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Londra che passione : 5 luoghi da visitare assolutamente

Londra: molti miei coetanei piace molto al punto che vogliono andarci per lavoro o per studio; per me, invece,rappresenta qualcosa di più che una località.

In questa città vi sono luoghi che risvegliano ricordi d’infanzia o passioni ma anche evocazioni del futuro.

Ecco i miei sette luoghi londinesi tra passato, presente, futuro.

BUCKINGHAM PALACE-ROYAL MEWS (la passione per l’arte ed i cavalli)

Una mia visita londinese comincia sicuramente da Buckingham Palace.

Quei quadri dei massimi artisti italiani come Parmigianino e Canaletto, lasciano veramente senza fiato, ti fanno innamorare di quella collezione e di quel palazzo tanto come le sale che decorano.

Inoltre il fatto di poter camminare nella residenza di una monarchia tuttora viva lascia impressionati.

Mi fa sentire come se fossi io il sovrano in quanto il palazzo, forse più del Quirinale, riesce a trasmettere un aria accogliente di casa, di vita vissuta nel nome della nazione e del

servizio al popolo.

Il cambio della guardia mi emoziona in quanto mi ricorda quando da bambino ho indossato, durante una sfilata di carnevale, l’uniforme cerimoniale dei cinque reggimenti della guardia reale famosi per il loro colbacco.

Dietro al palazzo, lungo Buckingham Palace Road, vi sono le Scuderie Reali (Royal Mews)dove Sua Maestà tiene le auto e le carrozze che utilizza durante funzioni ufficiali.

In questa struttura vi sono anche i cavalli della regina: un qualcosa di unico, poter vivere in una città considerata la più moderna al mondo.

Uno spazio che mi ricorda gli allevamenti di cavalli nella piccola Sanguigna di Colorno della mia infanzia e poter vedere da vicino questi animali tocca il cuore.

Mi fa venire voglia d’immaginarmi sulla loro groppa per poter osservare dal loro punto d’osservazione.

HOUSEHOLD CAVALRY MUSEUM : la passione per i cavalli in uniforme

A breve distanza dal palazzo reale, proprio di fronte al parco reale St.James, Vi è la caserma dell’Household Cavalry, le guardie a cavallo di Sua Maestà.

Divisi in due reggimenti, Life Guards e Blues&Royals, hanno due ruoli a guardia della regina e nelle aree di guerra.

Su Whitehall si svolge la cerimonia del cambio della guardia a cavallo.

In giugno la piazza sul parco ospita la tradizionale parata militare in occasione del compleanno reale.

I cavalli provengono dall’irlanda e costituiscono un retaggio del passato ancora in uso ai giorni nostri.

Fu Carlo II a metà 600 ad ordinare che fossero neri per incutere paura nel nemico. Oggi rappresentano uno dei simoli di Londra e della Royal Family.

In quei cavalli vedo la Paveja.

Mia madre, anni fa, vinse una cavalla ad una lotteria legata ad una fiera: una docile trotter cui demmo nome Paveja per tenerla dai nonni materni vicino Fornovo ma ci rendemmo conto che una cavalla chiede più di qualche coccola e zuccherini.

Noi non avevamo i soldi così decidemmo di donarla all’accademia militare di Modena per lezioni di ippoterapia.

Conservo ancora le foto e il video di Telemodena eseguiti in occasione.

Essendo stato io disabile, affetto d’autismo, fui invitato a prendere parte alle lezioni insieme alla cavalla.

A distanza di anni, questo ricordo affiora nella mia partecipazione alla Sezione Modenese dell’Associazione Arma di Cavalleria grazie a Francesco Nadalini, il presidente di sezione.

CORAM : aiutiamo gli altri

Poche fermate di Tube, di metropolitana, ed eccoci a Russel Square, nel cuore di Bloomsbury vicino al famosissimo British Museum.

Fu proprio qui che sorse nel 1668, il primo orfanotrofio del mondo anglosassone, che prese il nome del suo fondatore, Thomas Coram.

Distrutto nel 1926, dopo il trasferimento fuori Londra degli orfanelli, oggi ospita un museo ed il più grande parco per bambini della città. L’orfanotrofio fornì ispirazione a Charles Dickens per il suo Oliver Twist.

Viene da pensare che il problema dei bambini abbandonati o comunque in seria povertà sia una storia del passato, oggi impossibile. Purtroppo non è così. Questo incubo è ancora oggi attuale in Londra. 700000 bambini, il 37 percento della

popolazione minorile della capitale, vivono al di sotto di questa terribile soglia. Molte famiglie vivono con il magro

stipendio di un solo membro che non arriva a coprire le tasse. I genitori pur di non lasciare i piccoli senza cibo, sono costretti

a saltare il pasto. Questa situazione traumatica produce stress aprendo le porte anche al bullismo in quanto questi bambini

non godono dei risultati accademici dei loro coetanei della City. Non sono indifferente davanti a questo grido di dolore, di difficoltà in cui versano questi bambini. E’ una vergogna che tale dramma si viva nella città delle favole.

