Le Guardie Svizzere Pontificie pronte a dare la vita per il papa.

 

Guardie Svizzere: dopo il terribile attacco di Barcellona, l’Isis punta in alto nel suo diabolico piano di conquista globale.Punta all’Italia, al nostro paese.

21322995_10213879333608285_1950140597_n Guardie Svizzere e terrorismo: anche gli angeli hanno le armi

Una ideologia terribile che sta spingendo molti paesi ad adottare, nell’interesse della difesa nazionale: muri ,controlli e misure strette.

L’Isis non è Islam ma solo un odio che porta alla morte senza senso d’innocenti.

Megalomania che non ha ragion d’essere in un mondo libero e all’insegna della convivenza civile.

Un odio che però trova fomento nella politica di odio e razzismo.

Parlano spesso della storia passata di quando l’Islam aveva davvero il controllo di buona parte dell’Europa.

La Spagna stessa fu, fino al 1492, conquista araba scacciati da los Reyes Catolicos, Re Cattolici, Fernando ed Isabella di Castiglia ma lasciando segni come la cattedrale, Ghiralda di Siviglia e l’Alhambra di Granada.

In seguito la Sicilia normanna che però seppe convivere con questa cultura creando uno stile artistico e culinario arabo-normanno come dimostra il complesso Palermo-Cefalù-Monreale annoverato nella lista del patrimonio UNESCO proprio per quanto riguarda questo connubio.

Un’unione tra occidente ed oriente, tra islam e cattolicesimo. .

Un’ inciviltà contro non solo la fede, sia cristiana che islamica, manche contro la storia di quel popolo e la sua identità.

Minacciano il papa, la Chiesa cattolica ma non sanno contro chi si troveranno se questo piano trova modo di realizzarsi nella loro mente malata.

Il papa è difeso dal 1505 da un esercito mercenario famoso nel mondo per la sua forza e lealtà che è pronto a dare anche la vita per la difesa del papato: le Guardie Svizzere.

Molti di noi le considerano solo attrattive per turisti, contorno nelle udienze papali.

Invece sono parte integrante dell’esercito di una nazione potente come la Svizzera.

Le  Guardie Svizzere Pontificie sono pronte a fronteggiare l’Isis come seppero fare contro i Lanzichenecchi il 6 maggio 1527.

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(Tale data é ricordata con l’annuale giuramento delle nuove reclute).

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Speriamo solo che non costringano il pacifico Francesco a correre lungo il Passetto di Borgo tra Vaticano e Castello o può costituire la fine.

Viviamo ora in un tempo d’incertezza dettata dalla paura del terrorismo e di questi criminali che si fanno chiamare ISIS.

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Ma dobbiamo ricordarci le parole di un papa ormai quasi dimenticato, Pio XII Pacelli che all’inizio del più grave conflitto mondiale disse:

“Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.

 

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