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I Glory Days di Lorenzo Semprini

Lorenzo Semprini: a Glory Days Idol

Parlare con Lorenzo Semprini è come ascoltare un giro di basso della E Street Band, che accompagna ormai da mezzo secolo il Boss in giro per il mondo. Per essere una parte fondamentale dello spettacolo non è necessario essere sempre in prima linea, perché quello che arriva per prima, ai fans e agli ascoltatori, è la potente voce di Bruce, che si riflette dagli amplificatori per tutti gli stadi che la leggenda del rock ha riempito. Allo stesso tempo, però, senza quel giro di basso, lo show non sarebbe lo stesso. E Lorenzo Semprini, per il Glory Days, rappresenta proprio questo.
In diciannove anni di Glory Days è riuscito a trasformare una piccola realtà, nata dalla passione di un gruppo di amici che è cresciuto grazie alle canzoni del Boss, in un evento internazionale che richiama band e artisti di fama internazionale. Tutto partì da quel lontano 1999, ed oggi stiamo per entrare nella settimana dell’edizione pre-ventennale. Organizzatore, front-man, social media manager, ma sempre all’ombra del Boss, la vera celebrità di questo show.

Crescere con la musica del Boss

Lorenzo appartiene alla classe 1974. Esattamente un anno prima usciva il primo album del Boss. All’epoca Bruce Springsteen non era altro che un giovanotto con una voce potente ed un potenziale enorme, ma ci avrebbe messo poco per affermarsi. Nascere in questo particolare periodo storico significa poter godere, ogni giorno, della miglior musica di sempre. Negli anni ’70 hanno visto le proprie origini band come i Queen, mentre erano già affermati The Beatles, The Rolling Stones ed i Pink Floyd, che riempivano gli stadi di tutto il mondo e facendo cantare e ballare milioni di persone.
I ruggenti anni ’70, che si sono aperti sulla scia di un festival internazionale come Woodstock (1969) e che hanno consacrato musicisti come Santana ed Hendrix. In sintesi, in quel periodo si poteva ascoltare il meglio, del meglio, del meglio. In mezzo a questo panorama musicale di una qualità infinita, e dunque iper-competitivo, si è fatto presto spazio a grandi spallate il giovane Bruce Springsteen, che con le proprie canzoni inseguiva i sogni raccontando della dura realtà della vita. Una carezza ed un colpo allo stomaco. Un giro di basso ed un acuto potente. La Musica.
E’ proprio questo concetto, questa rudezza e questo realismo ad aver conquistato presto il cuore e la passione di Lorenzo Semprini: “E’ il musicista che ascoltiamo sin da quando eravamo piccoli.” Racconta l’organizzatore dei Glory Days “Sono trent’anni che lo seguiamo, sia grazie agli album, sia dal vivo, in tutto il mondo. L’idea del continuare a combattere, a sporcarsi le mani, per seguire i propri sogni ci ha conquistati”.
Il Boss, dunque, non è stato solo un grande della scena internazionale, ma è diventato un idolo generazionale per milioni di giovani del mondo. “L’album che rappresenta meglio questo concetto è “The Darkness on the Edge of Town”, che è il disco che celebriamo quest’anno, a quarant’anni dalla sua uscita. E’ questo l’album dove tale concetto viene trasmesso di più, ed ha un significato particolare per tutti noi che lavoriamo al Glory Days”.

I Glory Days di Lorenzo Semprini: dal 1999 al 2018

L’idea di creare il Glory Days è nata nel 1999 da un gruppo di amici fans di Bruce Springsteen che in quell’anno avrebbe compiuto 50 anni. Frequentavamo, all’epoca, il Barge, e quindi abbiamo pensato di organizzargli un “compleanno” il 23 settembre.” Sono passati quasi vent’anni da quella prima edizione zero, alfa di un progetto che ha conquistato tutti, fans e addetti ai lavori. Lorenzo ricorda quel periodo con grande emozione, e gli vibra quasi la voce nel ricordare la lucida follia che li ha portati alla nascita di questo meraviglioso festival dedicato al Boss “L’evento ha funzionato tantissimo sin dalla prima edizione e ci ha spinto, dunque, ad andare avanti.” Non riesce a nascondere l’orgoglio, Lorenzo, per quanto creato.
Il sudore ed i sacrifici di tanti anni, sempre al ritmo del rock di Springsteen, oggi hanno dato risultati davvero stupefacenti, che quel gruppo di amici che passavano le serate a bere birra ed ascoltare Thunder Road non avrebbe mai immaginato. Oggi i Glory Days sono un evento di risonanza internazionale, e lo stesso organizzatore, ogni anno, si stupisce di quanti artisti siano disposti a farsi migliaia di chilometri: “Rispetto ad allora sono cambiate tante cose, a cominciare dal numero di partecipanti, che è andato sempre in crescendo. Inoltre, la prima edizione è stata quasi “made in Romagna”, mentre oggi arrivano artisti da tutto il mondo, dagli States, Svezia, Irlanda, Inghilterra.  Abbiamo acquistato una grande credibilità e considerazione nel mondo dei fans del Boss“.

 

L’orgoglio di aver percorso la Thunder Road

Di questa lunga conversazione avuta con Lorenzo Semprini, la domanda che lo ha messo più in crisi è, senza dubbio, stata “Qual è la tua canzone preferita del Boss?”. Quando si ama a tal punto un’artista da riuscire ad allestire un evento come i Glory Days, la risposta non è mai né semplice, né scontata. A posteriori, ragionandoci su, si realizza che la risposta non sarebbe potuta essere differente: “Thunder Road, perché c’è dentro un calderone di ideali, dalla speranza alla disillusione della realtà dei fatti. Sogni e concretezza“. Sogni e concretezza è forse il sottotitolo perfetto per raccontare il percorso fatto da questo ragazzo, da semplice fan a leader di un evento che appare sempre più un vero e proprio movimento: nostalgia e speranza per il futuro, legami inscindibili con il passato a ritmo del rock del Boss.
Per ulteriori informazioni sull’evento, vi rimandiamo alla pagina facebook: https://www.facebook.com/glorydaysrimini/

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