NHS GREAT ORMOND STREET HOSPITAL : la mia esperienza autistica

Fonte:Pixabay

A Bloomsbury la beneficenza è di casa ed anzi è l’anima stessa del quartiere. Vicino all’orfanotrofio, nel 1852, il pediatra Charles West, sconvolto dall’allora altissima mortalità infantile, decise di aprire un ospedale pediatrico su Great Ormond Street.

Da allora, grazie alla professionalità di medici, volontari e semplici supporter come me, molti bambini hanno potuto sconfiggere malattie, spesso anche pericolose.

Molti furono anche i doni che l’istituto ricevette.

Tra questi, il più incredibile è senza dubbio quello di James Barrie il quale diede all’ospedale i diritti d’autore di Peter Pan nel 1929.

Settant’anni dopo il parlamento permise all’ospedale di usufruire di tali proventi per sempre.

Per molti, Peter è solo un personaggio fantasioso .

Un personaggio dove vivono i ricordi dell’autore e dei bambini che rese felici i Llwelyn Davies che incontrava nei giardini di Kensington.

Tuttavia per me è diverso, assai.

Perchè sono io Peter Pan. Perchè adoro riconoscermi in lui fino a soprannominarmi Feder (come Peter).

Da bambino vivevo nella paura dell’autismo, una gabbia mentale che m’impedì di farmi amici vivendo l’infanzia. Ne sono uscito grazie ad amici e parenti.

Sapere che anche Peter, il bambino che ispirò l’opera, soffriva della mia stessa malattia mi riempie di un qualcosa d’indescrivibile voglia che mi spinge ad aiutare i piccoli pazienti.

Tra loro, uno mi ha catturato con il suo coraggio e felicità, Elliott.

Piccolo guerriero che è riuscito a sconfiggere, grazie ad un trapianto una terribile malattia al cuore.

Se volete unirvi a me visitate il sito www.gosh.org perchè solo insieme possiamo tenere viva la magia.

I do believe in faires.

WESTMINSTER ABBEY : io, Dio e l’aldilà

Fonte: Pixabay

Chi parla di solidarietà, di misericordia verso i più piccoli, parla di qualcosa di grande.

A Londra c’è un luogo che, insieme a San Pietro a Roma, è simbolo di questo amore, nel cuore del potere.

Mi riferisco all’Abbazia di Westminster dove si celebrano incoronazioni, matrimoni e funerali di membri della famiglia reale essendo direttamente legata al sovrano come capo della Chiesa Anglicana.

Nelle sue navate tombe di re e regine, di principi e principesse ma anche di poeti, politici, scrittori, scienziati e altri uomini illustri.

E’ come una porta verso il Paradiso, verso l’aldilà cui siamo destinati, a prescindere dalla posizione sociale.

In quella chiesa mi trovo come al cospetto di una realtà superiore, mi spinge a guardarmi dentro nel profondo.

Molti bambini vivono un esperienza in questa chiesa diventando come gli angeli intonando le Glorie dei Cieli alla presenza anche della sovrana.

Mi fa pensare ai litigi con mia madre, come molti miei coetanei e altre piccole debolezze o tentazioni ma anche come poter essere utile a quanti hanno bisogno, soprattutto ai bambini..

Qui sembrano rieccheggiare quelle parole di Peter :

<<Morire può essere un avventura meravigliosa>>.

E qui è dove inizia ma può iniziarne anche un altra, più delicata.

La donazione di organi o del corpo alla scienza dopo la morte per poter aiutare a vivere persone che hanno bisogno.

Quelle tombe quasi mi parlano di quel che mi aspetta. Ricordati che devi morire.

Come una stazione per un treno che non posso non prendere.

Ma i miei organi o il corpo alla ricerca possono aiutare gli altri. Ho paura di morire l’aiuto mi porta a credere.

HOUSES OF PARLIAMENT : io e la politica per la nazione

Fonte: Pixabay

Alle spalle della Casa di Dio, quella del popolo.

Il Parlamento nelle due camere di Westminstern, a Londra.

Qui si riuniscono i Comuni, ovvero i rappresentanti del popolo britannico, e i Lords ovvero la nobiltà ancora molto attiva nel Regno Unito.

Qui nascono le leggi che aspettano la firma del capo di stato, la regina, che apre in pompa magna la stagione parlamentare caratterizzata, come spesso accade, da contraccolpi tra maggioranza e opposizione.

