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Viaggi d’autore: La Sicilia di Montalbano

La Sicilia. Un posto magico, ricco di paesaggi mozzafiato, buon cibo e cultura dove gli occhi dei turisti si perdono fra le bellezze barocche e l’odore del mare.

In effetti la presenza di viaggiatori è letteralmente triplicata negli ultimi anni, soprattutto grazie ai romanzi di Andrea Camilleri, che con il Commissario Montalbano ha portato la cultura e la vita siciliana in tutto il mondo.

Tanti sono i luoghi e gli scorci, presenti e trasformati, nei racconti del poliziotto e per qualunque appassionato sarà possibile un vero e proprio tour.

Punta Secca- La casa di Montalbano a Marinella

La nottata era proprio tinta, botte di vento arraggiate si alternavano a rapide passate d’acqua tanto malintenzionate che parevano volessero infilzare i tetti. Montalbano era tornato a casa da poco, stanco perché il travaglio della jornata era stato duro e soprattutto faticante per la testa. Raprì la porta-finestra che dava sulla verandina: il mare si era mangiato la spiaggia e quasi toccava la casa.”

Gli arancini di Montalbano- Andrea Camilleri

Fonte: Google

Qualsiasi spettatore, vedendo una puntata de “Il Commissario Montalbano” non può non rimanere affascinato dalla splendida terrazza vista mare, della casa del protagonista.

Situata nell’immaginaria Marinella, la casa di Montalbano si trova a Punta Secca un piccolo paese di pescatori che conserva ancora l’atmosfera delle borgate siciliane.

Per chiunque lo gradisca è possibile soggiornare all’interno della casa, adibita a B&b, e deliziarsi della stessa pace del commissario, su quella terrazza in compagnia di un caffè.

Da non perdere anche il faro, il porticciolo con le barche dei pescatori e il lungomare dove si trovano vari local i in cui è possibile fermarsi per una cena sul mare.

Scicli- Il Commissariato e la Mannàra

La seconda tappa del tour sulle tracce di Montalbano, non può che essere a Scicli, uno tra i borghi più belli della Val di Noto. Il Commissariato di Vigata dove lavorano Salvo e i suoi collaboratori, Mimì Augello, Fazio e Catarella, è ambientato all’interno del Municipio, un edificio dei primi del ‘900 in stile neo rinascimentale.

La stanza del sindaco è ormai a tutti gli effetti la stanza del Questore di Montelusa.

Fonte: Google

Dottori! Stamattina tilifonò gente che addimandava di lei pirsonalmente di pirsona! I nomi ce li scrissi in questo pizzino” E gli porse un foglietto malamente strappato da un quaderno a quadretti. “E tua sorella tilifonò?” spiò, pericolosamente gentile, Montalbano. Catarella prima s’imparpagliò, poi sorrise. “Dottori, vossia vuole babbiare? Mè soro spossibilitata a tilifonare è.” “E’ monca?” “Nonsi, dottori, non è monaca. Non gli viene di tilifonare in quanto che non c’è, pirchì io sono figlio unico e mascolo di mè patre e di mè matre.” Il commissario abbandonò la partita, sconfitto”.

Il ladro di Merendine- Andrea Camilleri

Sempre a Scicli è possibile trovare la Mannàra, un rudere abbandonato risalente agli inizi del ‘900, conosciuto come la Tonnara malfamata, contesto di uno dei delitti risolti dal commissario.

Fonte: Google

Ragusa Ibla- Da Calogero

Si tratta di un quartiere antico del capoluogo ibleo, quasi completamente distrutto dal terremoto del 1693 e ricostruito sulle sue macerie.

Lungo il corso principale è possibile trovare tantissimi luoghi famosi nella serie, prima fra tutti la trattoria “Da Calogero”.

Con il nome di “ ‘A Rusticana” questo ristorante è il preferito di Montalbano. Inutile dimenticare le sue espressioni di goduria mentre pregustava piatti di pesce, rigorosamente al naturale perché lui ama rimanere “col sapore di mare in bocca”.

Gustare un piatto fatto come Dio comanda è uno dei piaceri solitari più raffinati che l’omo possa godere, da non spartirsi con nessuno, manco con la pirsona alla quale vuoi più bene.”

Gli Arancini di Montalbano- Andrea Camilleri

Fonte: Google

Proseguendo lungo il corso ritroviamo anche “Il Circolo di Conversazione”, dove Montalbano si reca per parlare con il Dottor Pasquano, interrompendo la sua partita a carte ne “L’odore della notte”, la “Piazza di Vigata”, ovvero Piazza Duomo dov’è situato il Duomo di S.Giorgio che nella serie prenderà il nome di Chiesa Madre di Vigata.

Il Castello di Donnafugata- Don Balduccio Sinagra

Sull’altipiano ibleo ritroviamo, la fastosa dimora di Don Balduccio Sinagra.

Un’architettura di fine ‘800, situata fra ettari di ulivi e carrubi, contesto del primo incontro in terrazza fra Montalbano e il boss mafioso.

Anche il parco interno con il labirinto è stato scelto come luogo per il ritrovamento dei cadaveri dei coniugi Griffo ne “La gita a Tindari”.

Fonte: Google

Modica- Il Cane di Terracotta

A stimare da come l’alba stava appresentandosi, la iurnata s’annunziava certamente smèusa, fatta cioè ora di botte di sole incaniato, ora di gelidi stizzichii di pioggia, il tutto condito da alzate improvvise di vento. Una di quelle iurnate in cui chi è soggetto al brusco cangiamento di tempo, e nel sangue e nel ciriveddro lo patisce, capace che si mette a svariare continuamente di opinione e di direzione, come fanno quei pezzi di lattone, tagliati a forma di bannèra o di gallo, che sui tetti ruotano in ogni senso ad ogni minima passata di vento.”

Il Cane di Terracotta- Andrea Camilleri

Fonte: Google

A conclusione del tour tra i luoghi di Montalbano non può mancare un giro a Modica, patria del cioccolato, dove oltre alle varie bellezze da visitare e all’altissimo ponte visibile nella sigla, è possibile trovare il Duomo di San Giorgio, situato in cima ad una lunga scalinata, scenario di una scena d’inseguimento in “La gita a Tindari”, il Palazzo Polara che fa da scenografia in “Il cane di Terracotta” e il Palazzo degli Studi dove sono situati i locali della Procura e la stanza del procuratore.

Così concludiamo il nostro viaggio, con la speranza di avervi incuriosito a esplorare le bellezze siciliane, rese ancor più affascinanti dai romanzi di Camilleri.

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