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Ombrelline addio: le “grid girls” dicono no

 Una lotta per il lavoro, contro sessismo e pregiudizi

Il 2018 segna la fine di un’era: nella formula 1 e nella motoGP a partire da quest’anno ci sarà una grande assenza, quella delle Ombrelline.

Ragazze giovani, dai fisici statuari, che dall’inizio degli anni ’80 affiancano in pista i piloti, facendo loro compagnia negli ultimi minuti di attesa del Gran Premio o della motoGP.

In quei primi anni, l’ombrellina veniva vista come simbolo perfetto dell’associazione donne&motori (che a quel tempo forse non era associata a “gioie e dolori”).

A fare da apripista, una certa Rosa Ogawa, di cui si sa poco e nulla (tranne che era fidanzata con un certo Minoru Kawai).

Da allora le “grid girls” (ragazze della griglia, intesa quella di partenza), altro nome con cui vengono chiamate le ” Ombrelline ” ,diventano un simbolo delle gare. Di Formula 1, ma anche della motoGP.

Tacco dodici, sorriso killer e argomentazioni molto basic e altrettanto instinct: un lavoro che in alcuni paesi era considerato un vero e proprio lavoro, serio e ben retribuito.  Negli Stati Uniti vi era pure un sito “agenzia di reclutamento” (umbrellagirlsusa.com).

Ma proprio dal GP degli Stati Uniti sarebbe arrivata la “doccia gelata”.

“Le ombrelline sono state per decenni uno dei punti fermi della F1, ma riteniamo che ora la loro presenza non sia più in linea con i nostri valori di brand e sia in contrasto con le norme sociali moderne. Averle non è più appropriato o necessario per la F1 e per i suoi appassionati” 

Queste le parole con le quali Sean Bratches ha annunciato la scomparsa delle Ombrelline dalla scena della Formula Uno. A partire proprio dal primo Gran Premio della stagione, che avrà il via il 25 marzo in Australia.

Insomma, una “rivoluzione” nella visione di questo sport: più sportiva,appunto, e meno ” d’immagine”.

I piloti, però, non saranno lasciati soli: al posto delle girls, vi saranno vip, manager scelti dagli stessi, e novità delle ultime ore, i bambini.

Un’ occasione” , come afferma Bratches, ” per continuare a guidare, ad allenarsi, a imparare per sognare di essere un giorno come loro. Non c’è modo migliore di ispirare una nuova generazione di eroi della Formula 1″.

(nella pagina seguente…la reazione delle (ex) Ombrelline)  

“Una lotta per il lavoro, contro sessismo e pregiudizi” : le Ombrelline non ci stanno

Se Liberty Media, che ha acquisito la proprietà della Formula 1, considera svilente per le donne il ruolo delle Ombrelline, anche alla luce (forse) dei recenti scandali che hanno “valorizzato negativamente” la donna come oggetto, le dirette interessate non sembrano vederla allo stesso modo.

Prima fra tutte, Paola Pinar, da 5 anni ombrellina della MotoGP, che ha definito il suo (ex) lavoro “divertente perché ci fa vivere l’esperienza delle corse da dentro ed è ben pagato. Credo che dovremmo rieducare le persone piuttosto che eliminare posti di lavoro, nessuno ha chiesto il nostro parere”.

E Bernie Ecclestone, Niki Lauda, Sebastian Vettel a Maurizio Arrivabene sembrano pensarla come lei.

SITOGRAFIA:

https://www.panorama.it/societa/life/fenomenologia-dellombrellina-la-donna-oggetto-cui-rinuncia-la-f1/

http://www.repubblica.it/2009/05/rubriche/la-storia/ombrellina/ombrellina.html

 

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