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Kim Noble: i dipinti di un’artista con 13 personalità

Kim Noble è un’artista che soffre di disturbo dissociativo dell’identità e di disturbo della personalità multipla. I suoi traumi non le ritornano alla coscienza se non attraverso le sue 13 personalità che le rappresentano in dipinti.

Dai 14 anni, Kim passò 20 anni girando per ospedali, fino a quando non le fu diagnosticato un disturbo dissociativo d’identità (DID).
Questo disturbo è caratterizzato dalla dissociazione di parti di personalità che non dialogano tra di loro e che non hanno memoria tra di loro. Solitamente il DID è un modo che utilizza la mente umana per affrontare dolori traumatici insopportabili. La mente, per evitare il ricordo, si dissocia. Nel caso di Kim lo fa in 13 personalità distinte, ognuna con una sua caratteristica peculiare.

La storia di Kim però è diversa dalle solite storie note sul DID: ognuna delle personalità di Kim ha un tratto distintivo nella pittura. L’artista iniziò ad usare la pittura per terapia, questa andò a buon fine e ogni personalità iniziò a dipingere. Ognuna dipingeva scene diverse: c’è chi dipinge paesaggi, chi stili geometrici, ma soprattutto c’è chi dipinge contenuti traumatici.

Questi ultimi dipinti mostrano una realtà che, probabilmente, è il vero motivo della dissociazione dell’artista. Sono presenti scene di violenza sistematica, di tortura e di abusi sessuali sui minori. Infatti pare che ad aver abusato di Kim non sia stato solo un padre sadico ma più uomini. Tuttavia Kim non ricorda nulla, anche se molti dei suoi alterego sì.

I DIPINTI

I lavori di Kim hanno partecipato a molte mostre. Di seguito verranno mostrati alcuni dei dipinti più belli delle personalità di Kim.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo dipinto, è realizzato da Bonny, una figura accogliente che dipinge persone come se fossero robot. “I’m Just Another Personality” è il titolo di questo dipinto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipinto realizzato da Golden Dawn, personalità che ritrae numerose scene di tortura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’artista è Judy, una ragazza con disordini alimentari. In questo dipinto mostra Kim e rende evidente il disturbo dissociativo di personalità.

L’artista in questo caso è Ria Pratt, l’artista che dipinge gli abusi sessuali. Un elemento ricorrente dei suoi dipinti è “l’orsetto Ted” che assiste sempre alle sue scene di abuso e viene abusato lui stesso. Ted potrebbe essere l’oggetto transizionale di Kim.

 

 

 

 

 

 

L’ultimo dipinto è di Key che rappresenta, al centro del suo dipinto, una persona decapitata con una linea. Raffigura ancora una volta la dissociazione ma anche i traumi subiti: si possono notare scene con l’elettroshock.

If I can get this far in life, if I can keep so many plates spinning without the whole crockery set smashing down, then anyone can. DID shouldn’t have to be the end of one life. It should be the beginning of many.

Kim Noble

 

 

 

 

 

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