banksy Murales e graffiti come forma d'arte non convenzionale
Fonte: http://slondra.sognandoltd.netdna-cdn.com

L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano.
(Fabrizio Caramagna)

Comunemente parlando, spesso le parole murales e graffiti assumono lo stesso significato. Eppure vi è una sostanziale differenza fra le due parole.

Murales: è il plurale della parola spagnola “mural“, un dipinto che viene realizzato su una larga superficie in muratura. Normalmente i soggetti dei murales sono spesso raffigurazioni allegoriche ispirate a motivi e ideali politici (ma non sempre).

Graffiti: prevedono, invece, la raffigurazione e lo studio di lettere che poi si sviluppano ingrandendosi e presentandosi in diverse realizzazioni.

Ma allora, quelle orribili scritte sui muri tipo “cicciomicio ti amo” o “M+C= BFF” o i disegni monocromo che sembrano solo macchie sui muri? Sono solo sporcizia e una vandalizzazzione della superficie. Nulla di artistico, nemmeno l’ombra, nada, nisba.

Un esempio di come murales e graffiti vengano visti come “deturpazione di superficie” è piuttosto recente. Mi riferisco all’episodio capitato a Roma alla fine dello scorso anno, riguardante il disegno del Papa che gioca a tris con la Guardia Svizzera a far da palo. Il destino di questo murales è stato la cancellazzione in tempi record. Eppure secondo me non era per niente di cattivo gusto e meritava di rimanere lì dov’era stato dipinto.

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