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Vintage Friday: i regali che volevamo a Natale negli anni Duemila

Gli anni Duemila sono stati gli anni della nostra infanzia o della nostra adolescenza ed il Natale era molto diverso da quello di oggi. Per il Vintage Friday di oggi, ricordiamo quali erano i regali che volevamo trovare sotto l’albero negli anni ’00.

 

Fonte foto: Pinterest

Natale è ormai alle porte e siamo tutti indaffarati per gli acquisti dell’ultimo minuto.

Siamo tutti alle prese con sentimenti che variano dalla più blanda indecisione alla più totale disperazione nella ricerca dei regali.
Per i millennials, il Natale negli anni Duemila rappresenta un ricordo d’infanzia e di prima adolescenza.

Ci ricordiamo tutto del Natale degli anni Duemila: i cinepanettoni, puntuali ogni anno nel periodo natalizio, le feste in famiglia, i cartoni animati della Disney perennemente in televisione durante tutte le feste, ma soprattutto i regali che desideravamo trovare sotto l’albero.

Non c’erano bambini che chiedevano tablet e cellulari, le richieste erano tante: giochi da tavolo, bambolotti, automobiline e soprattutto qualunque cosa fosse dei Pokèmon.

 

Vediamo quali erano i regali che speravamo di trovare sotto l’albero di Natale negli anni Duemila.

 

Geomag

Il successo di Geomag fu assolutamente inaspettato. Il gioco era composto da una serie di barrette, dotate di magneti ai due estremi e da sfere metalliche.
Queste barrette e sfere fungevano come una sorta di Lego magnetico e potevano formare strutture di diverse dimensioni.

Queste “costruzioni magnetiche” sviluppavano la fantasia dei bambini, che si divertivano da matti a costruire forme geometriche tridimensionali.
Dalla linea di Geomag, sono stati prodotti anche divertenti giochi da tavolo, che sfruttavano sempre il magnetismo.

Fonte foto: Wikipedia

Acchiappa la Talpa

Il gioco elettronico che ha fatto impazzire i bambini degli anni Duemila.
Acchiappa la Talpa era un gioco da tavolo elettronico, nel quale l’obiettivo era quello di schiacciare le talpe sul tabellone del gioco con un martello: il gioco era molto simile a certe attrazioni dei luna-park, nelle quali dovevi schiacciare i personaggi col martello.

Bisognava schiacciare quante più talpe possibili, senza sbagliarsi e schiacciare le talpe dell’avversario. Era un gioco divertente, ma che ha mietuto diverse vittime, con bambini urlanti che andavano a piangere dai propri genitori, dopo essersi schiacciati le dita col martello.

Fonte foto: YouTube

Carte da gioco Pokémon

Negli anni Duemila si scatenò la moda Pokémon: vennero venduti tantissimi articoli coi piccoli mostriciattoli. Il videogioco aveva lanciato una nuova moda, che si era allargata a macchia d’olio, invadendo anche tv, cinema e libri.
Uno dei prodotti Pokèmon più amati furono le Carte collezionabili, con le quali si potevano sfidare i propri amici. L’obiettivo era sconfiggere il Pokèmon dell’avversario.

Le carte venivano vendute sia nei negozi di giocattoli che in edicola, esistevano piccoli pacchetti contenenti cinque o sei carte ed i vari pacchetti da collezione, con una quarantina di carte. Ovviamente esistevano carte più comuni e più rare, così da rendere l’apertura del pacchetto, ogni volta emozionante. In realtà, le regole del gioco erano molto confuse e quasi nessuno le conosceva, importava solamente avere più carte possibili, meglio se brillantinate (si sa, quelle brillanti valgono di più).

Fonte foto: Pokèmon Millennium

Furby

Il premio per il giocattolo più inquietante del mondo va sicuramente a Furby.
Furby era un animaletto robotico ed interattivo con le fattezze di un gufo. Era un piccolo e morbido peluche, che sapeva parlare e sbattere gli occhi.
Era disponibile in vari colori e forme.

