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Alphonse Mucha a Bologna: in mostra, 80 tra le sue opere più celebri

Dopo il successo ottenuto a Roma ed in altre città d’Italia, da sabato 29 settembre 2018 fino al 20 gennaio 2019, Bologna farà da cornice ad 80 tra le opere più celebri di Alphonse Mucha, in mostra a Palazzo Pallavicini.

 

Alphonse Mucha, Summer, 1896

 

Alphonse Mucha (1860-1939)

Fu l’inventore di alcune delle più seducenti, floreali e caratterizzanti immagini dell’Art Nouveau, animato da una veemente passione nazionalistica. Conosciuto in particolar modo per il suo pungente stile grafico, che spicca ad esempio sui cartelloni teatrali realizzati per l’attrice Sarah Bernhardt e sulle sue immagini pubblicitarie con donne eleganti ed attraenti, Mucha riuscì a dotarsi di uno stile artistico ben definito, conosciuto ai più come “le style Mucha” e caratterizzato da composizioni armoniose, forme sinuose, colori pacati ed innumerevoli riferimenti alla natura.

 

Alphonse Mucha, Gismonda, 1895

 

La mostra si compone di tre sezioni tematiche

1. Donne – Icone e Muse, si apre con Gismonda, il primo vero manifesto che ricevette immediati apprezzamenti, non appena apparve sui cartelloni di Parigi il 1° gennaio 1895, disegnato da Mucha per Sarah Bernhardt. Dopo tale successo, la Bernhardt offrì all’artista un contratto per produrre alcune scenografie e costumi di scene teatrali. Mucha, poi, ricevette numerose commissioni per disegnare altri manifesti pubblicitari, tra cui quelli per marche famose come JOB (carta per sigarette), Lefèvre-Utile (biscotti) e Waverley (biciclette americane).

 

Alphonse Mucha, Biscuits  Lefèure-Utile, 1896

 

2. Le Style Mucha – Un Linguaggio Visivo, utilizza come immagine portante quella di una donna, insieme a fiori ed altri elementi decorativi tratti dalla tradizione folcloristica ceca e di altre culture esotiche. Per Mucha, i manifesti ornamentali (conosciuti come panneaux décoratifs) erano il mezzo ideale per poter realizzare la sua aspirazione. Introdotti per la prima volta dall’artista stesso e dal suo editore F. Champenois, questi manifesti erano per la maggior parte privi di testo e realizzati per puro scopo decorativo.

3. Bellezza-Il potere dell’ispirazione, ripercorre il periodo in cui Alphonse, nel 1910, ritornò in patria per realizzare il suo sogno di impegnarsi attivamente per la libertà politica del suo Paese. Tale episodio culminò nella realizzazione della sua opera d’arte Epopea Slava (1912-1926) ed altri lavori che dovevano incentivare all’unità spirituale dei popoli slavi.

4. La sezione finale ospita, poi, esempi degli ultimi lavori di Mucha, ed esplora come le style Mucha si sia notevolmente evoluto nel corso del tempo. Le opere selezionate includono, infine, studi per la decorazione dell’allora nuovo Municipio di Praga.

 

Alphonse Mucha, Fruit, 1897

 

Fonte:

  1. Rivista Art e Dossier, febbraio 1995, Anno X, Numero 98.
  2. https://www.palazzopallavicini.com/

Milena Vittucci

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