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Frida : una donna, un’icona, una musa

Mille sfumature di Frida KhaloFrida-Kahlo-5 Frida : una donna, un'icona, una musa

 

E’ passato solo qualche mese dal centodecesimo anniversario della sua nascita, e il mondo dell’arte nell’ultimo periodo continua a celebrarla: stiamo parlando di Frida Khalo.

Dalla pittura, alla musica, alla moda: tutto sembra celebrare questa donna, tra le più amate nella storia in America Latina. Oltre che tra le più rinomate al mondo, al punto di diventare un’icona, un modello di vita per le nuove generazioni di donne.

La donna

“La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice…Ma solo la vita riesce a essere oscena, indegna, umiliante.”

Questa citazione di Frida Khalo è una delle tante, ma quelle che rende maggiormente l’idea della vita della pittrice messicana.

Nasce nel 1907, a Coyoacán, una delegazione di Città del Messico, da padre tedesco e madre messicana di origini spagnole (anche se lei nel tempo dichiarerà di essere “figlia della rivoluzione” ed essere nata 3 anni dopo, nel 1910).

Fin dalla nascita, è affetta da spina bifida, un disturbo neonatale che le provoca una malfomazione a livello, appunto, del midollo spinale.

Un’approccio rivoluzionario che Frida ha fin dal 1922,quando comincia a frequentare Escuela Nacional e si lega ai Cachuchas, un gruppo socialista studentesco, che vedeva  José Vasconcelos come proprio idolo.

Nel 1925 accade un qualcosa che rivoluzionerà la vita di Frida: la giovane rimane vittima di un incidente del tram su cui era a bordo, il quale le provocherà gravi conseguenze a livello fisico.

Un incidente che tuttavia non pone freno alle due grandi passioni di Frida di allora: la pittura e il movimento comunista.

 

Uno dei soggetti preferiti di Frida per i suoi dipinti dell’epoca fu se stessa (“Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”) al punto che i suoi genitori le regalarono un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto.

Dipinti che ,poco tempo dopo, decise di mostrare a Diego Rivera, illustre pittore dell’epoca, per avere una sua critica; Rivera che rimase stregato dalla bravura della giovane messicana, al punto da inserirla scena politica e culturale messicana. Nel 1929 i due si sposano.

“Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego Rivera”

Un rapporto molto strano, quello tra Frida e Diego: per lui quello con la Khalo era il terzo matrimonio, e aveva la fama di dongiovanni. Ma anche lei non fu da meno: l’infedeltà di Rivera la portò tra le braccia di altri, ma anche di altre, senza distinzione. Frida era bisessuale e non si fece problemi a mostrarlo.

Nel frattempo Frida rimane incinta, ma abortisce spontaneamente a causa delle sue deformazioni fisiche.

Il 1939 segna ufficialmente la fine della storia tra Frida e Diego, con uno dei tradimenti più “crudeli” di lui, quello con la sorella della moglie; l’anno dopo lui ritorna, e si rimettono insieme. Da allora la Khalo assume uno stile pittorico diverso, e si focalizza sull’ arte popolare e alle tradizioni precolombiane.

Dopo la rivoluzione, molte donne messicane s’iscrissero al Partito Comunista Messicano, e Frida non fu da meno.

Frida Khalo si spense nel 1954, all’età di 47 anni, a seguito di un’embolia polmonare.

Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita. Da bambina, crepitavo. Da adulta, ero una fiamma”

(nella pagina seguente…Frida, l’icona)

L’icona

Una vita travagliata, a tratti crudele con lei, che non ha impedito tuttavia a Frida Khalo di essere femminile e femminista, al punto di diventare un’icona di stile per le generazioni femminili venute dopo di lei.

Capelli intrecciati, vestiti colorati ma tradizionali, per esaltare i suoi tratti e nascondere le sofferenze fisiche. Ma usati anche come forma di affermazione della propria identità messicana e delle proprie convinzioni politiche.

La nota  la fumettista Vanna Vinci, autrice della recente graphic novel “Frida. Operetta amorale a fumetti” la descrive così:

“Il suo fascino è lampante e inspiegabile. La sua figura è naturalmente iconica, la sua conformazione visiva ha un potere enorme: ha usato l’abbigliamento conscia dell’impatto della sua immagine. Il suo viaggio negli U.S.A., vestita in abiti folk della regione Tehuantepec, culla di una antica società matriarcale, è perfettamente studiato.”

E proprio i suoi abiti diventeranno protagonisti di una una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra  che verrà inaugurata nel giugno del 2018.

Un altro tratto distintivo di Frida erano le sue sopracciglia folte,talmente folte da sembrare una sola: un tratto sicuramente poco attraente e femminile, ma che proprio per questo è divenuto un must grazie al movimento #UnibrowMovement

La musa

Nell’Antica Grecia, le Muse venivano invocate da poeti e artisti per essere fonte di ispirazione e sentinelle delle proprie opere; tra le muse dell’era moderna, Frida Khalo si merita un posto di tutto rispetto.

Non solo per le generazioni femminili, ma anche per artisti come lei,nel passato e nel presente.

Nella sua recente mostra fotografica allestita a Parma, Patti Smith ha dedicato alcune stanze alla celebre artista messicana, con foto che la ritraggono; nel 2012 l’artista punk era andata a Città del Messico a visitare la casa di lei e Diego Rivera:

“La casa in cui hanno condotto la loro vita insieme. Vidi le strade dove camminavano e i parchi dove si sedevano. Sorseggiai il succo di cocomero dal bicchiere di carta di un venditore ambulante. Casa Azul, ora un museo, era così aperta. Si potevano vedere i loro manufatti, dove dormivano, dove lavoravano. Vidi le stampelle e le bottiglie di medicinali di Frida e le farfalle montate sopra il suo letto, quindi aveva qualcosa di bello da vedere dopo aver perso una gamba. Ho toccato i suoi vestiti, i suoi corsetti di pelle. Vidi le vecchie tute e le bretelle di Diego e sentii solo la loro presenza.”

Anche recentemente la musica ha reso omaggio alla pittrice messicana.

Il gruppo the Kolors, vincitore di “Amici” nel 2015, hanno portato a Sanremo 2018 la canzone “Frida”, primo loro successo cantato interamente in italiano.

In molti avranno pensato che fosse dedicata, magari,ad una ex fidanzata di Stash ( non è difficile trovare canzoni dedicate agli ex).

Niente di più sbagliato: la Frida della canzone, ebbene sì, è proprio la Khalo.

La pittrice messicana è stata proprio la musa di Stash e compagni nella scrittura di questa canzone, come affermato dallo stesso frontman napoletano:

“Il brano racconta l’amore come una sfida. Ogni relazione è un po’ come la vita della pittrice messicana: è difficile e richiede caparbietà. Solo così ogni ostacolo viene superato con ottimismo”

 

“L’amore non è che una sfida
Sarà la nostra regola
Come per Frida, come per Frida”

http://www.mudec.it/ita

 

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