“Come il sole di Settembre quando ormai l’estate se ne va” (Finley)
Settembre. Il mese in cui si da l’addio ufficiale all’estate. Al mare, al sole e alle vacanze. Si ricomincia con la scuola, il lavoro…e tutte le promesse fatte: la dieta, la palestra, gli esami. Tutte aspettative che vorremmo realizzare ma che si sa, rimanderemo ancora. Fino al momento in cui saremo quasi obbligati a rimetterci sui nostri passi.
Il procrastinare gli eventi è comune a molti. In estate si preferisce il relax, ma quando il bel tempo finisce e l’inverno incalza, le responsabilità ritornano come quelle nubi nere che fanno presagire un burrascoso temporale. Ci si ritrova pieni di impegni che quasi non si sa da cosa cominciare. Provare a motivarsi a volte risulta inutile, tanto non succede nulla se “lo faccio a settembre”
Dare un arrivederci ai momenti di ozio, alle canzoni che hanno accompagnato le avventure estive e alle serate senza fine, non è facile per il nostro corpo e la nostra mente. “in questo senso bisogna fare riferimento alla cronobiologia” dice Massimo Di Giannantonio, professore di psichiatria a Chieti.
“Il rimandare gli impegni è un comportamento dovuto al fatto che il nostro ritmo cronobiologico durante le vacanze estive cambia radicalmente rispetto al resto dell’anno”.
Infatti non abbiamo orari, niente scadenze e giornate organizzate momento per momento. Abbiamo anche una alimentazione diversa e sicuramente le calde temperature influiscono sulle nostre funzioni cognitive. Tutto questo porta a “relazioni diverse sia con noi stessi che con gli altri” e automaticamente a non tenere fede dei nostri impegni.
Il professor Di Giannantonio non spiega solo perché è difficile mantenere i nostri piani, ma anche perché è difficile riprenderli non appena inizia Settembre. “Il nostro cervello funziona come un muscolo” e proprio come un atleta che deve riprendere un’attività dopo mesi di riposo, “il cervello che torna in fervente attività si deve riabituare allo stress” e “la nostra difficoltà sta proprio nell’accettare la fatica che comporta riportare il muscolo alla sua massima efficienza”.
Rimandare i nostri impegni vuol dire quindi rallentare il processo di recupero del nostro cervello che si è imprigrito durante le vacanze.
Cosa fare? Iniziare a piccoli passi e trovare un alleato che affronti con noi le riprese. Un collega di lavoro, i compagni dell’università. Quel qualcuno che sia con te, al cento per cento e ti motivi a non procrastinare ancora.Come farlo? Gradualmente, alternando gli impegni faticosi con quelli più leggeri e piacevoli per rispettare il nostro bioritmo e riuscire ad affrontare il nuovo anno il modo più sereno e senza stress.
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