Il 10 Ottobre, è la Giornata Nazionale della Psicologia, una delle scienze e delle professioni che più risente di pregiudizi e luoghi comuni sbagliati. La figura dello psicoterapeuta è infatti spesso stereotipata: è colui che ha uno studio con un lettino, che interpreta i sogni e che ti dà consigli. Ma è veramente così?
1. Siamo tutti un po’ psicologi
La formazione e la professione di uno psicologo non è equiparabile a quello di altre figure o di semplici amici. Lo psicologo non dà consigli ma si occupa della cura degli individui facendo interventi su base scientifica e non secondo il senso comune.
2. Lo psicologo non serve, lo psichiatra sì
Le mansioni di uno psicologo e di uno psichiatra non sono le stesse e, per la cura di un soggetto, sono entrambe fo
E’ sbagliato dire che lo psicologo non serve nel momento in cui c’è il farmaco, così come è sbagliato dire il contrario. A parte per casi eccezionali la cura di malati psichiatrici richiede necessariamente sia uno psichiatra sia uno psicologo, per avere una riabilitazione a 360 gradi.
3. Lo psicologo non ha bisogno di una laurea
Infatti una laurea non basta per la piena conoscenza della psiche. La ricerca nel campo della psicologia sta facendo progressi in tutto il mondo e le scoperte degli ultimi decenni sono tantissime. La psicologia è tale perché è una scienza e, in quanto scienza, non si può non studiare.
Lo psicologo non dà consigli, lo psicologo si occupa di riorganizzare parti fondamentali della personalità. E’ impossibile riabilitare qualcuno senza avere una formazione specifica, sarebbe dannoso per il paziente.
4. La psicologia non è una scienza
E’ v
Questo non significa che tutto ciò che dice la psicologia è universalmente vero ma che è stato verificato da numerose ricerche sul tema, visto da differenti discipline. Per questo motivo la psicologia non è senso comune, ma è progresso scientifico.
5. Lo psicologo usa il lettino, interpreta i sogni e guarda al passato
L’uso del lettino era diffuso ai tempi di Freud…adesso è quasi scomparso! Esistono numerosissime scuole di psicoterapia che si differenziano anche in base all’approccio con il paziente e ai metodi di cura. L’uso del lettino, l’interpretazione dei sogni e l’occhio al passato sono tecniche usat
Per questo motivo queste sono tecniche psicologiche che più caratterizzano il passato della psicologia. Oggigiorno sono molto più diffuse scuole, come la Cognitivo comportamentale, che basano l’intervento sulla ristrutturazione cognitiva presente del disagio e sull’insegnamento di tecniche di riabilitazione al paziente che lo aiutano a raggiungere l’indipendenza. Un altro esempio è la scuola con approccio Sistemico-relazionale in cui il focus della psicoterapia diventa la relazione.
Questi approcci nascono per rispondere alle esigenze di tutti: c’è chi, per la sua storia, ha bisogno di un intervento psicoanalitico come c’è chi ha bisogno di un altro tipo di intervento. Le tecniche psicologiche sono avanzate, e con loro anche i metodi di cura!
6. Lo psicologo cura i pazzi e i deboli
Lo psicologo si occupa di facilitare la crescita personale e l’adattamento sociale di tutti coloro che hanno capito di aver bisogno di una mano per seguire al meglio la propria strada, non necessariamente si occupano di chi ha un disturbo mentale.
Infatti ci sono ambiti di applicazione della psicologia anche differenti dal contesto della psicologia clinica. Ad esempio, nella Psicologia del lavoro, l’intervento psicologico è svolto sui lavoratori e sui membri di organizzazioni. Questo dimostra che ad aver bisogno di sostegno psicologico non è solo chi è affetto da un disturbo, ma chiunque sta vivendo una fase poco stabile del proprio percorso che lo porta a vivere una situazione di malessere generalizzato.
A renderti debole è la negazione di un problema, non la sua ammissione. Decidere di andare in psicoterapia non è un’ammissione di debolezza ma è consapevolezza di aiuto da parte di un professionista.
Ammettere il malessere è il primo passo verso il benessere. Non avere paura di confrontarti con te stesso.