano pregando senza dare fastidio a nessuno; non importa se hanno reso orfani dei bambini, o traumatizzato a vita chi ha assistito a queste scene. La vendetta è servita. Ma a cosa porterà?

La premier neozelandese Jacinta Arden ha dichiarato: “E’ uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda. Siamo davanti a un atto di violenza senza precedenti”. 

Oltre alla sparatoria, è stato trovato anche dell’esplosivo in alcune automobili fuori dalla moschea, segno che le intenzioni erano molto più cruente.

Gli attentatori sarebbero stati già fermati, ma purtroppo si teme siano solo una piccola parte di un cerchia più ampia.

Prima dell’attentato circolava in rete un manifesto contro gli islamici, che prontamente è stato rimosso. Purtroppo il problema non è mettere online cose del genere, ma la condivisione. È questa ad essere impossibile da fermare, e da controllare.

Strage scampata per i giovani che oggi nella città avrebbero dovuto manifestare per il clima: le moschee colpite si trovano in centro città, lungo il percorso che avrebbe dovuto percorrere la manifestazione.

Il numero delle vittime è fermo a 49, ma non ha importanza quante persone siano morte: oggi decine di persone sono state uccise a sangue freddo, senza che potessero difendersi o capire cosa stesse succedendo. Esattamente come le centinaia di vittime degli altri attentati: questa è da considerarsi giustizia? Davvero dobbiamo assistere a stragi inutili per la voglia di vendetta? A voi la risposta.

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