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La camgirl: prostituzione o professione?

Da quando una buona fetta di mondo si è spostata dietro allo schermo abbiamo assistito alla nascita di nuovi fenomeni che, persino chi nella tecnologia c’è dentro fino al collo, fatica a comprendere.

Uno di questi è la professione della camgirl o chat model.

Chi è la camgirl?

La camgirl è una ragazza (in verità si può parlare anche al maschile) che vende servizi sessuali attraverso video, chiamate skype o foto.

Solitamente chi sceglie di intraprendere questa professione si affida ad una agenzia la quale concede alla modella una chat room, ovvero uno spazio all’interno del suo sito dove esibirsi. La ragazza, prima di cominciare, è tenuta ad inviare un documento che attesti la maggiore età e a stipulare con l’agenzia un vero e proprio contratto di lavoro.

La pagina web della società funziona da vetrina sulla quale la ragazza, dopo aver scelto un nickname accattivante, ha piena libertà di descrivere sé stessa e la tipologia di servizi che offre. Generalmente il prezzo è stabilito dalla performer che condivide una percentuale dull’incasso con l’agenzia di riferimento. A cadenza settimanale vengono formulate delle classifiche in base al guadagno di ogni modella che le garantiscono una maggiore o minore visibilità all’interno del sito.

A differenza della maggior parte degli impieghi nella vita reale, diventare camgirl è semplice se si conta che non esistono requisiti fisici e nessun obbligo negli orari. Chi ne usufruisce sono, nella maggior parte dei casi, studentesse universitarie, casalinghe e in generale chi è alla ricerca di un’entrata mensile per arrotondare. Come tutte le professioni, anche chi è attivo in questo campo, attraverso l’apertura di partita IVA, paga tasse e contributi.

Cosa fa una camgirl?

Per quanto riguarda i servizi esistono diverse tipologie: dalle performance, alle chat erotiche, ai giochi di ruolo e molto altro. Una delle attività che ho scoperto girando per siti è, per esempio, la pagella del pene dove la camgirl valuta il membro del cliente o ancora il servizio di black mailing, nel quale l`acquirente chiede alla modella di minacciarlo e screditarlo via e-mail. Il caming non prevede solo forme di intrattenimento strettamente erotiche: a volte chi paga è alla ricerca di compagnia, di qualcuno che semplicemente ascolti e con cui conversare.

È la ragazza che, singolarmente, sceglie sia quali servizi offrire che quali limitazioni porre. Per esempio può scegliere di indossare una maschera o di rimanere vestita (non-nude model), inoltre può decidere di interrompere la chiamata se ritiene inadeguato il comportamento del cliente e, a seconda del sito, di segnalarlo all’agenzia di riferimento.

Prostituzione o professione?

Il lavoro delle camgirl è indicato dalla corte di cassazione come forma di prostituzione, pertanto in Italia non è una forma di lavoro riconosciuta.

Personalmente sostengo che al giorno d’oggi il rapporto che abbiamo con il corpo è ben diverso da quello che avevamo anche solo 30 anni fa, complice probabilmente questa rivoluzione tecnologica che ha dato sfogo alla nostra sete di esibizionismo. Sui social la maggior parte di noi, me compresa, spesso offre la visione del proprio corpo a titolo gratuito.

E allora mi chiedo: se c’è la consapevolezza e la volontà è poi così deplorevole dare un prezzo alla propria immagine?

Autrice: Morgana Meli

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