Sicuramente era un tenero peluche, adatto ai più piccoli, ma le fattezze simili a quelle dei Gremlins e la vocetta stridula che si attivava anche in piena notte, hanno spaventato generazioni di bambini.

Fonte foto: Pinterest

La fabbrica dei mostri

Uno dei giocattoli più desiderati dai bambini a Natale era sicuramente La fabbrica dei mostri. Con questo giocattolo innovativo, i bambini potevano vedere le proprie creazioni solidificarsi all’interno di una macchina, che sembrava un vero e proprio laboratorio futuristico.

Bastava spremere il gel in dotazione e riempire gli stampini, per poi inserirli nella macchina: in pochi minuti, si ottenevano degli spaventosi mostriciattoli.
La fabbrica dei mostri fu la capostipite di giocattoli di questo genere, furono fatte diverse versioni del laboratorio, con tanti stampini diversi, come quelli a tema Disney o Dragon Ball.

Coccolotti

Le bambine degli anni Duemila desideravano da matti i Coccolotti.
I Coccolotti erano dei piccoli pupazzetti a forma di orsetto (ma poi furono fatti anche altri piccoli animali, come pulcini e coniglietti). Erano colorati, morbidi e profumati ed ognuno aveva una diversa profumazione fruttata.
Erano piccoli e potevano essere portati ovunque.

Attaccati al portachiavi, c’erano dei mini biberon, coi quali si poteva dare da mangiare all’orsetto, che, quando era finalmente sazio, ringraziava affettuosamente. Le bambine degli anni Duemila desideravano ardentemente questi piccoli orsetti morbidi da collezionare, per averne uno di ogni profumazione.

Fonte foto: YouTube

The Sims

Con l’arrivo dei primi computer, arrivarono di conseguenza i primi giochi interattivi, che tantissimi bambini volevano. Fra questi, c’era sicuramente The Sims. The Sims, distribuito a partire dal 2000, era un gioco di simulazione di vita reale. Giocandoci, l’utente poteva creare i propri personaggi nei dettagli, costruire una casa, dargli un lavoro ed affidargli degli hobby. Era una vera e propria simulazione di vita e fu il primo ad essersi avvicinato tanto alla realtà.

Con The Sims, i videogiocatori hanno potuto veramente vivere una doppia vita virtuale, vivendo la vita dei propri sogni. Chiunque abbia giocato a The Sims ha ucciso volontariamente il proprio Sim, almeno una volta e ci ricordiamo tutti l’apparizione del Tristo Mietitore che veniva a prendere la sua anima.

Fonte foto: ImDb

Pokèmon Blu e Rosso

Abbiamo già parlato della moda Pokèmon che impazzava in quegli anni. Uno dei giochi che ha aiutato nella diffusione è stato sicuramente il videogioco per il Game Boy Color. Negli anni Duemila desideravamo ardentemente una versione di Pokèmon, Blu o Rossa.

Nel gioco s’impersonava un allenatore Pokèmon, che doveva fare strada in diverse città, sfidando altri allenatori e cercare di vincere le medaglie nelle varie palestre. Pokèmon è stato uno dei giochi più di successo della Nintendo, che ancora esiste in versioni nuove. Inoltre, ci ha messo di fronte alla scelta più difficile della nostra vita: Bulbasaur, Charmender o Squirtle?

Fonte foto: DeBaser

Questi erano i giochi che i bambini volevano trovare sotto l’albero negli anni Duemila. Una decade che rappresenta per i Millennials l’infanzia e l’adolescenza. Erano tempi diversi quelli, sicuramente più facili e sono stati allietati da una miriade di giochi divertenti e di ogni specie.

E voi, quali giocattoli speravate di trovare sotto l’albero negli anni Duemila?

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