L’ANSIA: ALLEATA O NEMICA?

Ma cosa succede quando si verifica il contrario, ossia non ci protegge ma anzi ci impedisce di affrontare le situazioni?

33480017-Anxiety-word-cloud-concept-Vector-illustration-Stock-Vector La nomofobia: una patologia 2.0

In questo caso è più corretto parlare di disturbo d’ansia, in quanto da una risposta fisiologica si passa ad una forma patologica.

Una forma che non è più rivolta ad una determinata situazione di pericolo ma è generalizzata.

Una forma caratterizzata da risposte fisiche ed emotive: palpitazioni,tachicardia, sudorazione, nausea, spesso anche un distacco dalla realtà.

Proprio come accade nell’ansia da social, dove spesso si preferisce vivere in una “realtà parallela” costruita dai social network, rendendo spesso insormontabili le problematiche quotidiane.

Recentemente in Inghilterra è stato coniato il termine “nomofobia”, per indicare uno stato di paura incontrollata di rimanere disconnessi dal mondo tramite rete mobile (cellulare, tablet, Internet con social network annessi).

Uno studio inglese ha rilevato come più del 50% degli utenti manifestino uno stato ansioso quando “perdono il loro cellulare, esauriscono la batteria o il credito residuo o non hanno copertura di rete”.

Una cura a tutto questo? Esiste. Ma non si tratta di farmaci,bensì di psicoterapia focalizzata ad individuare l’origine dell’ansia.

(continua nella pagina seguente)

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