Site icon The Web Coffee

Unionisti spagnoli: la “voce silenziosa” del referendum catalano

Compatti contro l’indipendenza catalana : per una Spagna unita e democratica

Questo vogliono gli Unionisti.

Nelle ultime settimane, il referendum svolto il 1° ottobre in Catalogna per l’indipendenza della regione dallo stato centrale spagnolo ha tenuto banco, divenendo una questione non solo spagnola, ma anche europea.

Finora i media hanno focalizzato l’attenzione sugli indipendentisti e sulla dura reazione del governo centrale spagnolo.

Lo dimostrano gli scontri avvenuti quella domenica.

Militari del governo centrale che hanno distrutto i seggi, sequestrato schede elettorali e trascinato fuori molte persone,causando diversi feriti.

Ma solo ora, in questi giorni definiti cruciali per il futuro spagnolo, emerge la voce del “fronte opposto”, che solo domenica con una manifestazione si è espressa pacificamente.

Stiamo parlando dei cosiddetti “Unionisti”, ossia quella parte di popolazione spagnola contraria all’indipendenza della Catalogna e quindi ad una “disgregazione” del paese iberico.

Nella giornata di ieri, domenica 8 ottobre, decine di persone hanno pacificamente invaso Barcellona ed altre città spagnole, al grido :

Prou! Recuperem el seny!” (Basta, recuperiamo il buon senso”)

oppure

“Parlem? Hablamos? (Parliamo?)

Quest’ultima frase, la stessa parola in catalano e in castigliano, sembra rappresentare perfettamente quello che secondo gli Unionisti sarebbe meglio ora per la Spagna: un confronto pacifico tra il governo centrale spagnolo e quello catalano, Carles Puigdemont.

Tuttavia deciso a proclamare ,quanto prima, l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. D’altra parte, Mariano Rajoy, in un’intervista al Pais, ha affermato che il governo impedirà che “qualsiasi dichiarazione d’indipendenza possa concretizzarsi in qualcosa. 

Unionisti : ” Gli indipendentisti? Ancorati al passato più che al futuro”

Come è ben noto, la voglia dell’indipendenza della Catalogna ha radici molto antiche,risalenti ai primi del ‘700 quando, in seguito all’invasione borbonica, questa venne a loro negata.

Da lì la questione dell’indipendenza proseguì, seppur con una breve pausa negli anni ’30 del Novecento, fino ai giorni nostri con una recente ribalta dei partiti indipendentisti.

(Nella pagina seguente…Puigdemont non si ferma)

Puigdemont non si ferma

Nonostante questa manifestazione pacifica, le due parti non sembrano intenzionate a trovare una soluzione.

Da una parte, il presidente catalano Puigdemont pronto già a dichiarare l’indipendenza,che viene visto come un vero e proprio “golpe” (andando incontro anche al carcere, secondo quanto recentemente da Rajoy)

Dall’altra parte, la vicepremier di Madrid Soraya Saenz de Santamaria che avverte come un simile gesto  “non rimarrà senza risposta”.

Ma questa volta anche gli Unionisti hanno preso parola.

E chissà se questa “protesta pacifica” riuscirà a mitigare i toni fortemente accesi degli ultimi giorni.

Al momento appare difficile,date le parole forti di Puigdemont:

‘La dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge’.

Ma le parole pronunciate il Premio Nobel per la Letteratura, Mario Vargas Llosa, sembrano infondere speranza:

SITOGRAFIA:

http://www.quotidiano.net/esteri/foto/spagna-barce-1.3450996

http://www.panorama.it/news/esteri/barcellona-la-voce-degli-unionisti-foto/#gallery-0=slide-4

http://www.huffingtonpost.it/2017/10/07/unionisti-in-piazza-a-madrid-barcellona-e-tante-citta-spagnole-parlem-hablamos_a_23235875/

 

Exit mobile version