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Frutta secca: uno “sfizio” che fa bene

Proprietà e benefici di noci, nocciole & co.

Quante volte ci saremo trovati in quei momenti in cui abbiamo quel “piccolo buco nello stomaco” proprio in quell’orario che non è ancora quello di pranzo ma ci siamo vicini. Oppure siamo in spiaggia abbiamo fame ma siamo spiaggiati come balenottere e non abbiamo la benché minima voglia di alzarci: tranquilli, la frutta secca vi verrà sicuramente in aiuto.

Fonte: Pixabay

Sì è vero, spesso crea dipendenza perchè è dolce, poi un “pezzo tira l’altro” (soprattutto agli aperitivi) ma guardiamo anche il lato “buono” della cosa, perchè anche questi alimenti sono ricchi di benefici. Scopriamoli insieme.

Prima, però, è opportuno rispondere ad un quesito curioso ma comune: la “frutta secca” e la “frutta disidratata” sono la stessa cosa?

Per rispondere a questo quesito, bisogna capire che significato hanno i due aggettivi “secca” e “disidratata”. Quando parliamo di “essiccazione” si fa riferimento ad un processo mediante il quale un alimento fresco viene sottoposto a riscaldamento e buona parte dell’acqua in esso contenuta evapora (80-85%).

L’evaporazione non è completa, in quanto una minima parte d’acqua dev’essere presente al fine garantire l’attività degli enzimi e dei microrganismi propri del cibo.

Si parla invece di “disidratazione“quando l’acqua viene eliminata da un alimento mediante un processo denominato sublimazione, nel quale si ha il passaggio diretto da uno stato solido ad uno stato gassoso.

Quindi si potrebbe pensare che “frutta disidratata” e “frutta secca” siano la stessa cosa. Invece sono due cose altamente distinte, soprattutto in termini nutrizionali.

La frutta secca contiene una maggior quantità di acidi grassi essenziali (i cosiddetti grassi “buoni”) mentre la disidratata o essiccata  a parità di peso contiene molti più zuccheri rispetto alla frutta fresca.

 

Perchè denominiamo “frutta secca” anche , e soprattutto, noci, mandorle, nocciole, arachidi?

Fonte: Pixabay

La denominazione è tanto comune quanto non corretta da un punto di vista “nutrizionale”: infatti, noci, mandorle, nocciole ecc., a non sono frutti ma semi.

Tuttavia, anche questi possono essere sottoposti ad essiccazione e questo permette loro di essere conservati ben al di là del normale periodo di conservazione.

Frutta secca: i suoi benefici

Fonte: Alimentazione Sana

Come accennato sopra, la frutta secca è una dolcissima e golosissima tentazione, e come ogni buona tentazione che si rispetti, è calorica (600- 700 kcal per 100 grammi).

Ma negli ultimi anni diversi scienziati, medici e nutrizionisti hanno affermato che in quelle tanto rinomate “5  porzioni di frutta e verdura” (circa 800 grammi),fondamentali nella nostra alimentazione, circa 30 grammi devono essere di frutta secca.

Questo perché la frutta secca contiene diversi zuccheri, molti di più rispetto alla frutta normale (questo è dovuto proprio al processo di essiccazione, in quanto la perdita di componente liquida fa concentrare maggiormente gli zuccheri, come pure gli altri nutrienti), ma contiene anche un’elevata concentrazione di altri nutrienti. Tra questi:

 

Frutta secca “a tutte le ore”

Potrà sembrare un’esagerazione, ma se ci chiediamo “quando è meglio consumare la frutta secca”, una risposta potrebbe davvero essere quando si vuole; infatti, un grande “vantaggio”, se così lo si può definire, della frutta secca è proprio la sua versatilità.

Infatti, in abbinamento con altri alimenti, può essere consumata in diversi momenti della giornata:

 

In ogni caso il consumo di questi alimenti va ponderato.

«Viviamo in un’epoca in cui dieta, alimentazione e cucina si alternano tra mode, dubbi, correnti di pensiero, a volte estremizzazioni. La realtà è che nutrirsi in modo corretto sarebbe un’occasione in più per migliorare e mantenere il nostro stato di salute, un’occasione che sarebbe un peccato farsi sfuggire».

(Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi)
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