La sua posizione al centro di Londra, sul Tamigi, rappresenta il ruolo dominante non solo nella storia ma anche nell’opinione nazionale.

Un tempo palazzo reale, oggi ricopre la sede del potere popolare, base solida della monarchia costituzionale.

Ho una forte immagine ed impressione della politica come servizio al popolo alla difesa dei valori su cui la nazione si basa. Un aiuto a coloro che hanno bisogno come le classi povere ed i rifugiati.

Come ogni altro, anch’io vorrei essere utile al paese con il mio lavoro.

Spesso m’immagino di entrare nell’arena politica, di mettermi in gioco per essere il cambiamento che il nostro paese.

Ma ritengo che ormai la politica di Londra sia più attento alla continua critica, a tenersi le poltrone e a servire più un partito che gli interessi del paese.

Manca forse la lungimiranza di ascoltare la gente, di fare quelle vere riforme che vanno a toccare i loro portafogli per andare invece ad aiutare il popolo e quei rifugiati che arrivano non per rubare, uccidere, commettere reati ma solo per cercare aiuto e amore.

La politica dev’essere soprattutto un lavoro per il popolo più che per meri interessi di parte.

Questo insegna Westminster.

BRAINWAVE : un appello

Fonte: Brainwave

La mia esperienza autistica mi ha portato ad interessarmi a determinate onlus che si occupano di questo problema.

Cerco di poter essere utile a quei bambini che soffrono della mia stessa malattia.

Vorrei regalare loro felicità. Farli volare felici nella loro isola che non è più una gabbia ma un luminoso mare. Il loro futuro.

Molte onlus si occupano di paesi lontani, nel Terzo Mondo cercando sostegno nelle adozioni a distanza.

Senza sapere come può essere utile ed importante poter aiutare i bambini malati, bisognosi in Europa.

Londra in questo campo è regina esperta con tutte queste onlus che devolvono il ricavato non in ruoli d’ufficio ma direttamente ai bambini.

A me piacerebbe adottare a distanza ma il prezzo troppo alto me lo rende difficile.

Inoltre sarei solo ed il messaggio avrebbe pochi ascoltatori, sarebbe solo per me.

Vorrei che questo gesto possa servire a me per portare aiuto, al piccolo che lo riceve ma anche ad altri che posso trarre spunto o far parte di questo.

Per questo, grazie all’Onlus Brainwave che si occupa di bambini disabili.

Ho deciso di aprire una pagina online per raccolta fondi da destinare ad un adozione di un piccolo londinese affetto da questo male.

Un piccolo in cui vedo me stesso alla sua età per aiutare a sconfiggere questa prigione, come ho fatto io.

E’ incredibile, facile.

Si può aiutare con un semplice click a regalare una vita migliore.

Solo 25 euro, non al mese ma totali in un unico colpo.

Soldi che possono aiutare una vita a risorgere e il sorriso a sgorgare sul viso di un bambino.

KENSINGTON GARDENS : io e l’amore

Questo viaggio a Londra finisce a Bayswater Road su cui si affacciano i Kensington Gardens.

Prolungamento di Hyde Park, con i quali formano un immenso polmone verde, sono dominati dal Kensington Palace, residenza di William e Kate insieme a Chrlotte e George.

Tra i monumenti che costellano il giardino, il più ammirato e famoso è sicuramente quella di Peter Pan, realizzato da George Frampton su richiesta dell’autore ed innalzata di notte per regalare la magia ai bambini londinesi.

Si trovano anche sue copie a Bruxelles, in Australia, in Canada e negli USA a testimoniare il fascino senza tempo di questa favola.

Si dice che il bambino che ispirò Peter Pan sia vissuto a palazzo sotto il regno di Giorgio I.

Fu un bambino selvatico proveniente dalla Germania che seppe conquistare l’interesse del paese e l’amore della Principessa Carlotta del Galles.

Kensington è anche la casa di Lady Diana, una donna con un forte senso materno, intelligente e coraggiosa, a tratti ribelle ma sempre dalla parte degli ultimi.

Una vera donna inglese, quasi la versione in carne ed ossa di Wendy.

Sono single ma mi piacerebbe poter conoscere queste ragazze per poter vivere quel sogno.

Poterle trovare a Parma, la città in cui sono nato, sarebbe per me un qualcosa d’incredibile condividendo con loro conoscenze ed entusiasmo.

Poter prendere un caffè magari dopo aver visitato quei monumenti che fanno di Parma e Colorno una incredibile città regale.

Are there British girls in Parma? I would be pleased to meet you. Write me on Fb.

I really love you as well as I love LONDRA

 

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