GUERRA (AL) NUCLEARE

atoms-2111543_1280 Terra in pericolo: i rischi più gravi che corre il nostro pianeta

Da una forma d’energia primaria, intesa come presente in natura e non deriva dalla trasformazione di un’altra forma di energia, l’energia nucleare, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale fino ad arrivare alle terribili sfide dei giorni nostri tra Trump Kim Jong-un, è divenuta sempre più primaria, intesa come necessaria, indispensabile per dimostrare la propria potenza e forza a livello politico- militare.

Ma facciamo un attimo un passo indietro, all’origine.

Come detto sopra, l’energia nucleare viene prodotta in natura, a seguito a trasformazioni nei nuclei atomici, dette “reazioni nucleari”. Esse sono:

  1. fissione nucleare: i nuclei di atomi pesanti si rompono diminuendo la propria massa.
  2. fusione nucleare: i nuclei di atomi pesanti si uniscono aumentando la propria massa.
  3. decadimento : i nuclei di atomi instabili, tramite processi di emissione/cattura di particelle subatomiche (radioattività), tendono a raggiungere uno stato di maggior equilibrio in conseguenza della diminuzione della massa totale del sistema

Proprio su quest’ultima reazione nucleare furono condotti i primi studi a partire dalla fine del XIX secolo,quando lo scienziato Albert Einstein intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo dell’atomo.

Questo aprì la strada alla cosiddetta fisica nucleare , grazie ai progressi della quale tale forma d’energia cominciò ad essere sfruttata per uso militare (esempi più tristemente noti sono le bombe atomiche che il 6 e 9 agosto 1945 gli Stati Uniti lanciarono sulle città di Hiroshima e Nagasaki (la cui realizzazione si sfruttò la reazione di fissione nucleare).

Fortunatamente l’energia nucleare col tempo venne sfruttata anche per altri scopi diversi da quello militare e bellico. Alcuni esempi:

  • le batterie nucleari, in grado generare corrente tramite il decadimento radioattivo degli elementi in esse contenute.
  • reattori e centrali elettriche a fissione

Cernobyl e Fukushima: quando l’energia nucleare diventa pericolo

Una centrale nucleare brucia uranio e produce energia elettrica, ma, a differenza di una normale centrale termoelettrica che brucia carbone, petrolio o gas, non sfrutta reazioni chimiche, bensì reazioni di fissione nucleare, circa un milione di volte più energetiche a parità di massa di combustibile.
Tuttavia, queste centrali hanno anche un “risvolto negativo”: le cosiddette scorie radioattive.

Tali scorie dovrebbero essere emesse al minimo se la centrale nucleare ha un buon funzionamento; tuttavia nel corso della storia, vi sono stati alcuni episodi in cui disastri a tali centrali hanno comportato conseguenze permanenti su persone e cose.

Cernobyl, 26 aprile 1986.

pripyat-1366165_1920 Terra in pericolo: i rischi più gravi che corre il nostro pianeta

Alle ore 1.23 circa, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, una forte esplosione causa un incendio alla centrale stessa, rilasciando una densa nube radioattiva, il cui impatto sull’ambiente e sull’uomo fu assolutamente devastante.

Impatto che si sente ancora, a distanza di quasi 32 anni.

Una serie di esplosioni a seguito di un terremoto,invece, furono alla base,l’11 marzo 2011, del disastro nucleare alla centrale di Fukushima Dai-ichi,in Giappone.

Tale disastro, oltre che conseguenze a livello ambientale, ebbe forti ripercussioni a livello politico internazionale, legato al prosieguo o meno dell’utilizzo dell’energia nucleare (o della continuazione dei suoi programmi di sviluppo).

Energia che negli ultimi tempi, stando alle continue notizie che affollano i quotidiani internazionali quasi ogni giorno, sembra essere tornata al suo uso negli anni della nascita della fisica nucleare: quello bellico.

Un uso per mostrare la propria forza, sottovalutando il reale potenziale, a volte devastante, dell’energia che si ha a disposizione dalla natura.

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