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Alfie Evans: ciao,piccolo grande eroe

Alla fine le macchine sono state staccate e del bambino inglese resta solo il ricordo

Il tribunale inglese nella persona del giudice Hayden ha stabilito che il piccolo Alfie debba rinunciare alla ventilazione a partire da venerdì.

Un fatto che lascia giustamente nella tristezza e nel dolore.

Tuttavia,come affermano i medici del Alder Hay Children Hospital, sarebbe stato disumano prolungare le sofferenze della creatura indifesa davanti alla misteriosa malattia.

Ma chi è Alfie Evans?

Tutti avrete sicuramente a mente la storia di Charlie Gard.

Bambino inglese nato nel 2016 e al quale dopo un mese è stata diagnosticata una malattia genetica rara, una forma di sindrome da deplezione del DNA mitocondriale, e che dopo una battaglia durata mesi, si è spento il 28 luglio 2017.

Quella di Alfie è una storia che ha più o meno lo stesso copione: anche lui si trova a fare i conti a pochi mesi di vita, a fare i conti una malattia sconosciuta i cui sintomi sono di varie patologie, e che lo tiene in perenne bilico tra la vita e la morte.

L’ospedale dove è, l’Alder Hay ha chiesto alla corte il permesso traumatico di porre fine al dispiacere del piccolo. Il giudice ha stabilito l’inizio del processo definitivo appunto nel febbraio di quest’anno.

La famiglia dall’altra parte, lotta con le forze di un piccolo esercito di donatori pur di rovesciare il verdetto a favore del trasporto a Roma del piccolo.

Tuttavia il volo richiesto durerebbe troppo e può essere fonte di stress per il piccolo. Inoltre gli ospedali inglesi sono sempre riconosciuti per la loro professionalità ed esperienza.

Una reputazione che rischia di cadere sotto i colpi di due “eserciti” che li accusano di omicidio, un accusa più terribile di una morte che nessuno vorrebbe ma che la scienza, al momento, non può evitare.

(continua nella pagina seguente)

Una battaglia durata fino ad oggi, quella di Alfie: ha prevalso il “buon senso” della scienza.

La scelta è coraggiosa nella sua ferma crudezza ma purtroppo l’unica possibile nelle condizioni in cui si trova il piccolo, illustrate dai medici davanti alla corte.

Parlano di “riflessi incondizionati e che non riesce a riconoscere la felicità della compagnia familiare quindi una situazione crudele dalla quale meglio toglierlo anche con questa scelta difficile.

Il piccolo eroe britannico ha combattuto con coraggio ma,come Charlie, non ce l’ha fatta.

Il volo da Liverpool al Vaticano potrebbe, anzi sicuramente, essere dannoso alla salute del bambino, addirittura mortale.

Le ferite potrebbero acutizzarsi e creare infezioni.

Si possono capire le emozioni che la famiglia Evans nutre in queste ore difficili e ci si deve stringere a loro. Ma purtroppo la medicina ha i suoi limiti.

Che differenza c’è tra due ospedali così avanzati come il Bambin Gesù della Santa Sede e il Alder Hay di Liverpool?

Non ve ne sono in quanto sono entrambi altamente specializzati e se uno non può aiutare, non si capisce perchè l’altro potrebbe.

Un modo per far sì che Alfie non vada via, non muoia, è aiutare i troppi bambini che in Siria ad Afri si trovano a pagare sulla propria pelle il prezzo duro di una guerra che nessuno ha voluto.

Alfie. I’m sorry but..Live and let Die come direbbe Paul Mccartney

 

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